Sul rogo dei quattro fratellini nel campo Rom di via Appia Nuova

Silvio Di Francia
“Sul rogo dei quattro fratellini nel campo Rom di via Appia Nuova.
Passato lo sgomento e con la prudenza che ci fa temere la retorica facile, occorre dire:
a) che lo sgomento e lo scandalo è bene che siano accompagnati da un senso di pena e di pietà che non possono che essere unanimi;
b) che passato questo momento, non si può tacere che quelle morti sono anche (e sottolineo, anche) frutto di politiche sbagliate, ciniche e insensibili;
c) che solo in terzo ordine, ma comunque nero su bianco, non si può tacere sulle affermazioni incredibili del Sindaco, che se la prende nell'ordine: con la burocrazia (di cui è parte dirigente), con l'assenza di risorse (di cui è corresponsabile) e con l'indifferenza della nostra civiltà ( di cui è stato attore attivo con punte di rara demagogia in ben tre campagne elettorali) e non una parola ( nemmeno una, letteralmente) di autocritica per ciò che ha fatto e non ha fatto in questi anni;

d) che l'affermazione per la quale il Sindaco non sarebbe intervenuto a causa della presenza  di bambini nel campo (come se esistessero campi Rom senza tale presenza) è scusabile solo con la scarsa lucidità che deve pur aver provato poche ore dopo il rogo;
e) che una responsabilità nel rogo ce l'hanno pure le iniziative amministrative messe in atto in questi anni: da un piano nomadi strampalato e declamatorio, all'aver tolto ai municipi territoriali qualsiasi strumento di presidio, piccolo intervento ordinario, di monitoraggio o rapporto con le politiche sociali;
f) che se nessuno si deve sentire totalmente innocente di fronte alla tragedia, ciò non deve servire ad assolvere chi ha più responsabilità di altri.
Un ultimo punto, a mio parere decisivo: non è vero che il Sindaco non ha poteri di intervento: questi sono di fatto conferiti con l'ordinanza di nomina dell'attuale Prefetto, commissario per l'emergenza nomadi che contemporaneamente conferiva il ruolo di Commissario per l'attuazione del piano al Dirigente preposto dell'amministrazione comunale.”

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