Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

5 marzo 2013

 

Con i farmaci gli immigrati costano meno degli italiani al Sistema sanitario.
Presentato ieri il rapporto “Farmaci e immigrati” dell’Istituto superiore di sanità e della Società italiana di medicina delle migrazioni.
Immigrazioneoggi.it 5 marzo 2013
Alberto Colaiacomo
L’incidenza degli immigrati sulla spesa farmaceutica italiana incide in modo minimo, quasi per nulla, sul Servizio sanitario nazionale, il 2,6 per cento del totale, tuttavia l’uso dei farmaci tra gli immigrati non è poi così distante da quello degli italiani.
È quanto mette in evidenza il Rapporto sulla prescrizione farmaceutica in un Paese multietnico realizzato dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione tra la Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle Aziende sanitarie, Cineca, l’Istituto superiore di sanità, la Società italiana di medicina delle migrazioni e il Consorzio Mario Negri Sud.
La ricerca è stata condotta su una popolazione di oltre 710 mila immigrati regolarmente residenti in 32 Asl sparse in 7 regioni italiane (Umbria e le regioni rientranti nell’Osservatorio Arno-Cineca). Una popolazione pari al 16 per cento circa di quella immigrata presente in Italia, con un’età mediana di 33 anni e con il 53 per cento del campione costituito da donne. Nessun dato, invece, per quel che riguarda gli immigrati senza permesso di soggiorno. Dai dati emerge che il 52 per cento della popolazione immigrata ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci nel corso del 2011, contro il 59 per cento degli italiani. Per quanto riguarda la spesa farmaceutica pro capite a carico del Sistema sanitario nazionale nel corso dell’anno è stata in media di 72 euro per gli immigrati, contro i 97 euro per i cittadini italiani. Spesa pro capite che è circa il 25 per cento inferiore a quella degli italiani, ma che è in parte dovuta anche da un più importante utilizzo di prodotti unbranded da parte degli immigrati: sono oltre il 33 per cento del totale, rispetto al 24,4 per cento della popolazione italiana. Un dato, spiega la ricerca, che indica inoltre un differenziale di reddito fra la popolazione immigrata e italiana.
Dalla ricerca emerge come gli immigrati, nel periodo considerato, abbiano utilizzato maggiormente alcune tipologie di farmaci rispetto ai cittadini italiani, come gli antidiabetici, i farmaci gastroprotettivi, gli antinfiammatori e analgesici. In particolare, spiega la ricerca, “fra le sostanze più frequentemente prescritte nella popolazione immigrata rispetto a quella italiana ci sono due prodotti antianemici e una pillola contraccettiva”. Meno utilizzati dagli stranieri rispetto agli italiani, gli antidepressivi.
“I risultati dello studio – ha spiegato Giuseppe Traversa, del Centro nazionale epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità – mostrano che il sistema sanitario è in grado di risedere ai bisogni di salute della popolazione immigrata. A parità di età e sesso, l’uso di farmaci nella popolazione immigrata è di poco inferiore a quello osservato nella popolazione italiana”.
 
 
Immigrazione, barcone con 25 morti: condannati 4 scafisti
gds.it 5 marzo 2013
Loro sono Mohamed Nuur Ibrahim, Idris Yoonis, Mohamed Abdi Karim e il marocchino Amin Handa, condannati ad otto anni di reclusione. Il fatto risale al primo agosto del 2011
Il gup di Agrigento Alessandra Vella, ha condannato a otto anni di reclusione ciascuno tre somali e un marocchino ritenuti gli scafisti del barcone, soccorso dalle motovedette della guardia di finanza e della Guardia Costiera il primo agosto 2011, con a bordo 270 immigrati
nigeriani e somali. Nella stiva del natante vennero ritrovati 25 persone morte per asfissia nella sala macchine del natante dov'erano state stipate. Gli imputati sono i somali Mohamed Nuur Ibrahim, 25 anni; Idris Yoonis, 30 anni e Mohamed Abdi Karim, 27 anni e il marocchino Amin Handa, 25 anni. La procura aveva chiesto l'ergastolo, contestando l'omicidio volontario aggravato, per Ibrahim Nuur Mohamed e pene tra i 9 e i 4 anni per gli altri tre.  I quattro imputati sono stati condannati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro delitto. Il barcone era stato soccorso a 30 miglia a sud di Lampedusa.
 
 
 
Berlino cerca immigrati specializzati
west-info.eu 5 marzo 2013
La Germania punta sugli immigrati specializzati. Berlino ha infatti approvato un provvedimento che apre ulteriormente il mercato del lavoro ai cittadini extra-UE. La vera novità riguarda il fatto che spalanca le porte non solo agli accademici e agli stranieri altamente qualificati, ma anche a coloro che sono in possesso “semplicemente” di una precisa formazione professionale. Elettricisti, infermieri, ma anche conducenti di locomotive e macchinari industriali. Insomma tutti quei mestieri per i quali non serve la laurea ma soltanto una specifica formazione. A patto che vengano rispettati du prerequisiti fondamentali. In primis, il titolo di studio dell’immigrato deve essere equipollente a quello rilasciato dal sistema scolastico tedesco, altrimenti non viene riconosciuto. In secondo luogo, deve esserci una carenza di personale in quel determinato campo professionale. A questo scopo, in collaborazione con l’agenzia del lavoro, verrà creata una lista dei mestieri dove la richiesta di manodopera è più alta.
 
 
Classi multi-culti: stranieri 22 alunni su 100
altoadige.geolocal.it 5 marzo 2013
BOLZANO. In Alto Adige la scuola dell’obbligo è ormai un vero e proprio laboratorio multiculturale. Lo dice chiaro e tondo l’ultimo rapporto dell’Astat che riguarda le iscrizioni alle scuole elementari all’anno scolastico in corso . Nelle scuole di lingua italiana gli alunni stranieri sono ormai 22 ogni 100 iscritti. Una presenza che arricchisce il bagaglio culturale dei bambini, che si trovano a contatto con altre culture, lingue e religioni, ma anche una sfida impegnativa sotto il profilo educativo e didattico per docenti e dirigenti.
Le iscrizioni. Nell’anno scolastico 2012/13 - si legge- sono complessivamente 14.216 gli alunni e 13.340 le alunne che frequentano una delle 327 scuole primarie dell’Alto Adige. Rispetto all’anno scolastico precedente si registrano 12 alunni in più. Questo aumento è da imputare ad un incremento di iscrizioni di alunni con cittadinanza non italiana.
Escludendo gli stranieri (per alunni stranieri s’intendono quelli che non possiedono la cittadinanza italiana; sono pertanto esclusi i bambini con doppia cittadinanza, se una di queste è italiana), si registrerebbe infatti una diminuzione di 170 alunni, passando da 24.956 nell’anno scolastico 2011/12 a 24.786 alunni con cittadinanza italiana iscritti nell’anno scolastico in corso. Il 72,6% degli alunni frequenta una scuola elementare in lingua tedesca, il 22,7% una in lingua italiana ed il restante 4,6% una sita nelle località ladine. Gli alunni ripetenti sono complessivamente 70; la relativa quota si attesta a 0,3 ripetenti ogni 100 iscritti, rimanendo invariata rispetto all’anno scolastico precedente. Le scuole elementari dell’Alto Adige contano complessivamente 1.816 classi. In media risultano esserci 15,2 alunni per classe.
Gli alunni stranieri. Nell’anno scolastico in corso sono 2.770 gli alunni stranieri iscritti nelle scuole elementari altoatesine, vale a dire 10,1 ogni 100 iscritti. La maggior parte di essi proviene da un paese europeo esterno all’UE (42,7%), il 22,4% dall’Asia, il 15,7% dall’Africa ed il 13,9% da un paese europeo facente parte dell’UE. Se si considerano le singole nazionalità, gli stati più rappresentati sono l’Albania (492 alunni), il Pakistan (302), il Marocco (287), la Macedonia (224) ed il Kosovo (184). Nelle scuole elementari in lingua italiana si registrano 22,2 stranieri ogni 100 iscritti. Nelle scuole elementari in lingua tedesca tale quota si attesta su un valore pari a 6,7 stranieri ogni 100 iscritti e in quelle delle località ladine su 3,4. 142 sono gli alunni che provengono da paesi in lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera).
L’ora di religione. In concomitanza con l’aumento di alunni stranieri, cresce anche il numero di rinunce all’insegnamento della religione. Nell’anno scolastico 2012/13 sono 1.619 (di cui 1.033 stranieri) gli alunni delle scuole primarie che non si avvalgono dell’educazione religiosa, pari a 5,9 alunni ogni 100 iscritti. Rispetto all’anno scolastico precedente l’aumento in valori assoluti è stato di 165 alunni. La scuola altoatesina, specialmente quella in lingua italiana, sta svolgendo un’importante opera di integrazione dei bambini di origine straniera. Una sfida anche didattica, che deve fare i conti con la presenza contemporanea in una classe di bambini di diverse etnie e diverse lingua.
 
 
 
Candidati Stranieri ;Nessuno e’ stato eletto alle regionali perche’?
teqany.net 1 marzo 2013
In una situazione di incertezza politica e non chiarezza di chi ha vino , chi ha perso e che soluzione politica avrà’ l’Italia ,sicuramente ce’ una riflessione da fare riguardo i candidati di origine straniera che nessuno e’ riuscito a farsi eleggere nei consigli regionali non analizzare di chi e’ la colpa ,così commenta il risultato elettorale dei candidati di origine straniera Foad Aodi Presidente Amsi e Fondatore del Movimento  Uniti per Unire ,proprio dopo la conferenza del 21.02 organizzata da Uniti per Unire dove si e’ svolto un confronto costruttivo tra le forze politiche e l’ufficio di presidenza di Uniti per Unire e ribadito della necessità’ di avere candidature di origine straniera forti e sostenuti dagli stessi partiti politici.
Si sono presentati numerosi candidati di origine straniera nelle varie forze politiche alle elezioni regionali nel Lazio e nella Lombardia ma nessuno e’ stato eletto con diversi risultati al di sotto della soglia di  sufficienza ,continua Aodi ,analizzando i  vari motivi e le cause di questo risultato negativo ormai da anni con grande dispiacere;
1. nella maggioranza dei casi il partito politico contata direttamente un candidato per conoscenza personale senza valutare il suo vero potenziale elettorale.
2. il candidato di origine straniera non fa’ sempre valere i suoi diritti come candidato e non viene sostenuto dallo stesso partito che lo candida.
3. ormai e’ chiaro non e’ piu’ sufficiente mettere un candidato di origine straniera in lista per poter coinvolgere l’elettorato degli immigrati o i connazionali dello stesso candidato perchè’ gli  immigrati sono molto aggiornati sulla politica italiana ed indipendenti nelle loro decisioni e preferenze che sono diventati anche trasversale basta osservare i risultati elettorali.
4. il candidato di origine straniera non fa’ una consultazione e coinvolgimento della sua comunità’ o associazioni ed amici prima di accettare la candidatura .
5. ci sono ancora  fenomeni di discriminazioni ,pregiudizi nei confronti dei candidati di origine straniera in base al loro colore di pelle  ,civiltà’ e religione di appartenenza senza considerare la loro competenza come e’ successo nei confronti di alcuni candidati di origine straniera.
6.il costo economico delle campagne elettorali che tanti immigrati non possono permettersi.
Noi ringraziamo le forze politiche che credono sul serio nella valorizzazione degli immigrati e candidarli secondo il loro curriculum ,esperienza e competenza e facciamo gli auguri a chi sarà’ eletto nella camera dei deputati,dichiara il presidente dell’Amsi,Associazione medici di origine straniera in Italia , ribadendo le  richieste alle forze politiche di valorizzare di piu’ i professionisti e cittadini  di origine straniera nelle varie istituzioni in qualità’ di tecnici ed esperti per l’interesse comune .
 
 
 
Alle elezioni regionali 2013, i candidati d’origine straniera non ce l’hanno fatta!
paperblog.com 27 febbraio 2013
I candidati di origine straniera perdono la corsa per diventare consiglieri in Lazio e Lombardia. Il capolista del Pd a Roma: “La democrazia sta nei numeri…”, l’afropadano leghista: “Mai molà”
Alle elezioni regionali perdono i nuovi italiani. Nessun candidato di origine straniera è stato premiato dalle preferenze in Lombardia, Lazio o Molise.
Bocciato eccellente, a Roma, è Jean-Leonard Touadi, giornalista, docente universitario e deputato uscente del Partito Democratico nato nel Congo Brazaville. Anche se conquista la palma del nuovo italiano più  votato alle Regionali, le quasi ottomila preferenze raccolte dopo una campagna incentrata sul “Facciamo la differenza!” non valgono un biglietto per via della Pisana.
“Godiamoci il sogno della Regione riconquistata” scrive stamattina Touadi sulla sua pagina Facebook, ricordando sportivamente che “la democrazia sta nei numeri e nella capacità di raccogliere consensi”. Fa gli auguri ai vincitori, e ringrazia tutti, soprattutto quello che chiama “il mio dream team”. “Siamo e saremo uniti anche nella sconfitta e nell’esplorazione di nuove strade dove spendere le nostre energie”.Il Partito democratico non riesce a portare in Regione nemmeno Ferdes Abderrezak, origini algerine, esponente della comunità islamica capitolina che ha convinto circa centoventi elettori. E finisce male pure la corsa di Françoise Kankindi, presidente dell’Associazione no profit Bene-Rwanda., che ha raccolto più di quattrocento preferenze.
Non va meglio a Fidel Mbanga Bauna, giornalista del Tgr Lazio e numero uno della lista Storace Presidente, che si è fermato a trecento preferenze. Una gara tutta in salita la sua, se si considera che è partita tra gli insulti xenofobi che la base del partito, in nome di una millantata “difesa dell’identità nazionale” gli ha regalato all’inizio di gennaio, appena è stata resa nota la sua candidatura.
In Molise non c’erano candidati di origine straniera. In Lombardia, dove invece la pattuglia era piuttosto nutrita, l’esito delle urne è stato comunque negativo.
Niente da fare, tra le fila del Pd, per Reas Syed, avvocato trentenne nato in Pakistan ma  cresciuto a Milano, scelto (invano) da milletrecento elettori: “Sono molto dispiaciuto di come è andata in generale – commenta su Facebook – ma parlando di me, o meglio di noi, posso dirvi che abbiamo piacevolmente stupito. In città sono undicesimo tra i più votati della coalizione per Ambrosoli….Grazie a tutti voi!”
Al Pirellone non entra nemmeno Emilia Stoica, ingegnere di origini romene candidata dal Pd a Bergamo, che ha raccolto cinquantacinque voti. E non ce la fanno i candidati della lista civica di Ambrosoli: l’imprenditore di origine camerunense Otto Bitjoka  a Milano ha sfiorato le seicento preferenze, il pedagogista e scrittore di fiabe Jean Claude Mugabo, arrivato in Italia dal Rwanda,  ne ha raccolte meno di cinquanta a Cremona.Va male, infine, pure ai due candidati immigrati della Lega Nord, che però, ed è un dato da sottolineare, nella sfida lombarda tra nuovi italiani raccolgono insieme più voti di tutti i concorrenti delle altre liste. Conception Ayala, impiegata di origine portoricana, ha incassato a Brescia oltre quattrocento preferenze, l’afro-padano Tony Iwobi a Bergamo è volato quasi a quota duemila.
Il leghista di origine nigeriana, che ha sdoganato la parola “negher” come “un modo espressivo di definire in bergamasco una persona di colore”, oggi non rinuncia al dialetto nemmeno per salutare i suoi fan su Twitter  “Grazie a tutti per il sostegno, grazie per l’affetto e la stima. Adesso avanti, con Maroni Presidente, a combattere tutti uniti la battaglia più importante, quella della nostra libertà. Mai molà!”
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