Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

26 marzo 2012

Caldaia chiusa e locali fatiscenti, l’accoglienza al centro di Cassino
l'Unità, 24-03-2012
Italia-razzismo
Sabato 17 marzo quattordici persone di nazionalità somala, assistite da un avvocato di “A Buon Diritto onlus” e da due esponenti dell’associazione Somebody, hanno denunciato alla Questura di Frosinone il responsabile del centro di accoglienza in cui risiedono. Si tratta di persone che hanno già fatto richiesta di asilo. La struttura che li accoglie a Cassino è composta da due appartamenti per un totale di ventuno persone: sette in quello più piccolo e le altre in quello più grande. Al momento dell’ingresso, oltre ai problemi di spazio, le persone si sono trovate di fronte una situazione molto poco accogliente, come si legge nella denuncia: «non abbiamo rinvenuto i materassi, le reti dei letti erano malridotte, la lavatrice era rotta, gli armadi e le cassettiere erano semidistrutte, come molte tapparelle». Questo accadeva già ad agosto. Nei mesi più freddi hanno dovuto far fronte a temperature piuttosto rigide perché, nonostante ci fosse una caldaia, il proprietario «ha vietato di usarla, chiudendola con un lucchetto». E così la doccia utilizzata è la stessa per tutti e l’acqua calda è quella scaldata nei pentoloni con la bombola del gas (fornita dal proprietario dopo l’intervento della polizia). Il punto della questione, e della querela, riguarda il fatto che questa situazione di degrado non si sarebbe dovuta creare perché il proprietario, per predisporre l’accoglienza, riceve dei soldi. L’ammontare della cifra dovrebbe essere sui 46 euro giornalieri per ogni accolto, e questi fondi sono erogati della Protezione Civile, ente gestore del sistema di accoglienza, nell’ambito dello stato di emergenza dichiarato in seguito all’ingente numero di sbarchi avvenuti nei primi mesi del 2011. Quando si dice che l’ospite è sacro.



Prolungare la durata dei permessi per ricerca lavoro e diminuire i nuovi flussi di ingresso: sono le linee del Governo per fronteggiare la disoccupazione dei lavoratori extracomunitari.
Gli indirizzi sono contenuti nel documento di riforma del mercato del lavoro approvato dal Consiglio dei ministri.
ImmigrazioneOggi, 26-03-2012
Prolungare la durata del permesso di soggiorno per ricerca lavoro e sospendere i nuovi flussi di ingresso. Sono queste le indicazioni contenute nel documento “La riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” approvato venerdì scorso nel Consiglio dei ministri su proposta del ministro del Lavoro e Politiche sociali Elsa Fornero.
Il documento, nel capitolo 9, affronta in modo specifico “Gli interventi volti al contrasto del lavoro irregolare degli immigrati”.
Si legge: “Per evitare che la crisi economica determini l’irregolarità dei lavoratori stranieri che abbiano perso il posto di lavoro, occorre adottare misure che ne facilitino il reinserimento nel mercato, favorendo l’offerta che provenga dal bacino di immigrati già all’interno del Paese piuttosto che ricorrendo a nuovi flussi dall’estero. Pertanto, la perdita del posto di lavoro non può comportare la revoca del permesso di soggiorno del lavoratore extracomunitario e dei suoi familiari, ma occorre prolungare il periodo in cui lavoratore può essere iscritto nelle liste di collocamento, estendendolo anche a tutto il periodo in cui sia ammesso a una prestazione per disoccupazione. In tal senso, si intende intervenire nel concerto con il Ministero dell’interno”.
Queste linee del Governo, come più volte annunciato, non dovrebbero però aver luogo con il documento di riforma del lavoro che verrà presentato al Parlamento con disegno di legge, seguendo un iter normale e con possibile modifiche, ma confluire nel più articolato disegno di legge di riforma della normativa sui permessi di soggiorno già annunciata dai ministri Cancellieri e Riccardi.



La falsa regolarizzazione per gli immigrati tunisini: i radicali chiedono l’intervento del Governo.
Oltre 4 mila persone si sono recate all’Ufficio stranieri della Questura di Roma in base ad una truffa diffusa su internet. Bernardini: “colpisce il silenzio del Governo”.
ImmigrazioneOggi, 26-03-2012
“Da giovedì della scorsa settimana l’Ufficio stranieri di via Patini a Roma, che quotidianamente ha già un’utenza media di mille persone, si è trovato di fronte ad un vero e proprio 'assalto' di oltre 4.000 stranieri, per lo più tunisini, illusi dalla notizia irresponsabilmente diffusa via Internet che a Roma si stesse dando vita ad una sanatoria epocale per regolarizzare cittadini privi del permesso di soggiorno. Di fronte alla situazione di emergenza, colpisce il silenzio della politica e del Governo”. È la denuncia delle deputata del Pd, la radicale Rita Bernardini, membro della Commissione giustizia della Camera.
In una nota, la deputata denuncia che “il rischio che corrono coloro che si recano a via Teofilo Patini è quello di essere identificati e mandati alle Questure di provenienza dove gli verrà notificato un decreto di espulsione per cui queste persone, provenienti da tutta Italia e anche dalla Francia, nella realtà dei fatti vedono strumentalizzato il loro stato di necessità per ottenere un risultato esattamente inverso a quello sperano”.
“Da tempo, come Radicali – ricorda la nota – proponiamo di affrontare il problema delle centinaia di migliaia di extracomunitari irregolari presenti sul nostro territorio anche attraverso il pieno recepimento delle direttive del Parlamento europeo e del Consiglio che favoriscono, per esempio, l’emersione del lavoro nero. Quello che sicuramente non si può fare è rifiutarsi di governare il fenomeno dei clandestini rischiando di lasciarli nelle mani della criminalità più o meno organizzata. Quello che non si può fare è lasciare alle Questure il compito di affrontare le emergenze di legislazioni tanto inapplicabili quanto criminogene. Di fronte alla situazione di emergenza, colpisce il silenzio della politica e del Governo”.



«Ospitare un bambino dell'Est? Noi lo abbiamo fatto, ne vale la pena»
Le famiglie milanesi che accolgono i piccoli da vari Paesi dell'Est Europa
Corriere della sera, 26-03-2012
Marta Ghezzi
MILANO - «Ospitare un bimbo dell’Est? Noi l’abbiamo fatto Ecco perché ne vale la pena». Quali possono essere le prime parole nella nostra lingua di una bambina rumena appena arrivata in Italia? «Ho fame», «ho sonno», «non voglio»?
Al suo terzo giorno a Milano Codruta, otto anni, ha spiazzato tutti: salendo in auto si è rivolta alla «mamma» italiana dicendole «Mettiti la cintura». Sorride Paola Baldacci raccontando, a distanza di un anno, l’episodio. Poi seriamente aggiunge: «Glielo ripetevo perché vedevo che lei non era abituata a farlo, ma è incredibile che un comando sia stata la prima espressione imparata».
I BAMBINI DELL'EST - Codruta vive in Romania, a Sighet, cittadina delle Alpi Transilvane, luogo natale del premio Nobel per la Pace Elie Wiesel. Vive in un orfanotrofio da quando aveva un anno. L’associazione Sos Bambini, di cui la signora Baldacci fa parte, segue da diversi anni l’istituto, che ospita settanta bambini, con progetti di aiuto a distanza. L’estate scorsa hanno deciso di fare un passo in avanti, ospitando alcuni bambini per un mese. Esperienza bellissima, che ripetono questo anno. Con più bambini e per un periodo più lungo. «Li ospiteremo a luglio e agosto», spiega. «Stiamo ancora cercando nuove famiglie disponibili ad aprire la porta di casa». Bambini dell’Est in Italia in estate.
CHERNOBYL - E’ iniziato, come abbiamo raccontato la scorsa settimana nella rubrica «Città del Bene» del Corriere Milano, dopo Chernobyl. I primi ad essere accolti in Italia, a partire da metà degli anni Novanta, sono stati i minori che vivono nelle zone contaminate. Soggiorni terapeutici: l’allontanamento e il cambio di dieta, anche per brevi periodi, possono avere effetti benefici. Poi il progetto si è ampliato, coinvolgendo anche città e Stati non toccati dalla radioattività. Un aiuto concreto per un’intera generazione di minori che sta crescendo in situazioni di disagio sociale ed economico estremo.
LE FAMIGLIE - Oggi sono tante le famiglie milanesi che, grazie all’attività diplomatica di diverse onlus, accolgono un bambino bielorusso, rumeno o ucraino, in estate o autunno. Come ci si prepara all’accoglienza? «Si butta avanti il cuore», dice d’impulso Paola Baldacci, «ma è importante coinvolgere i figli, se ci sono, e valutare con attenzione la loro reazione». Leonardo, figlio di Paola, ha un anno più di Codruta. «Io e mio marito gli abbiamo parlato per capire come vedeva l’idea di passare parte delle vacanze con un’amichetta mai vista, con una storia personale molto diversa dalla sua. Ha detto sì senza avere chiaro cosa significasse, ma ci è sembrato pronto». Il rapporto si costruisce giorno dopo giorno, con la conoscenza reciproca. «Si immagina un primo incontro travolgente: patos, abbracci, lacrime. Per noi è stato diverso: ricordo due occhi seri, molta compostezza, nessun contatto fisico». Il primo pasto? «Codruta è rimasta sorpresa davanti a un piatto di pasta: loro mangiano tutto in brodo. Ho tenuto patatine e hamburger, cibo universale per i piccoli, per i momenti di crisi, ma lei ha assaggiato quasi tutto». Preferenze? «La frutta, che non conosceva quasi, i gelati, l’aceto: l’abbiamo vista bersi le bustine di condimento che si trovano al ristorante!».
I «FRATELLI» - Con Leonardo, il figlio della coppia Baldacci, è andato tutto bene. «All’inizio comunicavano a gesti, poi sono arrivate le parole. E le litigate, da manuale. Direi come fratello e sorella». Il momento più emozionante? «La partenza, con mio figlio che correva dietro al pullman che riportava Codruta in Romania. Ma anche la prima notte. Ricordo di aver spento le luci con apprensione. Dopo poco l’abbiamo sentita cantare. Una filastrocca, per farsi coraggio. E’ stata la colonna sonora della nostra estate».
LE ASSOCIAZIONI - Ecco a chi rivolgersi se si è interessati a una esperienza di questo tipo. Forum Diritti dei Bambini di Chernobyl ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. tel. 02.29000734): Bielorussia, 8-18 anni. Ospitalità: 1-2 mesi estate, 1 mese inverno; Chernobyl 2000 (www.chernobyl2000.it): Ucraina, 6-18. Ospitalità: 3 mesi estate, 1 mese inverno; La Rondine (www.larondine.it): Bielorussia, 7-14. Ospitalità: 1 mese ottobre; Associazione Aiutiamoli a Vivere (www.aavlombardia.it): Bielorussia, 7-10. Ospitalità: 1



Si aprono due nuovi CIE Altri sbarchi all'orizzonte
il Viminale avvia la costruzione di due nuovi centri d'espulsione (Cie): a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), con una capienza di 200 posti, e nel comune di Palazzo San Gervasio (Potenza), per altri 100 posti. Il timore è che il 2012 (dopo i 62mila sbarchi del 2011) porti una nuova ondata di arrivi, anche per la fine dei respingimenti, dovuto alla recente bocciatura dell'accordo italo-libico della Corte europea dei diritti umani
la Repubblica, 23-02-2012
VLADIMIRO POLCHI
ROMA - In attesa di una nuova ondata di sbarchi, il governo Monti rinforza le difese. Mentre si discute ancora della possibilità di riaprire un centro d'accoglienza a Lampedusa, il Viminale avvia la costruzione di due nuovi centri d'espulsione (Cie): a Santa Maria Capua Vetere (Caserta), con una capienza di 200 posti, e nel comune di Palazzo San Gervasio (Potenza), per altri 100 posti. È quanto si legge nella Direttiva generale del ministero dell'Interno per la gestione del 2012, firmata dalla titolare del Viminale, Annamaria Cancellieri il 12 marzo scorso. I due centri, in verità, erano già stati aperti durante l'emergenza sbarchi dello scorso anno in strutture del tutto provvisorie. Un'ordinanza del presidente del Consiglio, Mario Monti, del gennaio scorso ne aveva prolungato la vita fino al 31 dicembre 2012. Ora, stando alla Direttiva del Viminale, si capisce che diventeranno strutture definitive di trattenimento degli irregolari, aggiungendosi alle altre 13 già presenti in Italia.
L'allarme dei servizi segreti. Il timore infatti è che il 2012 (dopo i 62mila sbarchi del 2011) porti una nuova ondata di arrivi, anche per il crollo del muro dei respingimenti in mare, dovuto alla recente bocciatura dell'accordo italo-libico da parte della Corte europea dei diritti umani. I migranti sbarcati nei giorni scorsi a Lampedusa potrebbero dunque essere solo l'avanguardia. A lanciare l'allarme è l'ultima relazione dei servizi segreti al Parlamento: con il persistere della crisi in Nordafrica,
c'è il rischio di "una riattivazione delle direttrici verso la Sicilia e la Sardegna, oltre a un consolidamento delle rotte egiziane e mediorientali verso Calabria e Puglia".
Al via i lavori per due nuovi Cie. La "Direttiva generale del ministero dell'Interno per la gestione relativa al 2012" parla chiaro: aprono due nuovi Cie. "Sono state avviate - si legge - le procedure per la realizzazione di nuove strutture di trattenimento: una, nel comune di S. Maria Capua Vetere (Caserta), con una capienza di 200 posti e un'altra, nel comune di Palazzo S. Gervasio (Potenza), con una capienza di 100 posti".
La ristrutturazione dei vecchi centri. "Nel settore dei centri per immigrati - si legge ancora nella Direttiva - a luglio 2011, è stato aperto il Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) di Trapani-Milo con capacità ricettiva di 204 posti; sono terminati i lavori di ripristino del Cie di Caltanissetta località Pian del Lago (96 posti) che era stato completamente danneggiato a seguito di un incendio; sono stati avviati i lavori di ristrutturazione e adeguamento del Cie di S. Anna di Isola Capo Rizzuto (Crotone) con una capienza di 124 posti". In tutto, il Viminale prevede un "incremento della capacità ricettiva in termini di posti nei Cie: 200 in più nel 2012, 200 in più nel 2013".



Il PD e il suo codice sull'immigrazione E' la rivoluzione contro la Bossi-Fini
Abrogazione del reato di clandestinità, riduzione dei tempi di permanenza nei CIE, sanatorie ad personam, Ingressi con sponsor, liste di collocamento all'estero. Ecco i contenuti della bozza articolata che riscrive la politica dei flussi
la Repubbblica, 24-03-2012
VLADIMIRO POLCHI
Il PD e il suo codice sull'immigrazione E' la rivoluzione contro la Bossi-Fini
ROMA - E' la rivoluzione contro la Bossi-Fini. Abrogazione del reato di clandestinità. Riduzione dei tempi di detenzione nei Cie. Ingressi con sponsor. Liste di collocamento all'estero. Sanatorie ad personam. Il Partito democratico 1 mette nero su bianco il suo "Codice delle leggi sull'immigrazione": una bozza articolata per riscrivere la politica dei flussi migratori.
Gli antenati del nuovo Codice. Il testo, che in molti punti supera (se non rinnega) la stessa legge Turco-Napolitano 2, è stato presentato il 24 marzo a Roma al Forum sull'immigrazione del Pd 3. Il nuovo Codice è figlio tanto della riforma Amato-Ferrero presentata durante il governo Prodi, che delle proposte discusse il 25 marzo dello scorso anno alla prima conferenza nazionale sull'immigrazione, organizzata dal Pd. La nuova legge prevede un percorso in tre fasi.
Le norme più urgenti. La prima fase è costituita da una serie di norme che dovrebbero entrare subito in vigore con l'approvazione della legge: abrogazione del reato di clandestinità, superamento degli attuali Cie, prolungamento della durata dei permessi, facilitazioni nei ricongiungimenti familiari.
La fine della Bossi-Fini. La seconda serie di norme, dopo quelle urgenti, dovrebbe costituire l'ossatura
della delega al governo: riforma dei decreti flussi per renderli più flessibili alle richieste del mercato del lavoro, ingressi per chiamata nominativa, ingressi per ricerca di lavoro dietro garanzia da parte di istituzioni (sponsor), liste di collocamento all'estero, rafforzamento del reato di caporalato, rinnovo dei permessi di soggiorno da affidare agli enti locali (e non più alle prefetture), riforma dell'attuale permesso a punti, estensione della sanatoria 2009 riservata a colf e badanti, regolarizzazioni ad personam, incentivi ai rimpatri volontari, diritto di voto amministrativo, cittadinanza più veloce (oggetto di una legge a sé), creazione del Ministero per le politiche migratorie e di un'Agenzia per la programmazione dei flussi.
Il nuovo Codice unitario. Infine, l'ultima fase della riforma dovrebbe condurre all'approvazione di un Codice delle norme sull'immigrazione. Questa ulteriore delega, con più lunghi tempi di attuazione, dovrebbe condurre all'accorpamento di tutta la legislazione riguardante gli stranieri non comunitari.

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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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