L'appello del Papa
Strano paese il nostro. Per ricordare i diritti inviolabili della persona, che con  tanta solennità sono stati affermati laicamente nella nostra Costituzione, è venuto in soccorso addirittura il Papa
, l’occasione è stato l’annuncio della giornata dei migranti e dei rifugiati del prossimo 17 gennaio. Quello che dovrebbe ormai rappresentare un diritto pacificamente acquisito nella nostra cultura, e che invece sta rischiando di rimanere lettera morta, ha indotto Benedetto XVI a sottolineare che “il migrante è una persona umana con diritti fondamentali inalienabili da rispettare sempre e da tutti”. 
L’attenzione del papa è rivolta in particolare ai minori, “bisognosi di un ambiente sociale che consenta e favorisca il loro sviluppo fisico, culturale, spirituale e morale. Vivere in un paese straniero senza effettivi punti di riferimento crea ad essi, specialmente a quelli privi dell'appoggio della famiglia, innumerevoli e talora gravi disagi e difficoltà".
Per riaffermare l’importanza e la laicità di quei principi, è forse utile ricordare – in un periodo in cui i cattolici impegnati in politica non sembrano vibrare di sacro fuoco per la tutela dei diritti irrinunciabili della persona - le parole di Aldo Moro durante l’Assemblea Costituente: “uno Stato non è veramente democratico se non è al servizio dell’uomo, se non ha come fine supremo la dignità, la libertà, l’autonomia della persona umana”. È da contributi quale questo che discenderà l’articolo 10 della nostra Carta costituzionale, dove si legge: “lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica”.
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