Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

Menù

 

"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri
Manconi ha ragione: quella dei migranti è una grande questione sociale. Tutti dobbiamo fare di più E rompere il noi e il voi che ancora oggi ci divide: perché le lotte per i diritti vanno condotte insieme
Caro Luigi Manconi,
condivido e sottoscrivo quanto hai affermato sulla condizione degli immigrati, sui 26 giorni che cinque di loro hanno trascorso su di una torre a Milano e sul clima generale che ha accompagnato questa vicenda. Come sai la Cgil di Milano, senza troppi clamori, ha seguito quotidianamente quei ragazzi, adoperandosi - prima di tutto a livello istituzionale - per garantirne la sicurezza e per negoziare condizioni che non li esponessero ad ulteriori brutali trattamenti, come purtroppo insistentemente veniva richiesto da esponenti politici dell’amministrazione cittadina. La stessa cosa è avvenuta a Brescia, dove l’iniziativa della locale Camera del Lavoro si caratterizza per l’insistenza sui diritti e il contrasto anche legale delle discriminazioni e delle vere e proprie persecuzioni che si sono alimentate in questi anni. La realtà delle migrazioni è un dato strutturale, e non eliminabile, del nostro tempo e della realtà del Paese. Chi pensa di continuare a gestire tale questione come un problema di ordine pubblico, da una parte non comprende il grado di complessità che il tema assume in tutta Europa, dall’altra spera che continuare ad alimentare paure e individuare nemici serva a coprire i processi di ridimensionamento del welfare e delle politiche di inclusione e di cittadinanza che sono fortemente sotto attacco. Per questo le politiche sull’immigrazione che rivendichiamo non sono di sola “solidarietà”: sono politiche che guardano alle nuove stratificazioni sociali e ai nuovi bisogni di inclusione con una proposta di allargamento e di qualificazione dell’azione pubblica che dia risposte alle condizioni di povertà, di emarginazione, di non-lavoro o di lavoro povero e sommerso. La legislazione in vigore va profondamente modificata: la logica della Bossi-Fini produce irregolarità, il reato di clandestinità ha prodotto l’allargamento delle condizioni di ipersfruttamento e l’impossibilità dei migranti di denunciare e chiedere tutela. Così come la pratica dei “respingimenti” e lo scellerato accordo con la Libia hanno prodotto un arretramento della nostra civiltà giuridica e della collocazione del nostro Paese rispetto alla tutela internazionale dei diritti sanciti dai trattati e dalle convenzioni dell’Onu. L’Italia è, e lo sarà sempre di più, una società interculturale. La presenza del lavoro immigrato costituisce una ricchezza anche per il contributo che dà alla crescita ed all’alimentazione, fiscale e previdenziale, delle politiche pubbliche, dal momento che già oggi gli immigrati prendono dal nostro welfare meno di quanto danno. La conquista della cittadinanza, a partire dai bambini, con l’applicazione dello ius soli, è una delle premesse per costruire integrazione, fiducia e senso del futuro. La crisi ha colpito duramente mettendo in discussione anche pezzi di lavoro tutelato che ora rischiano il ritorno all’irregolarità. Abbiamo chiesto con insistenza al governo, anche d’intesa con altre forze sociali ed imprenditoriali, l’estensione della durata del permesso di soggiorno a chi perde il lavoro. Così come abbiamo giudicato ingiusta e sbagliata la sanatoria del Settembre 2009 che, essendo limitata assurdamente a colf e badanti, non ha risolto i problemi di decine di migliaia di persone che lavorano in nero, vivono da anni nel nostro Paese e, col blocco dei decreti flussi, non trovano una via possibile alla regolarizzazione. In particolare in agricoltura ed in edilizia, ma anche nel variegato mondo del terziario, questa è una condizione insopportabile che, oltretutto, cambia la natura stessa del mercato del lavoro e della concorrenza tra imprese abbassando la condizione di tutti. La gestione della sanatoria è stata poi ulteriormente densa di problemi e di improvvisazioni, ha favorito le truffe e consentito a veri o presunti datori di lavoro italiani di lucrare sulla disperazione. Nella grande manifestazione della Cgil del 27 novembre questi temi sono stati parte integrante della piattaforma e della discussione nelle migliaia di assemblee che l’hanno preceduta. La presenza degli immigrati nel sindacato è molto alta, in molte strutture crescono e si affermano dirigenti e delegati. Bisogna senz’altro fare di più, ma la scommessa non è solo avere più immigrati che parlano di immigrati, è invece rompere il noi e il voi, la separatezza anche delle lotte, e affermare una battaglia di tutto il mondo del lavoro per i diritti di tutti ed un futuro dell’Italia che non abbia ingiustizia, razzismo, esclusione. Ben venga che si allarghi il fronte, e ritrovarsi “sotto una torre”: la Cgil c’è e sa che il tema è il cambiamento generale del nostro Paese.
4 dicembre 2010
Share/Save/Bookmark
 


 

Perchè Italia-Razzismo 


SPORTELLO LEGALE PER RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

 

 


 

SOS diritti.
Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
leggi tutto>

Mappamondo
>Parole
>Numeri

Microfono,
la notizia che non c'è.

leggi tutto>

Nero lavoro nero.
leggi tutto>

Leggi razziali.
leggi tutto>

Extra-
comunicare

leggi tutto>

All'ultimo
stadio

leggi tutto>

L'ombelico-
del mondo

Contatti


Links