“Oggi Rosarno è l’unica città al mondo interamente bianca. Nemmeno il Sud Africa dell’Apartheid aveva ottenuto un tale risultato. Ora, la domanda da porre è: chi raccoglierà le arance? Immaginiamo che, a farlo – e, come si dice, per dare un messaggio al paese – saranno i ministri Calderoli e Maroni. Le responsabilità di quest’ultimo sono gravissime: le sue parole (“se si è arrivati a questo è perché c’è stata troppa tolleranza”) suonano indecenti. Proprio così: prive di qualunque forma di decenza, politica ma anche morale. Mai, nella storia dell’Italia repubblicana, si era assistito a un simile rovesciamento della realtà dei fatti: le vittime ovvero gli immigrati, costretti all’irregolarità, ridotti a schiavi, soggetti a una disciplina feroce e a punizioni crudeli, sottoposti a un regime servile, fatti bersaglio di aggressioni e fucilate, sono stati presentati come i responsabili della situazione. In questa cupa vicenda il razzismo c’entra, eccome, ma è una componente di quella organizzazione criminale del lavoro manuale, gestita dalla ‘ndrangheta e accettata dallo Stato e dalle istituzioni locali. Il ministro dell’Interno usa parole tonitruanti contro le cosche, ma poi accusa le vittime di quelle stesse cosche, le deporta, le espelle. Infine, viene da chiedere: ma dov’è la classe politica di centro sinistra? Perché non corre in Calabria? Perché le confederazioni sindacali non fanno della “questione Rosarno” una questione nazionale? Il primo marzo, in alcuni paesi europei, si svolgeranno iniziative a tutela del lavoro immigrato. Che cosa si aspetta a  fare altrettanto in Italia?”



Anna Frangione
Salgono sugli autobus che li porteranno al centro di identificazione e di espulsione di Crotone, in fila, con le loro valige, con compostezza e dignità. Lasciano Rosarno circa 300 immigrati lavoratori nelle campagne, raccoglitori di arance e clementine. Ghanesi, ivoriani, marocchini sfruttati con una paga di 20,25 euro al giorno. Alcuni hanno il permesso di soggiorno, altri sono richiedenti asilo, altri irregolari. Tutti sono abbandonati a se stessi come abbandonati sono i luoghi dove dormono, fabbriche e raffinerie in disuso, opere incompiute come in terra di Calabria ce ne sono tante.



La sera di giovedì a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro, alcune centinaia di immigrati, in prevalenza irregolari....



Il dolore degli uomini
Gian Antonio Stella
«Volevamo braccia, sono arrivati uomini», sospirò trent’anni fa lo scrittore svizzero Max Frisch spiegando perché troppi connazionali fossero così ostili agli immigrati italiani contro cui avevano scatenato tre referendum.



Rosarno e non solo. Sfruttati e sfruttatori nei campi del Sud
Rosarno, provincia di Reggio Calabria, ma anche Cerignola (Foggia) e Castelvolturno (Caserta): “pur sapendo che i clan hanno soprattutto interessi nel traffico di droga e che non c’è un controllo capillare su tutte le attività lecite e illecite, ci sono dubbi che vanno sciolti.



«Informativa del Ministro dell'interno sui fatti di Rosarno» RESOCONTO STENOGRAFICO
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