L'Italia che allontana si trova circondata da chi arriva da lontano


Italia-razzismo,  l'Unità, 05 ottobre 2010
È successo durante le prove del concerto “O’ Scià”, promosso da Claudio Baglioni a partire dal 2003, nell’anfiteatro naturale del porto dell’isola di Lampedusa. La manifestazione intende “promuovere l’integrazione e il dialogo fra culture differenti”
: e l’incontro tra popoli non è stato semplicemente evocato. Infatti mentre Francesco De Gregori cantava Rimmel, un barcone con a bordo quarantaquattro migranti è approdato sull’isola. Fatto più unico che raro in questo periodo. Infatti gli sbarchi a Lampedusa, fino a qualche giorno fa, erano molto vicini allo zero. A seguito delle “politica dei respingimenti” prevista dal patto Italia-Libia. Il festival voleva essere solo un ricordo di ciò che quella terra ha rappresentato negli anni passati, un crocevia di popoli, di culture e di nazionalità differenti. Persone accomunate da storie di fatica e di dolore e che, arrivate come irregolari, si trovano spesso costrette a una vita di marginalità. A distanza di qualche giorno, poche ore fa, la città di Latina è stata la meta di un uovo sbarco. Centocinquanta persone provenienti dalla Palestina, hanno raggiunto le coste del Lazio. E così, mentre la Caritas dichiara “il fallimento della politica dei respingimenti” si assiste a un singolare fenomeno: è come se, mentre tentiamo goffamente di controllare il soufflè, la crema fuoriuscisse da tutte le parti. E proprio quando Lampedusa  torna a essere la “perla del Mediterraneo” ecco materializzarsi e farsi visibile un nuovo flusso di migranti e, mentre si chiudono gli accessi nel profondo sud, gli sbarchi avvengono in Sardegna o a Latina. Quando a Camogli e a Milano Marittima?

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