Leggi propaganda e sentenze dei tribunali. Il ritorno di Ponzio Pilato

Rubrica Italia-razzismo 12 settembre 2010
Con la sentenza n. 32960/2010, la Cassazione ha annullato la condanna precedentemente inflitta a due cittadini di nazionalità turca, colpevoli di aver favorito l’immigrazione clandestina in Italia attraverso l’utilizzo di un’imbarcazione.
Il motivo? Le motovedette della Guardia di Finanza italiana avevano intercettato quell’imbarcazione in acque internazionali e, pertanto, gli scafisti non potevano avere ancora violato alcuna legge italiana. Il principio è chiaro ed ineccepibile. Il problema, però, è un altro. Le norme introdotte dall’attuale maggioranza parlamentare per un verso hanno inasprito, a ragione, le pene a carico di coloro che organizzano gli sbarchi dei migranti, arricchendosi alle spalle di persone che cercano una vita migliore di quella che possono avere nei loro Paesi. Dall’altro, però, hanno creato il reato di immigrazione clandestina, punendo proprio quelle persone che riescono ad arrivare in Italia alla ricerca di quella vita. Dopo questa sentenza, quale sarà il risultato? Ancora una volta, il risultato sarà quello di Ponzio Pilato. Gli scafisti continueranno ad organizzare le traversate della disperazione e scaricheranno in acque internazionali quei migranti, affidandoli ad imbarcazioni più piccole, mentre loro se ne potranno tornare indietro senza avere violato alcuna norma e lavandosi le mani per il destino di quei compagni di viaggio. I migranti, invece, dovranno concludere il viaggio verso l’Italia da soli, alla deriva, per arrivare sulle nostre spiagge ed essere fermati ed espulsi, perché anche noi vogliamo lavarcene le mani. Quand’è che cominceremo ad affrontare l’immigrazione come un fenomeno che non possiamo far finta di non vedere in tutta la sua complessità?
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