Un fondo di 30 milioni per sostenere progetti con rifugiati ed esuli

Osservatorio Italia-razzismo 2 ottobre 2010
Il 30 settembre scorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Interno 5 agosto 2010 per la presentazione delle domande di contributo presso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA).
Il Fondo finanzierà la realizzazione di progetti di accoglienza proposti dagli enti locali in coerenza con il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR). 30 milioni sono gli euro stanziati nel fondo di cui oltre 6 destinati ai servizi di accoglienza per categorie vulnerabili di richiedenti e titolari di protezione internazionale (disabili, vittime di tortura, genitori singoli con figli minori, donne in stato di gravidanza, minori non accompagnati). Il fondo consente di: migliorare le condizioni di accoglienza e le procedure in termini di servizi e di infrastrutture; integrare coloro che beneficiano di una forma di protezione internazionale rendendoli il più possibile autonomi; sostenere il reinserimento di quanti decidono di tornare nel paese d’origine.
Sembrerebbe una buona notizia, perché consente una certa disponibilità di risorse per un’attività - quella dell’accoglienza dei richiedenti asilo - che versa in condizioni a dir poco disastrose. Infatti, nonostante che i diritti dei rifugiati siano solennemente sanciti in tutti gli ordinamenti nazionali e in tutte le convenzioni sovranazionali, nei fatti le cose vanno diversamente. Questo vale, ancor più per l’Italia dove il numero delle persone che hanno ottenuto lo status di rifugiato o la protezione internazionale è largamente inferiore a quello di paesi come la Francia e la Germania. Ora, c’è solo da sperare che quei fondi siano saggiamente utilizzati.
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