Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Sciopero delle rotonde. Come ripartire dopo la manifestazione

l'Unità, 13-10-2010
Osservatorio Italia-razzismo
Andrea Billau
Come già sanno i lettori dell'Unità, in Campania l'8 e il 9 ottobre si sono svolte due giornate di mobilitazione in difesa dei diritti dei braccianti stranieri. Quanto è accaduto merita una riflessione.
Innanzitutto lo “sciopero delle rotonde”: la presenza degli immigrati, cioè, nei luoghi di reclutamento del lavoro giornaliero da parte dei “caporali” con un cartello al collo:”non lavoriamo per meno di 50 euro”. Ventisei le  rotonde presidiate e 1500 i braccianti coinvolti. Una sola nota negativa: l’assenza del sindacato che tramite uno dei suoi dirigenti più autorevoli ha dichiarato che quell'azione rischiava di “legittimare il caporalato”. Un'argomentazione totalmente priva di fondamento alla luce anche del corteo che si è svolto a Caserta: 2500 migranti che chiedevano la regolarizzazione degli irregolari, presupposto ineludibile per un qualsiasi contratto di lavoro. A dire il vero questa polemica sindacale ha ricalcato quanto già successo in occasione del primo marzo 2010 “sciopero degli immigrati”, quando i sindacati hanno rifiutato l'organizzazione di momenti significativi di astensione dal lavoro per ripiegare su più simboliche manifestazioni. Ma la mobilitazione di chi vede ogni giorno lesi i suoi diritti di lavoratore e di cittadino, continua. Gli immigrati si autorganizzano e trovano altri interlocutori: la Chiesa locale (comboniani e Caritas), l'Associazione radicale di Caserta, il centro sociale ex canapificio, il senatore radicale Marco Perduca. Da qui, pazientemente, si può ripartire.


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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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