Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

29 gennaio 2015

Sicurezza. Minniti: Mare Nostrum era un deterrente contro le infiltrazioni di terroristi
Immigrati, 3.500 sbarchi da inizio anno
il sole, 29-01-2015
Marco Ludovico
Gli sbarchi di immigrati in Italia dall`inizio dell`anno ammontano già a 3.528 persone. È un dato preoccupante: gli arrivi  continuano nonostante ci siano stati diversigiorni di mare burrascoso.  Al 18 gennaio eravamo già a quota 2mila sbarcati e la cifra 2015 raggiunta finora è persino un po` più alta di quella del 2014.
L`andamento attuale, peraltro, smentisce chi accusava l`operazione Mare Nostrum - l`impegno dell`Italia con la Marina Militare a pattugliare il Mediterraneo, poi venuta meno - di essere «pull factor» cioè fattore di moltiplicazione,  dell`afflusso di migranti. Oggi con Triton, struttura europea di vigilanza coste, non si vedono segni di calo dei viaggi  della disperazione. Ieri il sottosegretario all`intelligence Marco Minniti, in audizione al comitato Schengen, ha detto che i
flussi migratori «possono sicuramente essere un canale per infiltrazioni terroristiche, ma non ci sono segnali specifici che ciò stia avvenendo, anche se la nostra attenzione è alta». Poi aggiunge: «Abbiamo di fronte migliaia di foreign fighters che hanno passaporto europeo. E allora, io che ho passaporto europeo perché devo decidere di passare su una nave della Marina per essere identificato? È un evento abbastanza improbabile». Lo conferma il prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento Libertà civili e immigrazione del Viminale: «Non ho nessun elemento per poter pensare che terroristi dell`Isis si nascondano tra i migranti nei barconi che giungono sulle nostre coste». Minniti ha poi smentito l`ipotesi che dietro allo slittamento del decreto-legge antiterrorismo - doveva avere l`ok ieri, è stato rinviato a data da destinarsi - ci siano divisioni nel  governo. Secondo il sottosegretario l`approvazione arriverà presto ma «fare un decreto su questi temi mentre sono in corso le consultazioni per l`elezione del capo dello Stato non ci è sembrato giusto». L`articolato, concepito a ottobre dai tecnici  del ministri dell`Interno Angelino Alfano, della Difesa Roberta Pinotti e della Giustizia Andrea Orlando, sta avendo un parto travagliato come non mai. Oltre alle norme anti-Isis definite all`inizio si è poi via via arricchito di una procura nazionale antiterrorismo; di garanzie funzionali la possibilità di commettere reati - per gli agenti segreti; del rinnovo delle missioni militari all`estero; il ripristino dell`operazione «Strade sicure» con tutte le valutazioni fatte dai tecnici del  dipartimento Ps diretto dal prefetto Alessandro Pansa e del comando generale dell`Arma guidato dal generale Tullio Del Sette. È ormai un testo complesso e molto ampio, non in tutti gli aspetti garantito nei requisiti di straordinaria necessità e urgenza necessari per un decreto legge, con diverse problematiche che potrebbero vederlo nascere ridimensionato. Ma al di là delle  spiegazioni ufficiali sul rinvio a più riprese, il vero scoglio è soprattutto uno: devono essere ancora trovate le coperture finanziarie. Senza fondi - o finché le somme non saranno reperite dall`Economia - quasi nessuna di queste norme potrà essere approvata. E lo stallo su un provvedimento che va avanti da tre mesi continuerà.



Immigrati, flusso eccezionale di minori: la Toscana apre le case di accoglienza
Adottato provvedimento straordinario: ogni struttura potrà ospitare fino al 25% in più della propria capienza per far posto ai bambini e adolescenti che arrivano senza genitori e senza parenti
Il Tirreno Toscana, 29-01-2015
 FIRENZE.  Anche la Toscana accoglie più minori immigrati. Decide, infatti, di aumentare la capienza massima delle proprie strutture di accoglienza di un quarto. Per l'esattezza, nelle case famiglia, in via eccezionale, la Regione delibera di "accogliere un numero maggiore di minori stranieri non accompagnati fino al 25% del numero  massimo", come consentito dalla normativa in vigore. Da questa disposizione, però, sono escluse - precisa la delibera regionale - "la casa della gestante, la casa della madre con figlio, la casa di accoglienza e gruppo appartamento".
Misure straordinarie per i minori senza genitori
Già nel 2012 la Regione, con il piano integrato per l'immigrazione, sottolineava la "particolare vulnerabilità dei minori stranieri non accompagnati". E aggiungeva che questa condizione implica "l'ativazione di misure specifiche di accoglienza, anche volte a intervenire quanto più tempestivamente possibile sulle forme di disagio che possono derivare dall'esperienza di migrazione vissuta in tenera età". A luglio 2014, poi, è stata siglata l'intesa fra Governo, Regioni ed enti locali sul "piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari, adulti, famiglie e minori stranieri non accompagnati" nella quale si stabilisce che "tutte le istituzioni coinvolte si impegnano responsabilmente ad affrontare la situazione legata al flusso non programmato di cittadini extracomunitari con spirito di leale e solidale collaborazione".
Flusso straordinario di stranieri
In effetti - registra la Toscana - tutte le Regioni hanno assistito a un "flusso straordinario di cittadini stranieri, fra i quali molti sono minori non accompagnati" e questo comporta l'attivazione di provvedimenti speciali di accoglienza.  In questo contesto il ministero dell'Interno ha il compito di coordinare "la costituzione di strutture temporanee per l'accoglienza, individuate e autorizzate dalle Regioni, di concerto con le Prefetture e gli enti locali; al contempo il ministero si impegna ad aumentare in maniera congrua la capienza di posti per specificatamente dedicati all'accoglienza di minori non accompagnati, in attesa dell'emanazione di specifico bando".  Nelle more di questo bando, dunque, le Regioni possono "adottare misure finalizzate ad aumentare fino al 25% le potenzialità di accoglienza delle struture autorizzate o accreditate nel proprio territorio, come avvenuto durante l'emergenza Nord Africa e come già concordato a luglio 2014".
Deroga fino a nuovo ordine
Partendo da queste premesse, la giunta della Regione Toscana ha deciso di accorgliere più minori stranieri nelle proprie strutture potenziando la capacità fino al 25% del numero massimo di presenze consentite. La deroga durerà fino a quando la giunta approverà una delibera per far cessare il provvedimento.



Immigrazione, “razzismo istituzionale”
Qui Brescia.it, 29-01-2015
Un comunicato molto forte contro la prefettura di Brescia e la gestione dell’ufficio immigrazione. Nella giornata di mercoledì 28 gennaio, l’associazione bresciana Cross-Point, in una nota stampa, ha ampiamente criticato le scelte dell’ufficio ptefettizio, accusato di razzismo istituzionale.
“Questa mattina”, si legge nel testo, “era fissato (da tempo) un incontro tra i rappresentanti dell’Associazione Cross-Point e il dirigente dello Sportello Unico per l’Immigrazione (Sui), dott. Giacomino, per chiedere chiarimenti relativi sui dati forniti dalla Prefettura, che non trovano riscontro da quanto osserviamo durante le nostre attività in difesa dei diritti e della dignità dei/delle migranti”.
“Quello che incontriamo” ha spiegato l’associazione “è però un atteggiamento assolutamente indisponente, se non arrogante, e di netta chiusura. Avremmo voluto affrontare questioni urgenti come i rigetti palesemente illegittimi delle domande di sanatoria. E chiedere la riapertura delle pratiche “in sede di autotutela”, cioè senza obbligo di ricorso, senza spese per nessuno, così da evitare ingenti spese legali per i ricorrenti e per la Prefettura. Ma la risposta che abbiamo avuto è stata secca: non abbiamo tempo! Infatti paga la collettività, abbiamo aggiunto. Soldi pubblici buttati, che in una situazione di grave crisi economica potrebbero essere spesi per sostenere le tante persone che oggi sono in difficoltà e che si sentono rispondere dalle istituzioni: ‘Spiacenti, non ci sono risorse’“.
Anche in questo caso, continua il comunicato, “la Prefettura di Brescia si è distinta a livello nazionale, come del resto per l’esorbitante numero di rigetti, per il disprezzo mostrato nei confronti di chi paga più duramente il prezzo della crisi, della precarietà e della clandestinità. Che l’emergenza dei permessi di soggiorno, in particolare legati alla procedure di emersione 2012, non sia finita l’abbiamo detto, denunciato, ripetuto. Che la situazione agli uffici del Sui della Prefettura sia estremamente lesiva dei diritti e della dignità deidelle migranti è cosa risaputa. Che i dati forniti, a mezzo stampa, dalla Prefetta di Brescia non trovano riscontro in quanto raccolto e testimoniato da varie associazioni e organizzazioni sociali l’abbiamo denunciato con la presentazione di vari casi e testimonianze. Per non dire degli episodi di discriminazione e discrezionalità nelle modalità di accesso e di funzionamento degli uffici del Sui che sono all’ordine del giorno”.
“Anche questa mattina”, conclude la nota, “abbiamo purtroppo verificato una situazione inaccettabile, e cioè l’impossibilità, comunicata dal dirigente, di presentare le integrazioni della documentazione necessaria per il proseguimento della pratica, documentazione richiesta dalla stessa Prefettura, per la quale vengono dati 10 giorni di tempo, pena la chiusura con rigetto della pratica. Alle proteste dei presenti non è stata data alcuna risposta. Un altro giorno di lavoro buttato. Zitti e via! Da oggi è così, l’unica spiegazione. Una situazione tuttavia durata poco. Infatti dopo solo un’ora è cambiata: le integrazioni si accettano. Chi ha preso per buone le indicazioni del dirigente se ne è andato, chi non gli ha creduto è stato premiato. Fino a quando ci chiediamo e chiediamo a tutte le associazioni, organizzazioni sociali, istituzioni pubbliche si è disposti a tollerare questo che non è altro che una forma di razzismo istituzionale ? Fino a quando durerà questa gestione della Prefettura di Brescia, unica in Italia ad aver gettato di nuovo nel girone infernale della clandestinità migliaia di migranti?”.



Nuovo Isee, ecco come funziona. Compilazione gratuita nei Caf
L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente diventa a prova di furbetti. I Centri di Assistenza Fiscale non possono chiedere soldi agli utenti
stranieriinitalia.it, 29-01-2015
Roma – 29 gennaio 2015 - Dalla retta dell'asilo nido all'assegno di maternità, passando per le borse di studio o gli sconti su acqua, luce e gas. Sono sempre più numerose le situazioni in cui per accedere a un servizio o a una prestazione sociale bisognerà esibire l' Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che quantifica quanto si è meritevoli di aiuto.
Dal 2015 debutta una versione dell'Isee che, nelle intenzioni del governo, dovrebbe rendere la vita più difficile ai furbetti.
Tra le novità, c'è ad esempio l'indicazione della totalità dei redditi, anche quelli esenti dalle tasse. O una riduzione delle informazioni autocertificabili, con quelle più importanti, come il reddito e le agevolazioni di cui si è già beneficiari, compilati in automatico grazie a un collegamento ai database dell'Agenzia delle Entrate e dell'Inps. Sono poi previsti maggiori controlli su conti correnti e depositi (prima della riforma l'80% delle famiglie dichiarava di non avere soldi in banca) e la richiesta della giacenza media annua e non più solo quella al 31 dicembre, giorno in cui molti magicamente svuotavano il conto per poi ricostituirlo il 1 gennaio
Il governo assicura che il nuovo sistema è all'insegna della semplificazione, ma c'è da scommettere che pochi faranno da soli, i più si rivolgeranno ai Centri di Assistenza Fiscale. Questi però, fino a qualche giorno fa, rimandavano indietro gli utenti, perché l'Inps non aveva ancora rinnovato la convenzione per la compilazione dell'Isee.
Ora però la convenzione è stata firmata e, al massimo dall'inizio della prossima settimana, ci si potrà far aiutare dai Caf. Il servizio di compilazione dell'Isee è rigorosamente gratuito, visto che i Caf vengono già rimborsati dallo Stato: nella convenzione è prevista una multa di 300 euro ogni volta che chiederanno ingiustamente soldi gli utenti.
 

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