Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Basta poco e sei matto

Così si finisce in Opg
Italia-razzismo
Il 16 dicembre ad Abbasanta, un paese in provincia di Oristano, è accaduto un fatto subito apparso strano sia a chi era presente nel momento in cui avveniva, sia a chi lo ha ricostruito successivamente.

Si tratta dell’arresto di Abdou Lahat Diop  - trentenne rifugiato politico in Italia di origine senegalese – fermato durante la preghiera del venerdì, e del suo seguente trasferimento all’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere. E perché? È questo il lato oscuro della storia. Pare che Abdou sia stato avvicinato dalle forze dell’ordine mentre era chinato a terra, come previsto dal rito musulmano della preghiera, e che sia successo qualcosa, ancora da chiarire, tanto da portare alle accuse di violenza, minaccia, resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto a rilasciare informazioni sulla propria identità personale. Da qui, il trasferimento di Abdou al carcere di Oristano. Il giorno dopo avviene il rito per direttissima e Abdou viene valutato sotto il profilo psicologico senza, però, la presenza di un interprete. Risultato: incapace di intendere e di volere e pericoloso socialmente. Il giorno del processo, lo scorso 9 gennaio, l’udienza viene sospesa proprio a causa della sua incapacità di intendere e di affrontare quel procedimento. Che fare a quel punto se non trasferirlo in un ospedale psichiatrico? Il comitato Stop Opg Sardegna sta seguendo il caso, denunciando il fatto che il trattenimento in una struttura come quella dell’ospedale psichiatrico sembra essere sproporzionato rispetto alla storia raccontata. All’asserita incapacità di intendere potrebbe aver contribuito la mancata conoscenza della lingua. Colpisce soprattutto il fatto che, da quello che probabilmente all’origine è stato un semplice malinteso possa derivare una sequenza di avvenimenti che condizionano così pesantemente il destino di una persona.
13 gennaio 2012

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