La Cina è vicina

Silvio Di Francia
Sarà questione di dettagli, ma c'è un fatto curioso nella tragicomica vicenda delle primarie di Napoli.
Tutti a prendersela con la fila dei cinesi in attesa di votare alle primarie in non sappiamo quale seggio di Napoli Centro. I cinesi di Napoli: la pietra dello scandalo, la prova provata dei brogli.
Come se quella fila non fosse uno tra i tanti sintomi del fallimento del PD napoletano. Dalla rivalità insanabile e impolitica tra i candidati e le rispettive correnti a una politica dal timbro clientelare già operante e non da ieri. Eppure i precedenti c'erano già tutti: il boom di tesserati nel precedente congresso e i record di preferenze e di spese elettorali per le elezioni regionali.
Il tutto poi in un partito che afferma, in polemica con Bossi, Berlusconi, Giovanardi e Maroni, l'urgenza di concedere, e subito, il diritto di voto agli stranieri nelle consultazioni amministrative.
Buone intenzioni che si infrangono su quella fila di cinesi. Sarà che sono “misteriosi e indistinguibili”. Si potrebbe dire “stranieri persino tra gli stranieri”.  Se poi si mettono in fila per mobilitazione clientelare (che crediamo ci sia stata come per tanti altri bravi napoletani) allora sì che lo scandalo può montare.






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