Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri
Serve una idea alta e moderna di uguaglianza della cittadinanza
Saleh Zaghloul
Il 10 dicembre a Roma si è tenuto il seminario “Il diritto e la responsabilità della cittadinanza” organizzato dall’associazione “Nessun Luogo è Lontano” con l’Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Roma, Cgil,Cisl, Uil, Ugl e le Fondazioni Altramente (Bertinotti), Farefuturo (Fini), Formiche, Italianieuropei (D’Alema).

Il seminario si è concluso con un comunicato stampa di tutti gli organizzatori nel quale si legge:
“ - Ciò che si auspica è una significativa revisione della legislazione in materia di cittadinanza, finalizzata a renderne più flessibile il sistema di accesso alla cittadinanza italiana, secondo il principio dello ius soli, da prevedere insieme a quello dello ius sanguinis.
- Gli interventi hanno dichiarato l’urgenza di provvedimenti che riducano il tempo necessario per l’acquisizione della cittadinanza per naturalizzazione.
- Durante i lavori si è fatto riferimento alle iniziative di legge depositate in Parlamento. Si è formalizzata, altresì, da parte degli organizzatori l’intenzione di realizzare un convegno sull’iter parlamentare in corso sulla materia per il 26 gennaio 2010 a Roma.”

Ma non tutto è così positivo: alcuni interventi hanno fatto emergere divergenze sul significato della stessa cittadinanza. Si è parlato in negativo, ad esempio, dei molti immigrati fanno domanda di cittadinanza solo per poter superare gli ostacoli burocratici sul soggiorno e per poter accedere al lavoro nel pubblico impiego. Questi persone si è chiesto si “sentono” veramente italiani? “Amano” davvero l’Italia? Si tratta ancora di un’idea vecchia della cittadinanza intesa come premio a chi si comporta bene tra gli stranieri, a chi veramente “crede” nei valori italiani e “sente” l’appartenenza al popolo italiano. Naturalmente il problema non esiste per gli italiani che non amano l’Italia e che non condividono i valori della costituzione italiana.

Dall’alto del privilegio di essere cittadini italiani si giudicano gli altri nati altrove ed i loro figli nati in Italia si ragiona a come selezionare i nuovi cittadini come se fossimo ad un concorso di bellezza. Si è parlato addirittura di norme differenziate e diversificate e di cittadinanza a punti. Siamo ancora molto lontani da un’idea alta e moderna della cittadinanza nella quale essa non sia motivo di esclusione da alcuni diritti e servizi ma motivo di uguaglianza tra tutti i cittadini indipendentemente dalla loro origine etnica.

Piero Soldini responsabile immigrazione nazionale della CGIL ha ricordato che la legge italiana è la più arretrata dell’Unione Europea e che gli stranieri che annualmente ottengono la cittadinanza in Italia sono soltanto un decimo di quelli che riescono ad ottenerla in Francia e negli altri paesi europei. Così, sembra che in Italia entrano più immigrati rispetto agli altri paesi europei, in realtà i nostri immigrati rimangono stranieri mentre gli immigrati degli altri paesi si trasformano in cittadino di quei paesi e non fanno più parte dei numeri degli immigrati.    
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