Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri
I Cie saranno la prossima emergenza nazionale
di Andrea Onori
Periodico Italiano, 2 ottobre 2009
Il Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni ieri, 30 settembre, scriveva che "da tre giorni 114 immigrati del Cie di Ponte Galeria sono in sciopero della fame per protestate contro le norme anti immigrazione del governo, soprattutto quella che prevede l’allungamento a sei mesi della permanenza nei Centri di clandestini".

Marroni dichiara che all’interno del centro ci sono 242 persone, 129 uomini e 113 donne. Gli operatori del Garante hanno riportato che ieri sera gli immigrati in sciopero della fame hanno sigillato le serrature dei cancelli e lanciato oggetti contro gli operatori della Croce Rossa. Un immigrato quarantenne che non voleva partecipare allo sciopero della fame è stato colpito ad una spalla e costretto a ricorrere alle cure dei medici.

Come hanno denunciato più volte le associazioni umanitarie gli ex CPT, sono luoghi dove richiedenti asilo, migranti, tossicodipendenti e ex carcerati con condanne di omicidio e stupro condividono la stessa quotidianità, nonostante i loro differenti bisogni. Questa realtà ci fa ben capire che il Cie non è altro che un estensione del sistema carcerario dove convivono normali lavoratori irregolari e persone uscite da anni di carcere in cui hanno appreso le regole carcerarie. Questo crea frequentemente problemi di convivenza tra reclusi. Nei nostri occhi viene vista una sola etichetta, senza pensare e riuscire a capire che ci sono varie facce dei reclusi all’interno dei centri di detenzione.

Questi episodi dimostrano palesemente il disagio e la tensione che si respira all’interno del centro di Ponte Galeria. Marroni ha detto: "Ormai anche a Ponte Galeria è arrivata questa tensione, che si respira da giorni nei Cie di tutta Italia" aggiungendo, "È evidente che la norma che prevede un periodo massimo di permanenza nel Cie di 180 giorni sta trasformando questi Centri in vere e proprie carceri. Se continua così saranno i Cie e le carceri la prossima emergenza nazionale".
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