Msf: i Cie sono carceri e senza diritti

(ANSA) - ROMA, 2 FEB - I centri che accolgono clandestini e richiedenti asilo non garantiscono diritti e tutela sanitaria. Lo dice 'Medici senza frontiere'. Secondo l'organizzazione internazionale che ha effettuato un'indagine sullo stato dei 21 centri (Cie, Cara, Cda), a cinque anni dall'ultima rilevazione, non cambia la sostanza di cio' che sono: 'danno servizi scadenti, mancano i beni di prima necessita, riescono a coprire appena i bisogni di base e la sanita' pubblica e' assente'. Tutto cio' si traduce, secondo Msf, 'in permanenze in container fatiscenti e sovraffollati, assenza di spazi adeguati, servizi igienici fortemente carenti, sporcizia diffusa ed anche presenza di topi'. Vivono cosi', continua il rapporto, uomini, donne, bambini ed anche neonati. I giorni di permanenza media sono 35. I Cie poi, ribadisce il rapporto presentato alla stampa, le visite sono state realizzate fra dicembre 2008 e agosto 2009, 'sono carceri a tutti gli effetti', in cui vive il 45% di ex detenuti ed anche vittime di tratta. La responsabilita' di cio', per Msf, e' da attribuire ai gestori. Ma non solo. 'Verso gli immigrati il clima e' sempre piu' ostile, dice il direttore generale Kostas Moschochoritis, e lo dimostra la vicenda di Rosarno'. Msf chiede infine di chiudere perche' inadeguati i Cie di Trapani e Lamezia Terme.
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