Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

don Mussie Zerai

 

Eccellenza On. Roberto Maroni, 
Ministro del Interno
Le scrivo per chiederLe di rivedere l'attuale procedura e trattamenti riservati ai richiedenti asilo politico nei CENTRI ACCOGLIENZA RICHIEDENTI ASILO (CARA) come quello di Caltanissetta. Stando alle testimonianze raccolte dal sottoscritto, ai profughi viene chiesto il pagamento di € 106,00 per il permesso di soggiorno. 
Ora come Lei sa bene, queste persone che sono stati "letteralmente pescati in mare" cioè senza un euro intasca, e dal loro arrivo fino ad ora sono ospiti della struttura, quindi non hanno nessuna possibilità di lavoro, di conseguenza nessun guadagno, non sono in grado di pagare la somma richiesta. Le chiedo di rivedere questa richiesta perché non venga chiesto di pagare a chi non possiede neanche un euro intasca, come succede in tutti paesi europei il rilascio del primo permesso e il documento di viaggio e a carico dello stato che accoglie.
 
Il dramma di questi profughi non si tratta solo della mancanza del denaro richiesto, ma il fatto che vengono letteralmente buttati in mezzo alla strada, subito dopo che hanno avuta la decisione presa dalla commissione territoriale. Cioè si ritrovano per strada senza nessun documento valido, se non il cedolino e la ricevuta del pagamento effettuato, ma non il permesso di soggiorno, cosa grave che sono senza cibo ne un tetto sulla testa. Rifugiati "costretti" o messi nella condizione di mendicare per la strada un piatto di minestra, e costretti a dormire per le strade di Caltanissetta, dallo Stato che gli dovrebbe garantire la protezione.
 
Episodio di questi giorni, due ragazzi eritrei sbattuti fuori dal centro, senza nessuna alternativa o altra sistemazione, gli e stato detto semplicemente di tornare tra 40 giorni per il ritiro dei documenti. Nel fra tempo queste persone, vagano per la città senza fissa dimora, senza nessun tipo di assistenza, dallo stato che si accinge a riconoscerli qualche forma di protezione. 
 
Signor Ministro, Le chiedo di intervenire su questa triste vicenda, che vede messa a repentaglio la sicurezza e la stessa sopravivenza dei richiedenti asilo e rifugiati, in questo caso a Caltanissetta, ma non e un caso isolato questo che Le sto segnalando purtroppo. Sperando che Lei, faccia si che venga garantita a questi richiedenti asilo e rifugiati, tutto l'iter previsto per la loro integrazione nella società Italiana. Normalmente dopo il riconoscimento da parte della commissione territoriale al richiedente lo status di rifugiato o pure la protezione sussidiaria, dovrebbe avvenire il loro trasferimento nei circuiti dello SPRAR o altri centri simili che accompagnano il cammino di integrazione del rifugiato, verso il pieno inserimento. Quello che sta accadendo in questi giorni a Caltanissetta, e l'esatto contrario, come ho detto poc'anzi, le persone ricevuto l'esito della decisione della commissione territoriale, senza ne pure ricevere tutti i documenti si ritrovano buttati fuori  dal CARA, nessuno si preoccupa di cosa mangeranno o dove alloggeranno, ed esposti ad ogni pericolo e sfruttamento.  
Le sono grato per la Sua cortese attenzione, auspico una Suo sollecito intervento.
 
 don Mussie Zerai
Presidente dell'Agenzia Habeshia
per la Cooperazione allo Sviluppo
Tel. +39.3384424202
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http://habeshia.blogspot.com
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