Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

24 giugno 2011

Presentazione di "Quando hanno aperto la cella"
Lunedì 27 giugno 2011 - Firenze
Martedì 28 giugno 2011 - La Spezia
Mercoledì 29 giugno 2011 - Ferrara

> Info: Ufficio Stampa il Saggiatore 02.20230213 · www.saggiatore.it



Emergenza profughi: è ancora allarme minori, oltre 400 ancora in strutture provvisorie.
Il commissario Gabrielli incontra la Conferenza delle Regioni: “a parte la Lombardia, l’accoglienza delle regioni è in linea con quanto previsto”. 12 mila i profughi accolti.
ImmigrazioneOggi 24 giugno 2011
Ancora critica la situazione dei minori non accompagnati sbarcati sulle coste italiane. Sono oltre 400 quelli che ancora non trovano una sistemazione definitiva e per i quali è andato pressoché a vuoto l’appello lanciato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali il mese scorso.
Ad affermarlo è stato il prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, che ieri ha incontrato la Conferenza delle Regioni.
Gabrielli ha spiegato che sono quasi 12mila i profughi giunti sul territorio italiano e “a parte la Regione Lombardia, la cui situazione si sta risolvendo, tutte le Regioni sono perfettamente in linea con il piano di accoglienza”. Il Prefetto si è anche detto “molto preoccupato” per “la capacità di accoglienza di ulteriori persone”.
Sui minori Gabrielli ha detto che quelli giunti sulle coste italiane sono quasi 2 mila: la criticità al momento riguarda poco meno di 400 ragazzi che per ora si trovano in strutture siciliane: a Lampedusa, Porto Empedocle e Caltanissetta “e che devono trovare posto in strutture idonee. Infatti – ha spiegato il capo della Protezione civile – bisogna trovare strutture che ne accolgano non più di 10-12. Servono quindi 30-40 strutture”.
A questo proposito c’è stato ieri un appello di Save the Children che, oltre a chiedere la disponibilità delle amministrazioni a trovare strutture di accoglienza, ha chiesto di aumentare la vigilanza, da parte di tutti gli organi competenti, sul reclutamento dei minori arrivati via mare da parte di organizzazioni illegali per lavoro nero e altre forme di sfruttamento.
La maggior parte dei minori non accompagnati in attesa di collocamento in strutture idonee ha tra 15 e 16 anni ed è originaria del Mali. “L’emergenza non è finita – ha avvertito Natale Forlani, direttore generale per l’Immigrazione del Ministero del lavoro e soggetto attuatore per l’assistenza ai minori stranieri non accompagnati provenienti dal Nord Africa – e il problema non sarà di breve durata ma si protrarrà nei prossimi anni”. Forlani ha spiegato che è previsto, ma non ancora attivato, un nuovo sistema di case-ponte per la prima accoglienza dei minori stranieri, per toglierli da situazioni di promiscuità. E c’è il problema delle risorse: per l’accoglienza dei minori non accompagnati servono 45-50 miliardi di euro, ha detto, e non sarà facile reperirli alla vigilia di una manovra finanziaria che ha definito “da brividi”.

 



Save the Children: "Quasi 40mila profughi a Lampedusa, 1670 minori"
"Rafforzare impegno per protezioni dei bambini in aree di crisi"
Stranieri in Italia
Roma, 24 giugno 2011 - Un flusso migratorio di circa 40mila arrivi quest'anno solo a Lampedusa, Linosa e Lampione. Da gennaio, sempre sull'isola siciliana, sono sbarcati 1.670 minori, il 30% solo a maggio. Il 10% circa sono bambini piccoli arrivati con uno o entrambi i genitori, gli altri sono minori non accompagnati, originari della Tunisia e dei Paesi sub-sahariani, tra i 12 e i 17 anni.
Sono i numeri dell'emergenza immigrazione al centro della tavola rotonda 'Lampedusa, Tripoli, Shousha: i minori e la crisi del Nord Africa. Quale protezione?', che si e' tenuta a Roma, promossa da Save the Children, in occasione della riunione del Consiglio Europeo del 23 e 24 giugno.
"L'emergenza del Nord Africa ha il volto di molti bambini: le piccole vittime del conflitto in Libia, i bambini che da mesi nei campi profughi in Tunisia vivono in una sorta di 'limbo' senza conoscere il loro futuro, quelli che tentano l'attraversamento del Mediterraneo, spesso con esiti tragici, i piu' 'fortunati' che approdano a Lampedusa, ma che tuttavia rischiano di non trovare nemmeno in questo caso una accoglienza adeguata", dice Raffaela Milano, responsabile Programmi Italia Europa di Save the Children. "E' indispensabile rafforzare l'impegno per la protezione dei bambini nelle aree di crisi - conclude Milano - sconfiggere il rischio dell'assuefazione e dell'indifferenza cui ha fatto riferimento di recente il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rafforzare il coordinamento tra tutti i soggetti, istituzionali e non, che hanno responsabilita' in materia".
Save the Children auspica l'intervento dei Paesi europei per far fronte all'emergenza, offrendo adeguate opportunita' di ricollocazione per un numero consistente di rifugiati in fuga dalla Libia ben oltre i 700 posti promessi sinora da alcuni Stati. In Europa - prosegue l'onlus - l'accesso alla protezione continua a essere molto problematico per chi e' in fuga. Gli Stati membri dell'Unione, e in particolare l'Italia e gli altri Paesi meridionali direttamente coinvolti negli arrivi, devono continuare ad assicurare l'accesso ai loro territori e a tutte le forme di protezione disponibili. Le possibili opzioni includono il ricollocamento interno all'Europa di chi ha ricevuto protezione nei Paesi di arrivo e il supporto tecnico per quanto riguarda le condizioni di accoglienza e la gestione delle domande di asilo, sia a livello bilaterale tra i Paesi che attraverso l'Ufficio Europeo di Sostegno per l'Asilo.
Inoltre - sottolinea ancora Save The Children - deve essere garantito ad agenzie specializzate la possibilita' di garantire protezione e assistenza ai migranti e, in particolare, tra loro i minori, occupandosi dell'individuazione dei gruppi vulnerabili, dell'identificazione e informazione ai minori sulla loro situazione, le procedure in essere e le forme di assistenza e protezione previste, del rintraccio dei familiari per assicurare il mantenimento dei contatti con i genitori o per consentire la riunificazione se questo e' nel superiore interesse degli stessi minori.
Nell'immediato, ''occorre dare subito accoglienza a circa 450 minori che dopo settimane sono ancora a Lampedusa e nei centri temporanei di transito non idonei a garantire sicurezza e protezione, e dare piena attuazione alle procedure per l'accoglienza dei minori non accompagnati approvata dal Comitato di Coordinamento per l'emergenza umanitaria. Va inoltre rafforzata la vigilanza, da parte di tutti gli organi competenti, sul reclutamento dei minori arrivati via mare da parte di organizzazioni illegali''.
Infine, per quanto riguarda nello specifico l'accoglienza dei minori non accompagnati in Italia, Save the Children ritiene sia necessario ''definire una volta per tutte - tramite una apposita previsione di legge - l'istituzione di un sistema nazionale per la loro protezione che assicuri un'accoglienza adeguata, diffusa sul territorio, con risorse certe dedicate e una chiara definizione dei livelli di responsabilita' tra Stato centrale, regioni e comuni. Il dovere di accoglienza per i minori soli - che sono in quanto tali inespellibili - deve uscire da una logica tutta emergenziale''.



Nuova emergenza sbarchi a Lampedusa, centro al collasso
TM news 23 giugno 2011
Un vecchio e malconcio peschereccio con a bordo 840 immigrati arrivato mercoledì sera a Lampedusa e soccorso tra mille difficoltà è l'emblema della nuova emergenza profughi sulla maggiore delle Pelagie. Si tratta di sbarco record che mette in crisi il sistema di accoglienza. Nella sola giornata di mercoledì sono giunti complessivamente 1.251 migranti che sono stati sono ospitati nel centro. Ma anche nella mattinata di giovedì la situazione non è cambiata e già all'alba è approdata direttamente sull'isola dei Conigli un'imbarcazione con a bordo 27 extracomunitari.Nei primi cinque mesi dell'anno, per effetto della situazione politica nel Nordafrica, sull'isola di Lampedusa, e più in generale in Sicilia, si è riversato un massiccio flusso di migranti irregolari via mare: la Guardia di Finanza dall'inizio del 2011 ha identificato 13.620 persone.

 



TREMONTI, AZIONE EUROPEA E' STATA ASSENTE
23 giugno 2011
L'immigrazione e' ''la versione moderna di una tragedia biblica''. E' quanto ha affermato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti parlando all'anniversario della Guardia di Finanza, sottolineando che ''gli incubi di un passato che pensavamo trascorso per sempre sono di nuovo tra noi''.
Tremonti poi indica che nei trattati europei ''il linguaggio e' ampio e aggiornato e adeguato anche rispetto alla rivoluzione geopolitica in atto'' ma ''e' l'azione dell'Europa che sul campo e' stata finora quasid el tutto assente. Nel Mediterraneo l'Europa e' finora missing in non action''.
''Sembra che il Mar Baltico sia importante quasi o piu' del Mare Mediterraneo'' ha aggiunto Tremonti ricordando quanto disse Aldo Moro: ''Nessuno e' chiamato a scegliere tra essere in Europa ed essere nel Mediterraneo, poiche' l'Europa e' nel Mediterraneo''.



IUSS, A MILANO COMUNITA' CRESCIUTA 100%; MANCA MOSCHEA
Agi 16 giugno 2011
A Milano le persone di fede musulmana sono circa 100 mila, per la maggior parte migranti. Di queste circa 5000 sono, invece, cittadini italiani convertiti all'Islam (Aderenti alla Comunita' Religiosa Islamica Italiana di Milano, composta prevalentemente da italiani convertiti all'Islam ). La comunita' musulmana e' cresciuta del 100% negli ultimi anni: si calcola, infatti, che nel 2005 fosse composta da poco piu' di 50 mila persone. Una tavola rotonda che si e' svolta oggi a Milano, organizzata dalla Scuola Superiore Universitaria IUSS di Pavia, ha messo a fuoco il problema delle moschee e dell'integrazione delle comunita' islamiche nella vita pubblica italiana ed europea. L'analisi di Silvia Mocchi, research assistant della Scuola Superiore Universitaria IUSS di Pavia, ha sottolineato come manchi a Milano un luogo di culto che possa rappresentare un punto di riferimento per i fedeli musulmani. La moschea di Segrate, una delle tre moschee ufficiali italiane insieme a quelle di Roma e Catania, e' infatti molto piccola e non puo' essere un luogo di culto adeguato per la comunita' islamica milanese. I fedeli musulmani, pertanto, si trovano a pregare in decine di luoghi di fortuna (garage, cantine, ecc.). Sulla mancanza di una moschea a Milano, incide, secondo la ricerca, il fatto che la minoranza islamica non sia rappresentata in citta' da una "voce unica": la comunita', infatti, si divide in numerosi gruppi di diverse nazionalita' ed etnie e si articola in oltre dodici associazioni e centri culturali. A cio' si aggiunge il fatto che numerosi migranti di fede musulmana non possono partecipare alle consultazioni politiche tramite l'esercizio del diritto di voto. A Milano, ad esempio, non sono stati approvati i due progetti di moschea presentati negli ultimi anni dalla Casa della Cultura Islamica che prevedeva la realizzazione, su un terreno di sua proprieta' in Via Padova, di un luogo di culto integrato a un centro culturale e della Comunita' Religiosa Islamica Italiana, che intendeva ristrutturare e adibire a moschea un suo immobile in Via Meda. In questo contesto, sottolinea la ricerca, sarebbe necessaria una maggiore partecipazione della comunita' islamica alla vita politica e sociale della citta', favorita ad esempio da tempi piu' rapidi per l'ottenimento della cittadinanza. A livello europeo Germania e Danimarca si distinguono per un maggiore sforzo di integrazione delle minoranze, come sottolinea la seconda ricerca presentata da Anna Elisabetta Galeotti, docente di Filosofia politica presso l'Universita' del Piemonte Orientale di Vercelli. A differenza dell'Italia, infatti, la Danimarca riconosce il diritto di voto alle elezioni amministrative a tutti gli stranieri privi di cittadinanza, ma residenti da tre anni nel Paese



Jean Paul Pougalad vince il MoneyGram Award 2011
Vita 23 giugno 2011
MoneyGram International, società leader nel settore delle rimesse, ha premiato oggi a Roma i sei imprenditori vincitori della terza edizione del MoneyGram Award, Premio all’Imprenditoria Immigrata in Italia.
Il premio, che ha cadenza annuale, è stato ideato da MoneyGram per promuovere l’eccellenza delle aziende gestite da imprenditori stranieri in Italia – stimate in circa 400 mila a inizio 2011 - e premiare chi ha dimostrato capacità di leadership e di adattare con successo il proprio modo di lavorare al nostro paese.
 I premi sono stati assegnati da una giuria, composta da esponenti di spicco del mondo economico, finanziario e accademico, presieduta da Vincenzo Boccia, Presidente Piccola Industria Confindustria.
 Il continente africano è stato il protagonista di questa edizione del Premio essendo la terra di origine di sei dei 15 finalisti, un segnale positivo di sviluppo per una delle principali aree del globo.
 Il più prestigioso dei riconoscimenti, il premio assoluto all’Imprenditore Immigrato dell’Anno è stato assegnato a Jean Paul Pougala rappresentante di eccellenza di tutte e cinque le categorie del premio (Crescita, Occupazione, Innovazione, Imprenditoria Giovanile e Responsabilità Sociale).
 Jean Paul Pougala è nato in Camerun a Bafang nel 1962. Proviene da una famiglia patriarcale poligama in cui conta trenta fratelli dalle diverse mogli del padre. È’ arrivato in Italia nel 1985 per studiare Economia e Commercio. Oggi risiede a Torino e si reca spesso a Ginevra dove è docente di Sociologia e Geopolitica alla Scuola di Diplomazia.
 Nel 1994 ha fondato in provincia di Torino la “Election Campaign Store”, (electioncampaignstore.com) una società attiva nella produzione e commercializzazione di articoli promozionali per campagne elettorali.
 La società è in grado di fornire un supporto consulenziale per l’impostazione della campagna elettorale oltre ai principali materiali promozionali (cartellonistica e gadgettistica) collegati. Il suo principale mercato è l’Africa. Nel 2011 la società ha fornito i materiali per otto delle 11 campagne elettorali in Africa, oltre ad essere presente nelle presidenziali del Perù e in Germania per le elezioni locali della città di Berlino. Per il 2012 la società è già stata chiamata in vista della campagna presidenziale in Francia.
 Ad oggi impiega in Italia circa 20 persone e ha una previsione di crescita dell’11 per cento nel 2011.
Gli altri premi di categoria del MoneyGram Award sono stati assegnati come di seguito:
 Nelu Mega nato a Focsani (Romania) nel 1973, in Italia dal 1995 ove risiede ad Aprilia (Latina) è stato insignito del MoneyGram Award nella categoria Crescita.Nel 2005 ha fondato a Latina la sua impresa edile la “Edilmega di Mega Nelu”. Nonostante la crisi, la sua azienda è cresciuta anche nel 2011 grazie alle commesse di ristrutturazioni di immobili di pregio che non sono diminuite nella capitale e in generale nella regione Lazio. Nell’ultimo anno ha ampliato il suo campo di specializzazione anche agli allestimenti per la Grande Distribuzione Organizzata. Prevede di chiudere l’anno con una crescita del 33 per cento.
 Hussan Lal nato nel 1966 a Para Srampor in India e oggi residente a Castellucchio (in provincia di Mantova) ha vinto il MoneyGram Award nella categoria Occupazione.Lal gestisce una sua attività agricola nel settore ortofrutticolo e coltiva e produce verdura e frutta destinate sia alla vendita sia alla cooperativa. I suoi dipendenti sono cresciuti da 24 nel 2008 a 34 nel 2010, mentre il fatturato della sua cooperativa è più che raddoppiato dal 2008 al 2010.
 Kahindo Katirisa nata in Congo nel 1965, arrivata in Italia come rifugiata politica nel 1997 e oggi residente a Roma è stata insignita del MoneyGram Award nella categoria Innovazione.Ha fondato a Roma a fine 2010 la Barazavenir, società attiva nella distribuzione e commercializzazione all’estero di prodotti italiani riciclati (ad es. prodotti informatici, macchinari e oggetti hi-tech dismessi, abbigliamento). I suoi principali mercati di sbocco sono i paesi dell’Africa Subsahariana e in particolare il Congo.  La sua azienda si occupa della raccolta in Italia, smistamento, invio e commercializzazione in Africa di questi prodotti.
 Maria Angelica Echeverria Muñoz nata in Colombia a Bogotà nel 1983 e in Italia dal 1996 dove risiede a Casarile in provincia di Milano, ha vinto il MoneyGram Award nella categoria Giovane Imprenditoria.Nel 2008 ha fondato la propria casa discografica, la “Blue Sound Estudios” specializzata in musica sudamericana. Al momento l’azienda conta circa 12 dipendenti e al suo attivo ci sono alcune delle principali hit della musica Bachata. La società si occupa della progettazione, formulazione e produzione di prodotti musicali, anche al servizio di diverse discografie nazionali e internazionali.
 Thomas Myladoor nato in India nel 1950 e in Italia dal 1975 dove risiede a Roma è il vincitore del MoneyGram Award nella categoria Responsabilità Sociale.A Roma gestisce uno dei migliori ristoranti indiani della capitale secondo World food and Ethnic Cuisine che in soli tre anni (nel 1995) gli ha permesso di fondare “Mother and Child”, una onlus che gestisce a Kerala nell’India meridionale una casa famiglia che accudisce circa 200 bambini e 70 ragazze madri. Inoltre direttamente in Italia tramite il suo ristorante organizza un servizio di mensa sociale per le persone più bisognose. Oggi la onlus insegna ai giovani adulti come progettare e produrre mobili di design italiano in India, reinvestendo gli utili nella fondazione e creando cosi nuove occasioni di lavoro per ragazzi indiani e italiani

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