Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Stranieri a scuola: un bel problema

Tornano in classe milioni di bambini e ragazzi che dovranno affrontare i problemi della nostra scuola. Tra loro, centinaia di migliaia di minori stranieri, che aumentano al ritmo di circa 70.000 all’anno.
Il loro numero viene stimato in oltre 682.000, pari ad una percentuale superiore al 6% della popolazione scolastica.
I problemi che dovranno affrontare derivano da un sistema dell’istruzione largamente inadeguato a favorire l'inserimento di stranieri nella nostra società. Un’integrazione difficile che deve fare i conti, necessariamente, con il divario di risorse esistente tra “noi” e “loro”.
È indubbia la complessità delle relazioni tra le nuove generazioni di studenti italiani e stranieri, in un ambiente dove la prossimità quotidiana è opportunità di scambio e reciprocità, ma anche occasione di tensione e di confronto talvolta aspro.
Occorre elaborare politiche pubbliche e strumenti amministrativi  idonei ad affrontare questa nuova sfida: corsi di perfezionamento della lingua italiana, ricorso a mediatori culturali e non ultimo, capacità dei docenti di insegnare l’italiano come lingua straniera.
Poi ci sono casi come quello della scuola Pisacane di Roma, dove i genitori degli studenti italiani hanno ritirato i loro figli perché rappresentavano ormai un’esigua minoranza. Non c’è dubbio che questo possa costituire un problema, anche per il più intemerato “multiculturalista”: è inevitabile tale situazione? e le uniche reazioni possibili sono o quella di accettarla o quella di trasferire i figli in altra scuola? Risposte semplicistiche, a nostro avviso, non sono né sagge né risolutive. Vorremmo avere il parere dei lettori di questa rubrica per una discussione che svilupperemo qui e sul sito italiarazzismo.it. Fatevi vivi.




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