Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

Menù

 

"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

30 aprile 2013

Tanti ragazzini tra i migranti soccorsi nel Canale di Sicilia
Erano in 78 a bordo di un barcone di 20 metri, con il motore in avaria. Tra loro 44 minori. Sono stati soccorsi dalla guardia costiera
la Repubblica.it, 30-04-2013
Settantotto migranti, oltre la metà, quarantaquattro, ragazzini. Tutti a bordo di un barcone di 20 metri, con il motore in avaria. L'imbarcazione era stata avvistata ieri pomeriggio da un elicottero della guardia di finanza in servizio di perlustrazione nel Canale di Sicilia. Le operazioni di soccorso sono scattate la scorsa notte dalla Guardia costiera 17 miglia a sud di Siracusa. Il barcone è stato raggiunto da due motovedette della guardia costiera, una salpata da Siracusa, l'altra da Porto Palo di Capo Passero. Gli stranieri sono stati trasferiti nei centri di accoglienza.
Sempre la scorsa notte, in Calabria, i carabinieri hanno individuato 12 migranti i quali hanno riferito di aver raggiunto poco prima la costa a bordo di un gommone. Erano in 15: tre di loro sono riusciti a sfuggire ai controlli.



Una circolare congiunta dei Ministeri Interno-Lavoro chiarisce le procedure ordinarie riguardanti i sistemi di protezione dei minori stranieri non accompagnati dopo la chiusura dell’emergenza Nord Africa.
La circolare fornisce anche informazioni sull’istituzione, la dotazione e le modalità di utilizzo del Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati del 2012.
Immigrazioneoggi, 30-04-2013
Una circolare congiunta del Ministero dell’interno e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 24 aprile 2013 per indicare alcune importanti procedure sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati arrivati con il programma Emergenza Nord Africa.
La circolare, pubblicata nel Portale per l’integrazione, evidenzia che:
- la competenza della Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali riguarda esclusivamente i minori stranieri non accompagnati, così come definiti dall’art. 1, comma 2, del D.P.C.M. n. 535/1999, il quale prevede che per minore straniero non accompagnato s’intende “il minorenne non avente cittadinanza italiana o di altri Stati dell’Unione europea che, non avendo presentato domanda di asilo, si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privo di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano”;
- la procedura ordinaria relativa ai sistemi di protezione dei minori stranieri non accompagnati, prevede, ai sensi della normativa vigente, che nel caso in cui la presenza di un minore straniero non accompagnato venga rilevata sul territorio nazionale, i pubblici ufficiali, gli incaricati di pubblico servizio e gli enti, in particolare quelli che svolgono attività sanitarie o di assistenza, sono responsabili per il collocamento del minore in luogo sicuro.
Il collocamento del minore in una struttura di accoglienza autorizzata/accreditata comporta la sua presa in carico da parte dei servizi sociali del Comune nel cui territorio la struttura è presente e la richiesta di apertura della tutela nei suoi confronti.
La Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione non è competente per il collocamento dei minori, né per la copertura dei relativi oneri di accoglienza.
- Tutti i soggetti indicati nell’art. 5 del citato D.P.C.M. n. 535/1999 sono tenuti a dare immediata notizia alla Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione dell’ingresso e della presenza sul territorio nazionale dei minori stranieri non accompagnati. Tali segnalazioni risultano fondamentali per consentire il censimento della presenza dei minori stranieri non accompagnati sul territorio nazionale.
La circolare fornisce anche informazioni sull’istituzione, la dotazione e le modalità di utilizzo del Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati – anno 2012.
Infine, relativamente ai minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo,rientranti nella competenza del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno, quest’ultimo ha destinato la somma di € 5.000.000,00 per i rimborsi che gli enti locali possono richiedere alle Prefetture competenti delle spese sostenute per l’accoglienza del minore straniero non accompagnato richiedente asilo. La circolare chiarisce le modalità con cui possono essere richiesti tali rimborsi, ricordando che possono essere rimborsate solo le spese sostenute dalla formalizzazione della domanda di asilo e sino all’inserimento nelle strutture dello Sprar.



Scola: "Sull'immigrazione e i musulmani niente più bastioni, ma vie da percorrere"
Il cardinale ha inaugurato la sede milanese della Fondazione Oasis, nata nel 2004 a Venezia per promuovere l'incontro fra mondo occidentale e Paesi a maggioranza musulmana. "Gli italiani sono ignoranti sull'Islam"
la Repubblica, 30-04-2013
ZITA DAZZI
Sull'immigrazione e sui rapporti con l'Islam "non ci sono più bastioni da difendere ma ci sono solo vie da percorrere". Il cardinale Angelo Scola inaugura la sede milanese della Fondazione Oasis, centro culturale da lui fondato nel 2004 a Venezia, e a margine dell'incontro, si dice favorevole alla creazione di una moschea per i musulmani che vivono in città. "Il principio della libertà di culto rimane un principio non applicato se mancano i luoghi dove pregare", risponde l'arcivescovo a chi gli chiede un parere in merito alla richiesta reiterata dalle comunità islamiche all'amministrazione comunale.
Scola subito dopo precisa anche i limiti entro i quali bisogna muoversi affrontando questo delicato tema: "Bisogna agire con realismo e sapere da quali soggetti viene questa domanda, una richiesta che è proporzionata se il soggetto che chiede di creare un luogo di culto è un soggetto riconosciuto e milanese". Non solo. Il cardinale conosce bene le polemiche che si scatenano ogni volta che si parla di moschea a Milano e da quanti anni si dibatte sull'argomento senza arrivare a una decisione finale. "Bisogna anche tenere conto della tradizione e della storia del posto, quando si parla di erigere un luogo di culto di una religione in una città come Milano. Nel dialogo e nella presenza delle fedi ci vuole sempre equilibrio".
Concetti che l'arcivescovo promette di spiegare meglio in future occasioni di confronto nella nuova sede della fondazione presso la parrocchia di piazza
San Giorgio. Oasis ha fra le sue finalità proprio quella di favorire il dialogo interreligioso e la conoscenza del mondo islamico. E intervenendo dal tavolo dei relatori, il cardinale spiega l'urgenza di favorire la conoscenza dei popoli e delle fedi che sono arrivate in Lombardia con l'immigrazione: "Sono stato a San Giuliano, dove il 20 per cento della popolazione è immigrata. Gli uomini dell'Europa e dell'Occidente sembrano prevalentemente reattivi e poco comprensivi di fronte al fenomeno del meticciato di civiltà con l'Islam sul quale sono ignoranti".
Meticciato è un'espressione che il cardinale usa da anni, prima ancora che se ne capisse la contemporaneità: "È una situazione molto criticata ma sempre più imponente. È anzitutto un meticciato di civiltà che però lentamente si trasformerà in un meticciato tout court. La nuova Milano è fatta anche dagli extracomunitari. Bisogna guardare alla metropoli Milano
in un'altra ottica, completamente diversa". Prima dell'arcivescovo parla l'Islamista Paolo Branca, consulente del Comune per la costituzione dell'Albo delle religioni: "È necessario che l'amministrazione riprenda il lavoro sulla creazione dei luoghi di culto per l'Islam - sollecita - serve un surplus di audacia e di coraggio".



"La storia di Cécile Kyenge dimostra che gli immigrati possono diventare ministri"
Il consigliere comunale Barcelò (Pd): "La sua nomina indica una strada di inclusione totale". Cocconcelli (Lega): "Ideologia mondialista"
la Repubblica, 30-04-2013
Del governo Letta fanno parte due ministri nati fuori dall'Italia e che nel nostro Paese, e in Emilia in particolare, hanno messo radici. A congratularsi con Enrico Letta per la scelta di Cécile Kyenge all'Integrazione e Josefa Idem alle Pari opportunità è un altro emiliano d'adozione, il consigliere comunale del Pd Leonardo Barcelò.
La scelta della figura di Kyenge, spiega Barcelò in aula, "segna un passo decisivo per cambiare concretamente la politica verso i 5 millioni di persone di origine straniera residenti nel nostro Paese. Con la sua nomina l’Italia dice a questi immigrati che una delle tante persone che sono venute a risiedere nel nostro territorio o uno dei suoi figli può diventare anche ministro dello Stato, ciò simbolicamente indica una strada di inclusione totale senza esclusione come purtroppo è stata la proposta di forze politiche che sono arrivate a chiedere che i medici denunciassero le persone che si recavano ai loro consultori se non erano in regola con il permesso di soggiorno".
L'impegno di Cécile Kyenge, medico nata in Congo, "verso politiche di accoglienza e contro la legge Bossi-Fini è stato costante e certamente non meritevole degli assurdi commenti dispregiativi fatti da esponenti della Lega Nord. Rispetto a
questa nomina, comunque, è del tutto riduttivo presentare l’immagine di questo ministro sottolineando solo il colore della sua pelle e non già il suo serio impegno manifestato nel corso degli anni. Con la sua presenza nel Governo - prosegue Barcelò in Consiglio comunale - tutte le forze politiche che chiedono il cambio della legge sulla cittadinanza e che tutti i nati in Italia siano italiani troveranno in lei una interlocutrice più che disponibile perché da sempre è una convinta sostenitrice di tali proposte".
Barcelò ricorda "pure la presenza nel Governo Letta di Josefa Idem nuovo ministro alle Pari opportunità, dello Sport e delle Politiche giovanili. A tutte e due vanno i migliori auguri miei e del gruppo Pd  orgogliosi  del fatto che la loro attività politica sociale sia nata nella nostra  Regione che con le  sue politiche inclusive ha di fatto valorizzato e incentivato il loro agire politico".
Critica invece l'eletta della lega Mirka Cocconcelli, che in aula parla di "ideologia mondialista" di Letta, che "rischia di trasformarsi in uno tsunami".



La Lega contro Kyenge: «Scelta ipocrita e buonista»
l'Unità.it,29-04-2013
Toni Jop
Passa il tempo, perdono voti e visibilità ma non la mira: il plenipotenziario lombardo della Lega Nord, Matteo Salvini, ci ha tenuto a far capire che quel colore scuro sulla pelle di una signora da pochissimo entrata nel governo di Enrico Letta non solo non gli garba per niente, ma sarà il motore di una opposizione «totale» al ministro per l’Integrazione, Cécile Kyenge. Si può capirli: quella donna ministro è un pugno nello stomaco per la formazione che per anni ha ribadito come fosse il caso di andare a caccia di immigrati, meglio neri, invece che di fagiani.
Salvini è uno che non dimentica le origini e i tempi eroici del Bossi trionfante. Anche se, nonostante tutto, non ci sembra che Bossi si sia mai espresso con tanta violenza, dura, atroce nemmeno quando sparlava di fucili pronti e «calci in culo». Salvini ha tuttavia diritto di non essere ripreso per incoerenza dai suoi: la sua ferocia è figlia del «coraggio» con cui Maroni, allora ministro competente e non ancora leader del partito, lasciò cuocere nel brodo di una rovente inciviltà migliaia di immigrati sbarcati a Lampedusa. E dicevano che Maroni era l’anima buona dell’esercito leghista. Ciò che il politico verde pisello obietta con tanta energia a Cécile Kyenge sono la sua cultura e i suoi dichiarati propositi. La nuova ministra è fortemente contraria ai Cie, vale a dire quei tanti nostrani Guantanamo in cui si massacra in silenzio la dignità di uomini liberi; e questo giudizio, per la Lega, è intollerabile. Poi, sostiene che l’accoglienza civile debba sostituire la criminalizzazione di un fenomeno difeso dai diritti universali dell’uomo; e ancora, che, a suo giudizio, la prima cosa da fare è applicare lo “ius soli“, il diritto di chiunque nasca nel nostro territorio, pur figlio di immigrati, di avere la cittadinanza italiana. Su questo tema (sulla opposizione al riconoscimento di questo diritto) la Lega potrebbe simpaticamente compattare con Grillo. Nemmeno lui vuole lo ius soli. E a proposito di questo, ecco le parole pronunciate dall’eurodeputato Borghezio, ala destra della Lega, in queste ore: «La ciliegina sulla torta – dice di Kyenge – di un governo marchiato dall’ideologia mondialista del premier targato Bilderberg-Trilateral». Non sembrano considerazioni degne di Grillo e Casaleggio? Si passeranno i foglietti?
Maroni evita di personalizzare e si lancia su un fronte sempreverde: «Il governo – annota – non rappresenta il Nord», inoltre anticipa il suo giudizio negativo sulle proposte del governo sull’immigrazione. La Padania fa eco a Salvini e riprende il suo «no» in prima pagina: «Altro che ministro per l’integrazione – questo è il titolone – sono i cittadini a dover essere integrati». Fierezza celtica: pochi giorni fa, lo stesso giornale titolava senza morir dal ridere «La forza primitiva dell’antichissimo Homo Selvadego è ancora in noi». Auguri. Come si fa a immaginare che l’Homo Selvadego sia d’accordo con la signora Kyenge? Infatti, anche Bitonci, capo della delegazione leghista al Senato, in una nota sostiene tutta la sua disapprovazione rispetto a quella presenza nel governo. Che Kyenge sia modenese – anche se nata in Africa – e cittadina italiana, a loro importa poco. A questo bel coro selvadego risponde Mario Balotelli, il “vecchio” Supermario, che dice così: «La nomina di Kyenge è un ulteriore grande passo avanti verso una società italiana più civile, più responsabile e più consapevole della necessità di una migliore e definitiva integrazione tra tutti». L’Homo Selvadego non è in lui.

Share/Save/Bookmark
 


 

Perchè Italia-Razzismo 


SPORTELLO LEGALE PER RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

 

 


 

SOS diritti.
Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
leggi tutto>

Mappamondo
>Parole
>Numeri

Microfono,
la notizia che non c'è.

leggi tutto>

Nero lavoro nero.
leggi tutto>

Leggi razziali.
leggi tutto>

Extra-
comunicare

leggi tutto>

All'ultimo
stadio

leggi tutto>

L'ombelico-
del mondo

Contatti


Links