Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

Menù

 

"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

28 luglio 2014

Cie Roma, terzo giorno di protesta: immigrati ancora con le bocche cucite
la Repubblica.it, 28-07-14
Il gesto choc di un algerino e un tunisino contro i tempi permanenza nel centro di Ponte Galeria
Cie Roma, terzo giorno di protesta: immigrati ancora con le bocche cuciteLa protesta choc al Cie di Roma 
Terzo giorno consecutivo con le labbra cucite per i due giovani immigrati - un algerino e un tunisino - che protestano contro i tempi di permanenza nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ponte Galeria a Roma. A riferirlo è la direttrice della struttura, Floriana Lo Bianco.
Il detenuto algerino, che ha 28 anni, dovrebbe presentarsi oggi davanti al giudice per il rinnovo della detenzione nel Cie dopo i primi 30 giorni e non è chiaro al momento se andrà con le labbra cucite. Entrambi gli immigrati protagonisti della protesta hanno precedenti penali e hanno ricevuto un decreto di espulsione dall'Italia.
Come già avvenuto il 21 dicembre scorso quando una decina di immigrati si cucirono la bocca per una settimana per dire basta alla loro permanenza troppo lunga nel centro di di identificazione ed espulsione, e il 26 gennaio, sabato scorso i due immigrati ospitati nel Cie si sono cuciti di nuovo le labbra per protestare contro le condizioni di detenzione.
 
 
 
Il Giornale: “Un immigrato costa il doppio di un agente”
Blitz quotidiano, 28-07-14
di Redazione Blitz
ROMA – Tra alloggio e altre spese, un clandestino che si fa registrare “guadagna” molto più del poliziotto o del militare che lo accoglie allo sbarco. E’ l’analisi, impietosa, che fa Fabrizio Ravoni sulle pagine de Il Giornale.
    A Lampedusa come a Pozzallo, a Marsala come ad Agusta. Quando arriva una nave carica di disperati, marinai e poliziotti non hanno tempo di ricordare Pasolini e la sua Valle Giulia . Ma quando gli immigrati vengono trasferiti nelle strutture ricettive, scatta la «lotta di classe». Con un paradosso.
    Nel Mezzogiorno, calcola l’Istat, la soglia di povertà per un single è pari a 706 euro al mese. Gli immigrati, una volta registrati, ricevono un reddito mensile di 900 euro netti al mese (30 euro al giorno per le spese personali). Altri 900 euro vanno a chi li alloggia (altri 30 euro al giorno: nel marsalese non ci sono più posti liberi nei bed and breakfast; ed ormai ci sono famiglie che li accolgono anche a casa pur di recuperare 30 euro). E 600 euro vanno a coprire le spese assicurative.
    Nel complesso, ogni immigrato che accetta la registrazione costa allo Stato 2.400 euro al mese. Tanto per fare un esempio, un poliziotto guadagna la metà. Un Volontario di Marina che lo salva dal barcone dello scafista riceve 900 euro al mese. Esattamente lo stesso che prende l’immigrato dopo qualche giorno. In compenso, non ha nessuno che gli paga l’alloggio o la scheda di 5 euro per il telefonino.
    Con 2.400 euro di reddito mensile, l’Istat ricorda che nel Mezzogiorno una famiglia di 5 persone (padre, madre e 3 figli adolescenti a carico) scavalla la soglia di povertà, stimata in poco più di 2.000 euro mensili (…)
    Al Viminale, per esempio, iniziano a preoccuparsi per un fenomeno che si sta diffondendo tra gli immigrati: segno che alcuni di loro sono stati indottrinati alla partenza. Molti disperati che arrivano sulle nostre coste rifiutano di rilasciare le impronte digitali (alcuni si bruciano i polpastrelli). Il motivo è chiaro. Se lo facessero, i loro dati (al di là del nome che forniscono) verrebbero messi nel data-base europeo. Invece, preferiscono farsi registrare come rifugiati politici nei paesi del Nord Europa, in Olanda soprattutto. Il rischio che temono all’Interno è che l’Olanda possa chiudere le frontiere e rispedire in Italia gli immigrati (…)
    I centri d’accoglienza, grazie a questo sistema, sono ormai al collasso. E gli immigrati vengono distribuiti su tutto il territorio nazionale. In pochi giorni sono atterrati a Malpensa ed a Torino Caselle 12 voli noleggiati per trasferire dalle parti di Novara gli ex disperati in sedi della Croce rossa od in altre individuate dalla Protezione civile. A trasferirli dagli aeroporti alle sedi di accoglienza, pullman militari. Su questi mezzi, però, i poliziotti non salgono. Per non creare tensioni, dicono. In realtà, sembra per non avere problemi con i sindacati interni. Pochi giorni fa in Sicilia è esplosa una rivolta in un centro d’accoglienza. Gli immigrati protestavano perché era saltato il collegamento Sky per i Mondiali di calcio.
 
 
 
Fine del Ramadan, preghiera per Gaza e festa con i profughi
La celebrazione diventa l'occasione per chiedere la pace e la fine dei conflitti a Gaza e riflettere sullo stato attuale dei percorsi di accoglienza e Mare Nostrum. A Roma preghiera collettiva
Redattore sociale, 27-07-14
ROMA - Si chiude il mese sacro all’Islam, durante il quale i musulmani digiunano: la data - così come l’inizio -  è legata alla luna crescente. La celebrazione dell’Eid al-Fi, della fine del Ramadan, diventa quest'anno un'occasione per chiedere la pace e la fine dei conflitti a Gaza e riflettere sullo stato attuale dei percorsi di accoglienza dei profughi e dell'emergenza Mare Nostrum in Italia.
Il confronto con operatori e profughi e rifugiati ospitati nelle realtà di Asti e Alessandria è al centro  dell'iniziativa promossa sabato 2 agosto da alcune associazioni e cooperative delle due città : Co.Al.A scs, Piam, Coompany & Cooperativa Sociale, Crescere Insieme scs onlus - Acqui Terme, L'Ostello, Ristorazione Sociale, San Benedetto al Porto, Cambalache. "Di fronte ad una fase storica così frenetica e impegnativa - sottolineano i promotori - è necessario ogni tanto sganciarsi dalle incombenze quotidiane, riflettere, progettare, ma anche incontrarsi e fare festa". Oltre al dibattito musica e cibo etnico.
A Roma l’Associazione Culturale Dhuumcatu celebra la fine del Ramadan con una preghiera collettiva (28 o 29 luglio a seconda della luna) dedicata alla pace nel mondo e in particolar modo alla situazione tra Palestina e Israele. Appuntamento in diverse piazze della capitale: Piazza Vittorio (8 -11), Parco di Centocelle (9 -10)  e Campetto di Casalbertone dalle (8.30 - 9.30). "L’invito è aperto a tutti -  precisa l'associazione - e è soprattutto rivolto a giornalisti, intellettuali, professori antropologi e sociologi, ricercatori che hanno piacere a partecipare in prima persona ai riti di preghiera, in modo da riportarli e farli integrare nella società italiana". In occasione della festa "per una maggiore condivisione multiculturale" si consumerà la cucina tipica del Ramadan, presso il Campetto di Casalbertone dalle ore 18 alle ore 22, in cui verrà allestita una cena gratuita.
 
 
 
La stazione dei rom: Firenze
l'Unità, 27-07-14
Così è stata ribattezzata la stazione di Firenze, dopo l’assalto degli ultimi mesi da parte di bande di rom che in maniera continua ed asfissiante, chiedono soldi ai viaggiatori intenti a prendere il treno, salgono e quasi  obbligatoriamente “aiutano” a mettere le valigie nel portabagagli dietro compenso. Per ovviare a questo, sono state istituite delle transenne mobili, spente circa dieci macchinette self-service per fare i biglietti, inaspriti i controlli A coloro che controllano arrivano minacce del tipo “so dove abiti, ti vengo a cercare e ti spacco la faccia”, oppure “mi ferisco da solo e dico che sei stato tu”. Risulta evidente che di fronte a tale atteggiamento il tutore dell’ordine(non stiamo parlando di forze di polizia, beninteso..) non ha nessun interesse ad essere pesantemente fiscale. E allora? Che fare? Qui sta il problema: si tratta del classico caso di persone che fanno i forti con i deboli, o con coloro che cercano di avere atteggiamenti meno intransigenti e tolleranti, cosa che non riesce a funzionare. Il problema dei roa è atavico, le storie dei gitani è forse piacevole da scrivere e raccontare, la realtà, come sempre, è brutta, sporca, cattiva: questo tipo di problema dovrebbe interessare gli amministratori e le forze dell’ordine in maniera seria e continua, non ci meravigliamo poi se qualche esaltato di notte spara quando sorprende i ladri. l’esasperazione gioca brutti scherzi ed il problema  che, in un paese come l’Italia, passare dalla parte del torto è un attimo, anche se si viene derubati Credits laterrazzadimichelangelo.it
 
 
 
Carta di soggiorno. "Anche ai familiari servono 5 anni di residenza in Italia"
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea boccia le interpretazioni date da alcuni tribunali italiani. “Il requisito del soggiorno legale e ininterrotto vale per tutti”
stranieriinitalia.it, 28-07-14
Elvio Pasca
Roma – 25 luglio 2014 - I cinque anni di residenza regolare sono un requisito indispensabile per mettersi in tasca un permesso di soggiornanti di lungo periodo, la cosiddetta carta di soggiorno.  Anche per i familiari di chi ha già quel tipo di permesso.
Una sentenza pronunciata qualche giorno fa dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea boccia le interpretazioni meno restrittive date da diversi italiani.
A Lussemburgo è arrivato il caso della signora Tahir, cittadina pakistana arrivata nel 2010 in Italia grazie a un ricongiungimento. Nel 2012 ha chiesto alla questura di Verona la carta di soggiorno, appellandosi al fatto che suo marito aveva già in tasca quel tipo di permesso.
La Questura ha detto di no, perché la donna era in Italia regolarmente da soli due anni. Quindi lei si è rivolta al tribunale di Verona, che a sua volta ha chiesto alla Corte di Giustizia di fare chiarezza.
L’articolo 9 comma 1 del d.lgs. n. 286/98, che ha recepito la direttiva 2003/190/Ce recita: “Lo straniero in possesso, da almeno cinque anni, di un permesso di soggiorno in corso di validità […] può chiedere al questore il rilascio del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, per sé e per i familiari”.
Ma anche quei familiari devono essere regolarmente residenti da cinque anni? La legge non lo dice espressamente, ma secondo il giudice di Verona e altri suoi colleghi la risposta è no. Il nostro Paese avrebbe semplicemente applicato più favorevolmente le disposizioni europee, esentando i familiari da quel requisito.
A Lussemburgo, però, non la pensano così. “Nulla nella formulazione della direttiva 2003/190/Ce -  spiega un comunicato diffuso dalla Corte di Giustizia - consente di presumere che un familaire di un soggiornante di lungo periodo possa essere esentato dalla condizione di soggiorno legale e ininterrotto per i cinque anni per beneficiare dello status di soggiornante di lungo periodo”.
Se l’Italia vuole, aggiunge la Corte, può rilasciare dei permessi ai familiari dei lungo soggiornanti che non hanno quel requisito. Ma questi “non costituiscono permessi di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo ai sensi della direttiva e non conferiscono il diritto di soggiorno negli altri Stati membri”.
 
 
Share/Save/Bookmark
 


 

Perchè Italia-Razzismo 


SPORTELLO LEGALE PER RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

 

 


 

SOS diritti.
Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
leggi tutto>

Mappamondo
>Parole
>Numeri

Microfono,
la notizia che non c'è.

leggi tutto>

Nero lavoro nero.
leggi tutto>

Leggi razziali.
leggi tutto>

Extra-
comunicare

leggi tutto>

All'ultimo
stadio

leggi tutto>

L'ombelico-
del mondo

Contatti


Links