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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

La Federazione d’atletica si dimentica di Fofana giovane, italiano e nero

 

Italia-razzismo  Osservatorio
Mauro Valeri  
Che lo sport italiano sia ormai alla frutta non è più neanche una novità. L’ultimo scandalo (ultimo cronologicamente) riguarda la Federazione di atletica, che pochi giorni fa si è “semplicemente” dimenticata di inoltrare in tempo utile alla Federazione internazionale i documenti necessari per iscrivere il primatista italiano dei 110 ostacoli ai Campionati Europei Juniores (Tallin 21-24 luglio). 
Il punto è: si è trattato di una semplice dimenticanza? I dubbi sono molti. Il ragazzo in questione è infatti Hassane Fofana, nato a Gravardo (Brescia) nell’aprile del 1992, da genitori d’origine ivoriana. È quindi uno dei sempre più numerosi black italians, che qualcuno continua a non accettare. Nella interpretazione più benevola, quanto accaduto è da attribuire alla convinzione di qualcuno in Fidal che Fofana fosse ancora straniero. Tant’è che il documento non inviato è stato proprio quello dell’avvenuta cittadinanza, che Fofana ha ottenuto alla fine del 2010 e che l’“Atletica Bergamo 59” aveva consegnato in copia alla Federazione già a dicembre. Fa così capolino un’interpretazione più malevola: a rendere Fofana “poco italiano” sono il colore scuro della pelle e il nome e cognome. Insomma, il ragazzo bresciano sarebbe stato vittima di quegli stessi pregiudizi negativi che ancora rendono difficile che un “nero italiano” trovi un appartamento in affitto, un lavoro o non subisca azioni di bullismo. La Federatletica si difende sostenendo che solo di grave distrazione si tratta e non di discriminazione perché è consistente il numero di atleti black italians che gareggiano a livello internazionale con la maglia azzurra. Forse tutto ciò non sarebbe accaduto se in Italia l’acquisizione della cittadinanza alla nascita fosse per diritto di suolo. 
L'Unità, 23-07-2011
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