Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

10 ottobre 2011

Lega Nord fuori tempo: Osvaldo è calciatore italiano già dal 2007
l'Unità, 08-10-2011
Mauro Valeri
Pablo Daniel Osvaldo è nato a Buenos Aires nel 1986, da genitori argentini, ma con avi italiani. È calcisticamente cresciuto in Argentina, fino al 2006, anno di arrivo in Italia per giocare con l’Atalanta. Dopo aver cambiato diverse casacche, è stato recentemente acquistato dalla Roma dove, nonostante molte iniziali diffidenze, si sta dimostrando un discreto realizzatore. Tanto da essere convocato nella Nazionale italiana, sollevando le proteste di alcuni “nazionalisti padani”. Per Osvaldo non è la prima volta in Nazionale, infatti ha già giocato otto volte in quella Under 21 e quattro in quella olimpica. Militare in una Nazionale significa rinunciare a indossare la maglia di un’altra nazionale. Quindi, Osvaldo già dal 2007 ha scelto di essere pienamente italiano, almeno da un punto di vista calcistico. La critica della Lega Nord è perciò quanto meno fuori tempo, oltre che fuori luogo. E poi, non era stata la stessa Lega Nord a promuovere azioni positive a favore degli oriundi veneti? D’altra parte, dentro la Federcalcio in molti sono convinti che nella Nazionale debbano giocare solo “italiani veri”, cioè nati e cresciuti in Italia. E che i “vivai giovanili” siano destinati solo ed esclusivamente ai rampolli del nostro popolo: ovvero ai giovani italiani. La convocazione di Osvaldo è quindi una scelta non scontata e decisamente condivisibile. Così come non dovrebbe stupire la convocazione di Angelo Ogbonna, nato a Cassino da genitori nigeriani, e “obbligato” ad essere considerato straniero almeno fino a quando non compirà diciotto anni. Se ci si stupisce, è perché ci stiamo rapidamente abituando all’idea che il gioco del calcio, nato con tutt’altri intenti e ispirato da tutt’altri principi, diventi sempre più un luogo di segregazione e non di integrazione.



Immigrati: sbarco nel ragusano, fermato scafista minorenne
la Repubblica, 10-10-2011
Ragusa, 10 ott. - (Adnkronos) - La Squadra Mobile di Ragusa ha fermato un egiziano di 17 anni, su provvedimento del procuratore del Tribunale per i minorenni di Catania, Agostino Fera, con l'accusa di essere stato tra gli scafisti dello sbarco di 46 extracomunitari avvenuto il 20 maggio scorso sulla spiaggia di Casuzze a Santa Croce Camerina. Il minore deve rispondere di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.



IMMIGRATI: TURCO(PD), BENE BERSANI SU VOTO A NUOVI CITTADINI
Primo Cdm governo Bersani approvera' legge per bambini immigrati nati in Italia
(ASCA) - Roma, 8 ott - ''E' con grande soddisfazione che leggiamo le parole del segretario Bersani che oggi, in un messaggio al presidente di Equality Italia, cita tra i principali punti del programma del Pd, l'estensione del voto agli immigrati residenti in Italia e la difesa dei diritti delle fasce considerate piu' a rischio''.
Lo dichiara Livia Turco, che proprio oggi e' impegnata alla sede nazionale del Pd in un incontro con le comunita' straniere, gli amministratori locali e le principali forze implicate nel mondo dell'immigrazione per rilanciare le proposte alternative del Pd nella gestione dei problemi legati ai fenomeni migratori.
''E' una ulteriore conferma a sostegno delle giuste lotte che stiamo portando avanti e che continueremo a fare per promuovere e difendere i diritti di uguaglianza. Siamo infatti certi -dice la Turco- che la prima riunione del consiglio dei ministri del governo Bersani approvera' la legge che dice: 'Chi nasce e cresce in Italia e' italiano'''.



«Immigrazione e sicurezza» Il tema del giorno
UNIVERSITÀ ADULTI. Il 31° anno accademico
Il Giornale di Vicenza, 10-10-2011
Dopo la celebrazione del trentennale al Teatro comunale di a maggio, l'Università adulti/anziani di Vicenza riprende l'attività con il nuovo anno accademico questo pomeriggio alle ore 17 nella sala degli Stucchi di Palazzo Trissino. L'intervento introduttivo, dopo il saluto del sindaco Variati, è affidato al prefetto Fallica sul tema "Sicurezza ed immigrazione".
Il direttore dell'Università mons. Dal Ferro avrà modo di presentare una breve relazione sull'attività svolta nell'ultimo anno, a cui seguirà la consegna dei diplomi quinquennali ai corsisti con assidua presenza.
Il tema in programma affronta uno degli argomenti attuali più vivi, quello del rapporto con l'altro di cultura diversa. Se il primo impatto con esso è motivo di disagio, perché mette in discussione le abitudini consuete, attraverso la riflessione culturale può diventare un'opportunità di crescita. Il problema quindi rappresenta un nodo con cui devono confrontarsi gli adulti, più in difficoltà rispetto ai giovani nell'affrontare il diverso.
L'Università adulti/anziani è una istituzione singolare che unisce a rete l'intera provincia con 26 sedi e quattromila partecipanti. «C'è una frequenza assidua degli iscritti da ottobre a maggio con interesse e grande entusiasmo», dice Dal Ferro. Secondo il direttore dell'istituzione il segreto della riuscita va individuato nel fatto che la cultura rigenera le persone, le rende capaci di capire ed accettare la società odierna molto diversa da quella passata e le aiuta ad inserirsi con responsabilità in quella cittadinanza attiva che è oggi indispensabile. Le persone che lasciano il lavoro e che hanno concluso gli impegni familiari sono aiutate a riprogettare la propria vita in modo nuovo, libero e creativo, così da raggiungere un equilibrio interiore, sviluppare la relazione e sentirsi parte viva della società. L'Università nel suo programma vede corsi di approfondimento; seminari di creatività e di partecipazione; laboratori di lingue, computer, pittura; visite culturali in Italia e all'estero. Alcune interessanti attività mettono in rete le 26 sedi del territorio, come la ricerca sul costume, quest'anno imperniata su "Cibi ed alimenti ieri ed oggi"; concorsi letterari, di fotografia e di arti figurative, quest'anno sul tema "In vacanza"; momenti di incontro come la giornata inter-università programmata a Schio.



Tunisia chiama Italia: Riaprire rubinetti immigrazione legale
Il Fatto Quotidiano, 09-10-2011
Paolo Hutter
Da destra a sinistra, tutti i partiti tunisini, che si sfideranno per le elezioni del 23 ottobre, chiedono all'Italia un atteggiamento diverso verso i migranti che arrivano sui barconi. Per scongiurare episodi come la rivolta di Lampedusa, ma soprattutto per fermare le morti nel Canale di Sicilia
Qualche giorno fa Hamadi Jebali, segretario generale di Ennada (il partito islamista dato per favorito alle elezioni del 23 ottobre), ha incontrato in forma riservata l’ambasciatore italiano a Tunisi Pietro Benassi per un confronto sulla crisi di Lampedusa. Nel colloquio è emerso che Ennada, come partito che aspira a governare, vuole ridurre la disoccupazione, prima causa dell’emigrazione selvaggia dal paese nordafricano.
Al tempo stesso però Jebali ha chiesto all’ambasciatore di riferire al governo italiano il suo biasimo per la politica di Roma sull’immigrazione clandestina. Secondo il politico, la recente crisi dell’isola siciliana e le numerose morti in mare possono essere superate solo riaprendo significativamente il rubinetto degli ingressi legali.
Bochra Belhami Hamida, avvocata ed esponente di punta nelle liste di Ettakatol (Internazionale socialista), sottolinea come sia “inaccettabile che paesi come Francia e Italia chiudano la porta in questo modo. Proprio loro che hanno approfittato dei magrebini nel periodo coloniale e che hanno appoggiato le recenti dittature. Se il nostro governo ha accettato questa ingiustizia ha sbagliato”.
Infatti a Tunisi nessuno ha reagito alla recente crisi rimproverando alla propria polizia di non aver saputo o voluto impedire le partenze dalle spiagge.



Arabia Saudita
Otto immigrati del Bangladesh decapitati in pubblico a Riad
Corriere della Sera, 10-10-2011
Zecchinelli Cecilia
L' Arabia Saudita non è nuova alle decapitazioni pubbliche: condanne esemplari in nome della sharia. E spesso accade che i «giustiziati» siano stranieri: uno (o una) dei 6 milioni di immigrati dall' Asia e dall' Africa su una popolazione di 26 milioni. Ma l' esecuzione di venerdì segna un macabro record: otto cittadini del Bangladesh sono stati uccisi con la spada a Riad, per lo stesso reato, l' aver partecipato a una rapina e ucciso una guardia egiziana. Altri tre complici hanno avuto pene più lievi, carcere e frustate, per «aver collaborato con gli investigatori, guidandoli ai nascondigli della merce rubata», ha precisato l' agenzia di Stato. E intanto a Tabuk sul Mar Rosso andavano a morte anche due sauditi, colpevoli di omicidio. Dieci in un giorno, il che porta il totale delle esecuzioni stimate dall' inizio dell' anno a 58. Ben oltre le 27 dell' intero 2010. Dopo la recente fine del Ramadan, segnalano le Ong locali e internazionali, la spada del boia è entrata in azione più spesso del solito, uccidendo sempre più stranieri. Che già spesso vivono in semi schiavitù, «ostaggio» dello sponsor che garantisce l' entrata nel Regno, paga loro il viaggio e sequestra poi il passaporto. E che non capiscono, molte volte, né l' arabo né il sommario sistema legale saudita. L' eco della decapitazione degli otto condannati ha creato sdegno nel mondo. E in Bangladesh, che «esporta» in Arabia oltre un milione di lavoratori, gli attivisti per i diritti umani si sono appellati al governo di Dakka perché intervenga a Riad per evitare nuovi casi. Non è la prima volta che un cittadino del Bangladesh è condannato a morte in Arabia, e per quel Paese poverissimo le rimesse degli emigrati sono cruciali. Ma otto in un solo giorno sono difficili da ignorare, anche per la ragion di Stato. C. Zec.



Iran, 90 frustate per aver recitato in un film
l'Unità, 10-10-2011
L'attrice iraniana Marzieh Vafamehr è stata condannata a un anno di prigione e novanta frustate per aver interpretato il ruolo di protagonista nel film My Teheran for sale, sulle difficoltà che incontrano gli artisti nella Repubblica islamica. Lo rende noto il sito dell'opposizione iraniana Kalame.com, aggiungendo che l'avvocato della donna ha presentato ricorso.
Marzieh Vafamehr era già stata arrestata lo scorso luglio proprio a causa del film, oggetto di dure critiche da parte dei conservatori.
La pellicola, coprodotto dall'Australia, racconta la storia di una giovane attrice che vive a Teheran, dove il teatro è interdetto dalle autorità ed è quindi costretta a vivere in clandestinità per potersi esprimere artisticamente.
L'agenzia di stampa Fars ha reso noto che il film non ha ricevuto l'autorizzazione per la diffusione ed è proiettato illegalmente.
L'attrice è stata rilasciata a fine luglio dopo avere pagato una cauzione di cui non è stato rivelato l'importo.

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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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