Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

24 ottobre 2011

 

Quei nuovi clandestini che entrano in Italia con documenti regolari
l'Unità, 22-10-2011
Italia-razzismo    Osservatorio
La presenza di persone irregolari in Italia era stimata nel rapporto Caritas 2010 intorno alle 500-700 mila unità. Una cifra che probabilmente è variata nel corso dell’ultimo anno per via degli arrivi via mare. Ma di quanto? Innanzitutto c’è da dire che la causa di quel mutamento è da attribuirsi all’inefficacia delle misure adottate dal Governo per far fronte all’emergenza degli sbarchi del 2011. Solo alla metà, ad esempio, delle persone giunte via mare in questi mesi, è stato consegnato un permesso di soggiorno; gli altri sono andati incontro a una sorte differente: alla permanenza nei centri e al successivo rimpatrio o al rimpatrio immediato oppure all’attesa infinita per capire se sussista l’idoneità alla protezione internazionale. È evidente a questo punto che, anche se tutti quelli giunti via mare che non hanno ricevuto il documento non avessero lasciato l’Italia, si tratterebbe di una cifra ridotta: circa trentamila persone, che non stravolgerebbe il dato diffuso dalla Caritas. Ciò significa che in tema di arrivi irregolari, non sono quelli via mare a costituire un numero esorbitante e non dovrebbero destare preoccupazioni tali da richiedere provvedimenti costosi come il pattugliamento serrato delle coste. La maggior parte delle persone irregolari entra in Italia con regolari visti d’ingresso, e qui rimane. Lo ha dimostrato la sanatoria del 2009 che, nonostante fosse rivolta esclusivamente a colf e badanti già presenti in Italia (poi, in quell’occasione anche un muratore forzatamente è diventato domestico), ha fatto emergere trecentomila rapporti di lavoro in nero. Forse il censimento, in cui una parte del modello da compilare è dedicata alle persone temporaneamente presenti, completerà il dato della presenza irregolare. Speriamo che ciò porti all’approvazione di nuovi provvedimenti di regolarizzazione più efficaci e meno contraddittori. 
 
 
 
Immigrazione: clandestino morto durante sbarco in Calabria
Tele Reggio Calabria.it, 24-10-2011
Si susseguono gli sbarchi di immigrati in Calabria. A piccoli gruppi si registrano ormai al ritmo di circa uno a settimana, portandosi dietro il carico di dolore e sofferenza che caratterizza ogni arrivo di clandestini. L'ultimo sbarco in Calabria, avvenuto ieri mattina a Capo Bruzzano, nel territorio di Africo Nuovo, sulla costa jonica reggina, con l'arrivo di 54 persone, tra cui 26 minori, è culminato però con una tragedia. Nel corso dello sbarco, infatti, è morto un clandestino. Aveva meno di 18 anni e non è stato ancora identificato. Il suo corpo è stato portato nell'obitorio dell'ospedale di Locri per essere sottoposto ad autopsia, così come disposto dalla Procura della Repubblica. Secondo quanto è emerso dai primi accertamenti, comunque, il ragazzo sarebbe morto per annegamento. Ed il dato più drammatico è che potrebbe stato costretto a gettarsi in mare dagli scafisti, quando il barcone su cui viaggiava insieme agli altri immigrati è giunto in prossimità della costa, malgrado avesse fatto presente di non sapere nuotare. A trovare il cadavere del giovane immigrato è stata una motovedetta della Capitaneria di porto di Reggio Calabria, giunta sul posto insieme a carabinieri e polizia. Il corpo era incagliato tra gli scogli a circa venti metri dalla spiaggia. Così come incagliato è stato trovato il motopeschereccio a bordo del quale gli immigrati sono giunti a Capo Bruzzano. I clandestini, dopo lo sbarco, sono stati rifocillati e portati in un centro d'accoglienza, dove sono state avviate le operazioni per la loro identificazione. L'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Locri mira, in primo luogo, all'identificazione degli scafisti. Che potrebbero essersi confusi tra gli immigrati che sono sbarcati oppure si sarebbero allontanati a bordo di un'altra imbarcazione. Pochi giorni fa un immigrato era morto in occasione di un altro sbarco in Calabria, a Barritieri di Seminara, questa volta sulla costa tirrenica. Il cadavere era stato trovato il 18 ottobre, ma lo sbarco era avvenuto tre giorni prima. In quel caso la morte era stata provocata dalla caduta da un costone roccioso che l'immigrato stava scalando per raggiungere la strada sovrastante la spiaggia. Anche in quell'occasione si trattava di un giovane, di età compresa tra i 20 ed i 25 anni. Non è stato identificato, così come sarà difficile accertare le generalità della vittima di oggi a Capo Bruzzano. Morti senza nome di quella tragedia infinita che rappresentano ormai gli sbarchi di immigrati nel nostro Paese.
 
 
 
IMMIGRATI: TENTATO SBARCO, FERMATI 151 EGIZIANI DALLA GDF A BARI
(AGI) - Bari, 24 ott. - Un peschereccio egiziano con 151 persone a bordo e' stato intercettato la scorsa notte da una motovedetta della Guardia di Finanza al largo della costa di Molfetta, e dopo quattro ore di inseguimento i finanzieri sono riusciti a bloccarlo. L'imbarcazione e' stata portata a Bari, dove sono stati fatti scendere i passeggeri tutti maschi, molti dei quali minorenni, che sarebbero cittadini egiziani. Per alcuni di loro si e' reso necessario l'intervento dei sanitari, e qualcuno e' stato accompagnato al policlinico. Secondo le prime notizie erano in viaggio da molti giorni, ma le loro condizioni non destano preoccupazione. Intanto gli investigatori stanno cercando di identificare i componenti dell'equipaggio del peschereccio e il comandante, responsabili del tentativo di sbarco di immigrati.
 
 
 
Immigrazione: false regolarizzazioni colf cinesi,19 arresti
(ANSA) - PISTOIA, 24 OTT - Un'organizzazione specializzata in false regolarizzazioni di stranieri, per lo più cinesi abitanti a Prato, come colf e badanti: l'ha scoperta la squadra mobile di Pistoia che sta dando esecuzione a 13 ordinanze di custodia cautelare (7 in carcere, 6 ai domiciliari) mentre altre 6 persone sono state gia' arrestate. Coinvolti anche 2 commercialisti; denunciate 120 persone. Per l'accusa i clandestini avrebbero pagato 10 mila euro all'organizzazione, composta da italiani e cinesi.  
 
 
 
IMMIGRAZIONE L'esperienza di Angela Osti, giovane volontaria rodigina, a Lampedusa, l'isola degli sbarchi
L'isola non è più sicura
RovogiOggi.it, 23-10-2011
Elisa Barion
Angela Osti, 27enne volontaria rodigina, è stata una settimana a Lampedusa. Dal 24 settembre al 1° ottobre, gli sbarchi sull'isola erano già stati vietati e la maggior parte dei profughi smistati verso altri centri di accoglienza. Ha operato per dare informazioni agli immigrati ancora presenti e ha realizzato un reportage della propria esperienza
Rovigo - Per Angela Osti, giovane volontaria rodigina, è stata sufficiente una settimana a Lampedusa, per misurarsi con il dramma di tanti immigrati sbarcati sull'isola e con l'intolleranza dei lampedusani.
Osti ha raccontato la propria esperienza sull'isola degli sbarchi nella sede del Csv di viale Trieste, affiancata da Donata Pavini, presidente di Arcisolidarietà. E' stata a Lampedusa dal 24 settembre al 1° ottobre. Anche se il centro di accoglienza in cui era stato chiuso prima del suo arrivo e gli sbarchi bloccati, Osti ha operato per dare informazioni agli immigrati e ha fatto da reporter.
Osti ha ricordato che l'isola è stata teatro di scontri e rivolte tra gli immigrati e i residenti. "Il centro città, in alcune zone, era stato dato alle fiamme, alcuni lampedusani, esasperati per la situazione, riversavano la propria rabbia anche sui volontari tant'è che quando sono arrivata, mi sono qualificata come turista. I medici senza frontiere avevano tolto gli adesivi dalle loro auto perché erano bersaglio di continui atti vandalici. La gente si era convinta che fossimo noi i responsabili degli arrivi".
Il centro di accoglienza, predisposto per accogliere 400 persone, nel periodo degli sbarchi ha ospitato oltre mille persone. A marzo, sull'isola, si contavano 3 mila residenti e 12 mila profughi, tanto per avere un'idea della situazione. "I profughi erano reclusi nella struttura - riprende la giovane cooperante - in attesa di essere smistati e mandati nei Cie oppure a Palermo per essere rimpatriati. La totale mancanza di informazioni ha fatto sì che scoppiasse il caos. Quando si è saputo che a Palermo partivano per il rimpatrio, sono esplose le tensioni".
Scontri con i cittadini nel centro dell'isola, incendi, tensioni e conflitti: Lampedusa ne porta ancora le tracce, anche adesso che c'è il divieto degli sbarchi, ordinato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni perché l'isola non è più sicura e non ci sono più profughi. "Anche i 43 minori sono stati imbarcati - sottolinea Osti - prima del concerto di Claudio Baglioni".
Pavini ha sottolineato che l'emergenza profughi, che doveva terminare il 31 dicembre, è stata prorogata di un anno.
 
 
 
50mila immigrati. Nasce il Comitato per diritti e voto
Si è costituito anche a Mantova il Comitato che aderisce alla campagna nazionale "L'Italia sono anch'io"
Gazzetta di Mantova, 23-10-2011
Graziella Scavazza
MANTOVA. Si è costituito anche a Mantova il Comitato che aderisce alla campagna nazionale "L'Italia sono anch'io", che ha l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli normativi che impediscono ai cittadini di origini straniere, di avere gli stessi diritti degli italiani. Si raccoglieranno le firme per presentare in parlamento due proposte di legge: la riforma della norma sulla cittadinanza e il diritto di voto nelle consultazioni elettorali locali. Si punta ad aggiornare i concetti di nazione e nazionalità sulla base del senso di appartenenza a una comunità, determinato da un percorso di studio, lavoro e vita.
Il nuovo organismo è stato presentato sabato a palazzo del Plenipotenziario dall'assessore provinciale alla coesione sociale, Elena Magri, insieme a Claudia Miloni della Cgil, affiancati da alcuni esponenti delle associazioni che lo compongono quali Acli, Anolf Cisl, Arci, Arci Nelson Mandela, Equatore, Sucar Drom, Auser, Caritas diocesana, Cgil, Cisl, Comitato Altro Festival, Consorzio Sol.Co, Libera, Osservatorio articolo 3, Scuola senza frontiere, Uil. «Altre possono aderire - ha chiarito Miloni- lo ha fatto anche il deputato del Pd, Marco Carra».
Gli stranieri regolarmente iscritti alle anagrafi della provincia sono arrivati a quota 52mila, equivalenti al 12% della popolazione complessiva. Un quarto dei bambini mantovani, figli di immigrati, non ha la nazionalità italiana. Si tratta di bimbi nati in Italia e che frequentano le scuole dell'obbligo. Il 20% risiede stabilmente nel Mantovano da più di 10 anni. «Siamo molto sensibili a questi temi - ha dichiarato Magri - durante il percorso scolastico gli stranieri si sentono parte della società, ma quando raggiungono la maggiore età comincia il dramma».
Sucar Drom ha sottolineato che da anni va chiedendo che la legge sulla cittadinanza elimini il legame di sangue, una propagazione di un'idea del Novecento di popoli divisi per razze. Attualmente le adesioni raccolte nel resto d'Italia sono 10mila, ma ne serviranno almeno 50mila entro febbraio. I moduli saranno messi a disposizione a partire dal 3 novembre nelle segreterie comunali, oltre che nelle sedi degli enti aderenti. Info a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
 
 
 
Ius soli, come negli USA
Toscana Tv, 22-10-2011
FIRENZE - 22/10/2011 - Chi nasce qui ha diritto di diventare cittadino italiano. Cosi' Enrico Rossi in merito all'iniziativa del sindaco di Campi Bisenzio per i diritti degli immigrati. 
Una campagna nazionale promossa nel 150° anniversario dell'unita' d'Italia per sostenere le due proposte di legge per i diritti degli immigrati. Oggi a Campi Bisenzio si sono riunite le associazioni del territorio per ribadire l'importanza e la strategia degli immigrati nel nostro paese e costituire un comitato apposito che promuova leggi di iniziativa popolare sulla cittadinanza e sui diritti civili per i cittadini immigrati. All'iniziativa ha aderito anche il governatore della Toscana, Enrico Rossi. ''Chi nasce qui ha diritto di diventare cittadino italiano, ha detto Rossi, dobbiamo avere lo 'ius soli', come negli Usa e in tanti altri Paesi che hanno una storia di immigrazione piu' forte della nostra''. ''Se vogliamo guardare a un futuro di pace e di coesione, e di forza per la Toscana e per il nostro Paese, dobbiamo lavorare per la completa integrazione dei cittadini immigrati che risiedono qui''. In secondo luogo, secondo Rossi, ''bisogna cominciare a riconoscere i diritti politici. In Toscana abbiamo 300 mila immigrati circa: se non cominceremo a vederli tra un po' seduti nei consigli comunali e provinciali, con pari dignita' e diritto, sara' un problema. Come si puo' tenere esclusa una parte cosi' importante della popolazione?''
 
 
 
USA - In California borse di studio anche a immigrati clandestini
ADUC immigrazione, 23-10-2011 
Garantire l'istruzione anche ai figli di stranieri non in regola con il permesso di soggiorno e' un diritto ormai acquisito in tutti i piu' moderni Paesi del mondo. Non si avevano notizie, invece, sul fatto che immigrati illegali potessero produrre domanda per ricevere delle borse di studio per frequentare le universita' statali. L'innovativa norma, che supera il diritto all'istruzione, si legge sul sito 'Tecnicadella scuola.it', e' stata approvata qualche giorno fa in California: con la ratifica da parte del governatore Jerry Brown della seconda parte della proposta di legge, sabato 8 ottobre il cosiddetto "Dream Act", il supporto finanziario ai clandestini, e' diventato realta'.
La novita' e' che a partire dal 1° gennaio del 2012 i giovani immigrati clandestinamente in California potranno fare domanda per ricevere borse di studio provenenti da fondi non governativi. E non solo: esattamente un anno dopo, dal 1° gennaio del 2013, saranno a disposizione degli stessi studenti non regolari anche aiuti finanziari provenienti dai fondi statali.
A ben vedere, si legge ancora sul sito specializzato, la legge e' un aggiornamento di un provvedimento del 2001 che garantiva agli studenti senza documenti il pagamento di rette universitarie uguali a quelle degli studenti californiani, a patto che avessero studiato in una scuola superiore della California per almeno tre anni, avessero ottenuto un diploma e dimostrato di essere intenzionati a ottenere la cittadinanza americana. Di solito le rette universitarie per gli studenti stranieri o non residenti in California arrivano a essere cinque volte piu' alte di quelle pagate dai residenti.
"Il futuro dell'economia californiana dipende dalla capacita' di questi studenti di laurearsi, di raggiungere risultati eccellenti e di contribuire alla nostra economia. Questa legge creera' nuove opportunita'", ha detto Gil Cedillo, membro del congresso della California che ha promosso la parte del provvedimento che entrera' in vigore all'inizio dell'anno prossimo. Ora, spiega 'Tecnicadellascuola.it', i sostenitori del "Dream act" puntano a far si' che gli immigrati illegali possano avere la patente di guida americana, un ulteriore passo avanti verso la messa in regola degli immigrati illegali.
Nonostante porti lo stesso nome, il 'Dream Act' della California non deve essere confuso con la proposta di legge federale che ha cercato, senza successo, di permettere agli immigrati illegali negli Stati Uniti di ottenere la cittadinanza americana attraverso il servizio militare o l'istruzione nelle universita' americane. Quella della California e' una norma che fara' parlare perche' formulata sulla base di un testo chiaro ed inequivocabile.
Anche in altri Stati, tuttavia, sono gia' stati adottati prevedimenti simili: Illinois, Kansas, Maryland, Nebraska, New Mexico, New York, Oklahoma, Texas, Utah, Washington e Wisconsin. Il 'vento' non soffia tuttavia sempre dalla stessa parte: negli ultimi anni in altri dieci Stati statunitensi sono stati approvati provvedimenti che vietano l'abbassamento delle rette universitarie per gli studenti immigrati illegalmente. Forse e' giunto il momento di regolare la materia attraverso indicazioni o raccomandazioni sovranazionali.
 
 
 
Gru, condannato per gli scontri
LA SENTENZA. Il giudice ha deciso per una pena di otto mesi a uno dei protagonisti dei disordini dell'8 novembre. A «incastrare» l'attivista i filmati mostrati durante il processo celebrato con rito abbreviato
Bresciaoggi.it, 22-10-2011
Brescia. A quasi 12 mesi di distanza dai disordini verificatisi sotto la gru, in via san Faustino, si è concluso il primo processo. 
Fabio Uccheddu è stato condannato ieri, al termine del processo con rito abbreviato, a 8 mesi di carcere per resistenza. La pena è sospesa.
I FATTI risalgono alla mattina dell'otto novembre, giorno che per la vicenda della protesta sulla gru, rappresenta, per molti versi una svolta.
All'alba scattò un blitz delle forze dell'ordine per sgomberare il presidio che si era costituito nei pressi della gru su cui erano saliti, nei giorni precedenti, per protesta, alcuni immigrati. La tensione salì sempre più e si arrivò a delle cariche di polizia che suscitarono molte polemiche.
E' durante quei momenti di tensione che Uccheddu rimane coinvolto negli episodi sfociati nel processo conclusosi ieri. 
La polizia lo arresta con l'accusa di resistenza e in sede di convalida gli vengono concessi i domiciliari. Nel frattempo, da parte degli investigatori, inizia la raccolta delle immagini girate durante gli incidenti. Ma anche coloro che sostengono la protesta degli immigrati lanciano un'offensiva d'immagini sul web. 
E quindi, ieri, nel processo ben difficilmente si sarebbe potuto procedere senza utilizzarle. 
Dai giorni della protesta a ieri, però alcune situazioni si sono modificate. Il Tribunale del riesame ha rimesso in libertà Uccheddu, mentre gli episodi contestati da uno sono passati a due.Secondo la difesa e quanto riferito dall'imputato non ci sarebbe stata alcuna forma di resistenza. «Mi ero aggrappato al poliziotto per non cadere» ha detto Uccheddu. 
IERI mattina le immagini sono state visionate dal giudice Giovanna Faraone, in camera di consiglio. 
L'accusa aveva chiesto una condanna a sei mesi di carcere, il giudice ha deciso per una pena di due mesi superiore. Nei confronti di altri tre imputati il processo è stato aggiornato ad altra data. All'esterno del palazzo di giustizia si è tenuto un presidio di solidarietà nei confronti di Uccheddu. 
«E' uncapro espiatorio» ha commentato, dopo la lettura della sentenza, Umberto Gobbi dell'associazione Diritti per tutti.M.P.
 
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