L’Italia cambi il sistema d’asilo E nel 2014 può farlo

Italia-razzismo
La settimana scorsa la Camera dei Deputati ha bocciato per mancanza di copertura economica alcuni importanti articoli della Legge di Delegazione Europea 2013-bis, contenenti misure significative a sostegno dell’accoglienza e dell’integrazione dei rifugiati. Se fossero passati, il Governo sarebbe stato delegato dall’Unione Europea a modificare (e possibilmente migliorare) il sistema d’accoglienza per i rifugiati e le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale.

Attualmente le persone che sbarcano in Italia sono per lo più gestite con provvedimenti di carattere emergenziale, nonostante il fenomeno degli arrivi via mare sia strutturato. Le politiche di accoglienza si rivelano spesso inefficaci rispetto alle esigenze e sicuramente non sono «lungimiranti». Ciò ha fatto sì che la maggior parte dei fondi economici destinati a questo tema viene per lo più spesa per soluzioni che oltre a garantire vitto e alloggio non offrono altri servizi. Sarebbe necessario - come è stato in questo contesto più volte ribadito - aumentare i fondi per altre forme di accoglienza che, in Italia, consistono nello Sprar (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) e nel Cara (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo). Un passo del genere è stato di recente compiuto dal governo, ma non è sufficiente a rispondere alle richieste.
Le riforme sono estremamente urgenti e ora spetta al Senato modificare il testo di legge già discusso alla Camera, tenendo presente le norme scartate in quel contesto. Il 2014 è l’anno in cui l’Italia ha l’occasione di cambiare definitivamente il sistema dell’asilo, un’opportunità che non va persa in alcun modo.
Oggi è la Giornata Mondiale del Rifugiato e per quest’occasione sono state organizzate in tutta Italia numerose iniziative. In alcune di queste verranno raccontate le storie di chi fugge dal Paese di origine e cerca di realizzare il proprio progetto migratorio.
l'Unità, 20-06-14

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