Non si puo' usare il Natale per azzerare le differenze culturali

l'Unità, 17-12-2010
Italia-Razzismo  Osservatorio
La festa, alla fine, si farà. Dopo le polemiche dei giorni scorsi i dirigenti della scuola materna di via delle Forze Armate a Milano hanno deciso di non annullare il consueto appuntamento natalizio aperto alle famiglie. La decisione partiva da questo: il numero crescente di alunni stranieri all’interno dell’istituto ha posto un problema rispetto all’opportunità di celebrare il Natale, festività religiosa di origine cristiana.

La scuola, dopo che numerosi genitori avevano protestato, è tornata sui suoi passi e sta organizzando una festa in cui, però, i simboli della natività non troveranno spazio a favore di renne e Babbo Natale. Non abbiamo dubbi circa la buona fede della dirigente scolastica che ha proposto l’abolizione dei festeggiamenti e, poi, delle immagini sacre. Pensiamo, però, che la questione dell’integrazione non possa essere affrontata negando simboli e segni del sacro (per chi vi creda, ovviamente) e nemmeno realizzando un azzeramento delle identità, delle culture e delle confessioni religiose. Soprattutto in un ambiente destinato all’infanzia e in una circostanza come quella del Natale quando massima è la sensibilità per segni riti e gesti.
Meglio sarebbe, allora, valorizzare più festività e più forme religiose creando opportunità di incontro e di scambio tra culture diverse. E in cui il Natale sarebbe uno dei momenti di un percorso che trova il suo fondamento in una concezione matura della società, dove la convivenza è espressione non di una tolleranza neutrale e asettica nemmeno dell’egemonia di una cultura sulle altre, bensì di una pluralità giuridicamente tutelata e intensamente vissuta.
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