Alla primarie di Palermo non tutti gli stranieri possono partecipare

Italia-razzismo
Può accadere, ed è accaduto, che un partito scelga un metodo democratico per individuare i candidati da contrapporre agli altri partiti nelle competizioni elettorali. È stato il Partito Democratico, e di questo gli diamo tutti atto.

Può accadere, ed è accaduto, che un partito decida di promuovere la partecipazione di tutti, anche dei cittadini e delle cittadine di Paesi extraeuropei, in possesso di valido permesso di soggiorno. È stato il Partito Democratico e di questo gli diamo atto. Ma può accadere, ed è accaduto, che un partito abbia timore che la democrazia sia reale e che i risultati elettorali possano essere diversi da quelli auspicati e, così, decida di rendere difficoltosa ad alcuni elettori la partecipazione alle primarie. È stato il Partito Democratico di Palermo e di questo, purtroppo, prendiamo atto.
Può accadere, ed è accaduto, che un partito decida di aprire le primarie a tutti i suoi elettori senza particolari oneri burocratici, prevedendo solo a carico di alcuni di loro delle lunghe attese per adempiere ad un obbligo di “pre-registrazione”. A Palermo, dunque, tutti potranno votare alle primarie per il candidato sindaco. Tutti, tranne gli stranieri, che per poter votare dovranno prima «pre-registrarsi». E hanno potuto farlo solo in determinati giorni, solo in determinati orari e senza possibilità di deroga, perché le regole devono essere rispettate.
Così accade che molti stranieri non potranno partecipare alle primarie di domenica prossima, perché per il Partito Democratico di Palermo siamo tutti uguali, proprio tutti. Tutti, tranne qualcuno.
l'Unità, 03-03-2012

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