Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Quando razzista è il farmaco: e se poi l’iperteso è «meticcio»?

Italia-razzismo  Osservatorio
Mauro Valeri

L’altro giorno, un mio amico figlio di madre etiope e padre italiano, mi ha telefonato piuttosto preoccupato. A causa di un’ipertensione arteriosa il medico gli aveva prescritto un determinato farmaco.

L’ha comprato e ha letto il foglietto illustrativo. Ad un certo punto della lettura, si è trovato di fronte la seguente frase: «In particolare, essi sono risultati meno favorevoli nelle donne e nei soggetti non di razza bianca». E più avanti: «Sono apparentemente meno efficaci nel diminuire la pressione arteriosa nei pazienti neri rispetto a quelli non neri, probabilmente a causa di una più alta prevalenza di condizioni a bassa renina nella popolazione ipertesa di razza nera». La presunta appartenenza razziale era ripetuta in altri passaggi. Allora il mio amico mi ha chiesto: «E io di che razza sono?». Una domanda che potrei pormi anch’io, nonostante i miei genitori siano entrambi bianchi. L’impressione è che la “razza”, cacciata dalla porta della scienza, stia rientrando dalla finestra. Accade, per esempio, nelle assicurazioni mediche che, affidandosi a grossolane statistiche razziali, offrono i loro pacchetti assicurativi a seconda della presunta “razza” dei clienti. Nel 2001 l’organismo di controllo federale degli Usa su alimentazione e farmaci, aveva finanziato gli studi su un “farmaco etnico”, il BiDil. «Etnico» perché, secondo quella ricerca, sarebbe particolarmente indicato per la popolazione nera più soggetta a insufficienza epatica, ipertrofia cardiaca e diabete. Così dal 2004 il BiDIl è in vendita, con l’indicazione di essere particolarmente (se non esclusivamente) utile per neri con problemi di cuore. Ma come la mettiamo con i «meticci»?
l'Unità 26-03-2011

 

 

Manifesto Antirazzista 2008

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