Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

Menù

 

"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

I RAGAZZI STANNO BENE?

Marga Esposito

No se continuano le forme di  Razzismo sessuale
Porta di Roma, venerdì 11 marzo, sala in cui proiettano “I Ragazzi Stanno Bene” , solo per1/4 occupata; nonostante sia il giorno della prima non  c’è  il pienone del fine settimana .

Pellicola di produzione indipendente USA, regia di Lisa Cholodenko, con due attrici protagoniste,  della migliore scuola teatrale statunitense, Julianne Moore e Annette Bening,  qui Golden Globe 2011 per miglior attrice protagonista. Prima dell’inizio del film ricevo uno stampato,  contrassegnato con il titolo di Famiglie Arcobaleno, che mi porge una giovane donna tra  il pubblico, accompagnata da una sua  presunta amica.
Il Film,  dramma dalla recitazione intensa sulle note di una commedia  amara, racconta la vita di una famiglia composta da due donne, genitori omosessuali e dai loro figli, un ragazzo quindicenne ed una ragazza diciottenne. Apparentemente  anticonvenzionale, in realtà vive chiusa nella difesa del loro nucleo, contenuto in intellettualistici principi o piccole manie connotative. Grazie ai figli, l’introduzione di un altro individuo, il donatore di sperma, inizialmente destabilizzante,  viene poi  accettata e lui inglobato come componente della famiglia, viste le sue caratteristiche di semplicità ed autenticità che rivelano il meglio delle singole personalità, rese più libere  e  poi  interagenti  spezzando dinamiche malsane. Venuto  però allo scoperto, il rapporto sessuale instauratosi  tra una delle madri ed il donatore, tutta  la famiglia  “lo fa fuori”, anche quando poi lui è disposto a rivedere il suo porsi, a mettersi in discussione, ad affrontare il dolore e a conciliare i dissidi, viene ugualmente, senza dubbi o ripensamenti, “tagliato fuori”.  La famiglia  è pronta a rinunciare alla positività apportata dalla presenza dell’uomo o comunque ne fagocita  il meglio per poi espellerlo. L’epilogo della storia  dimostra  come  questa  tipologia di famiglie,  non  ancora  collaudate   -nonostante l’istituzionalizzazione dell’omogenitorialità-   tenda ad autoproteggersi  a  tutti i costi e senza appelli, ancor più di quanto possa fare una famiglia tradizionale, conservatrice  e “reazionaria”; e proprio nella  “reazione”  a respingere  il corpo estraneo  attentatore dell’eventuale  equilibrio acquisito –o  meglio-  socialmente  conquistato. Non dimentichiamo  che stiamo trattando  di situazioni insorgenti in stati  dove  esiste già un riconoscimento  legale  dell’omofamiglia e dei suoi figli. Quali possono essere le condizioni di precarietà, mancata tutela,  di collocazione instabile e privazione dello stato civile, che vivono questi genitori  e  i  loro figli, in uno stato come l’Italia  che non ha nemmeno  i Pax? A tal proposito allego il comunicato sul foglio datomi  prima di inizio proiezione e che l’Associazione Genitori Omosessuali FAMIGLIE ARCOBALENO ( www.famigliearcobaleno.it ) ha distribuito, attraverso volontari ed operatori, presso le 118 sale italiane in cui si proietta il film:
                                                                                                                                                 
E QUI IN ITALIA?

“I ragazzi stanno bene””
Nella storia raccontata da questo film americano i ragazzi, figli di due mamme, stanno bene.

E qui in Italia?
Anche qui esistono ragazzi e bambini figli di persone omosessuali. Secondo la ricerca “Modi
di”, realizzata con il patrocinio del Ministero della Salute, in Italia i bambini con almeno un
genitore omosessuale sono più di 100.000. Alcuni di loro sono nati all’interno di una coppia di
gay o di lesbiche che hanno intrapreso insieme un progetto di genitorialità e crescono i propri
figli, condividendo a tutti gli effetti la cura, l’accudimento e le responsabilità genitoriali.
Altri sono figli di genitori single omosessuali. Moltissimi sono nati nel contesto di una
precedente relazione eterosessuale di un genitore che successivamente ha preso
consapevolezza del proprio orientamento omosessuale.

Anche qui, in Italia, i ragazzi stanno bene quando i loro genitori li amano e hanno cura di loro,
indipendentemente dal numero, dal genere e dall’orientamento sessuale dei genitori stessi.
Lo conferma in un comunicato ufficiale l’AIP, Associazione Italiana di Psicologia: “Le
affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di
un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale sul rapporto fra relazioni familiari
e sviluppo psico-sociale degli individui. Ciò che è importante per il benessere dei bambini è la
qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che
essi siano conviventi, separati, risposati, single, dello stesso sesso.”

Nessun problema, quindi? Non esattamente. Nel nostro paese, infatti, i figli degli
omosessuali non hanno gli stessi diritti dei figli delle coppie eterosessuali.

Qui in Italia, se in una coppia di genitori omosessuali il genitore legale (l'unico riconosciuto)
muore prematuramente, per lo Stato i figli rimangono orfani - pur avendo un altro genitore.
Qui in Italia, per ereditare dal genitore non legale i figli devono pagare ingenti tasse di
successione, come se fossero perfetti estranei. Qui in Italia, in caso di separazione della
coppia genitoriale, i diritti del bambino sono affidati alla buona volontà dei genitori: il genitore
legale può impedirgli ogni contatto con l’altro genitore, che da parte sua non ha alcun obbligo
nei confronti del figlio. E qui in Italia chi si scopre omosessuale dopo aver avuto dei figli in una
relazione eterosessuale spesso è costretto a celare anche ai figli la propria realtà, nel timore
che, nel processo di separazione, la sua omosessualità possa compromettere la possibilità di
ottenere l’affidamento dei figli.

Queste sono solo alcune delle circostanze più drammatiche in cui i nostri figli hanno bisogno
di tutela e di garanzie immediate. Ma nella vita quotidiana esistono tante altre piccole
vessazioni e situazioni frustranti, in cui il genitore non riconosciuto subisce una sorta di
disvalore sociale che ha importanti ripercussioni sulla serenità dei figli.

Famiglie Arcobaleno, l’associazione dei genitori omosessuali (www.famigliearcobaleno.org),
si batte per il riconoscimento dei diritti e per la dignità delle famiglie omogenitoriali in Italia.

"Le famiglie esistono nei fatti e si misurano con il sostegno e l'aiuto reciproco.
Il suggello è l'amore."
(da Amori senza diritti di Mimma Scigliano, Ed. Zona)
www.famigliearcobaleno.org

Share/Save/Bookmark
 


 

Perchè Italia-Razzismo 


SPORTELLO LEGALE PER RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

 

 


 

SOS diritti.
Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
leggi tutto>

Mappamondo
>Parole
>Numeri

Microfono,
la notizia che non c'è.

leggi tutto>

Nero lavoro nero.
leggi tutto>

Leggi razziali.
leggi tutto>

Extra-
comunicare

leggi tutto>

All'ultimo
stadio

leggi tutto>

L'ombelico-
del mondo

Contatti


Links