Nuovi italiani

Silvio Di Francia
"Senza il contributo degli immigrati all'economia del nostro paese anche il fardello del debito pubblico diventa più difficile da sostenere" così si è espresso martedì scorso il Presidente Giorgio Napolitano, nel corso della cerimonia che si è tenuta al Quirinale dedicata ai 'Nuovi cittadini italiani'. Gli immigrati – ha proseguito il Capo dello Stato – “rappresentano un'energia vitale di cui l'Italia ha bisogno;

non comprendere la portata di questo fenomeno e quanto sia un necessario contributo per il paese significa non saper guardare la realtà". “Se noi desideriamo che i nipoti e i pronipoti dei nostri immigrati all'estero mantengano un legame con l'Italia, non possiamo chiedere a chi è immigrato in Italia di ignorare le proprie origini. Gli immigrati che vivono in Italia, dunque, pur mantenendo un legame con le loro origini, esprimono la volontà di essere italiani: non dobbiamo deludere questa fede sull'Italia”.
Il Presidente ha infine lanciato un appello alle classi dirigenti italiane affinché "pure nei giorni così complessi e impegnativi che stiamo vivendo, non  dimentichino le responsabilità che hanno verso i giovani nel loro presente e nel loro futuro e non escludendo i nuovi cittadini italiani".
Nei giorni nei quali entra in vigore – varato dal Governo dimissionario - un cervellotico e iniquo permesso di soggiorno a punti, adatto, come ha commentato questa rubrica, “più agli studenti dell’Erasmus, che a migranti provenienti dai paesi poveri del mondo” e mentre, con intenzioni opposte, è in corso la raccolta di firme per la campagna “L’Italia sono anch’io”, per il diritto di voto agli immigrati e la riforma della legge sulla cittadinanza, questa rubrica non può che segnalare e sottoscrivere, rigo per rigo, parola per parola, la dichiarazione del Presidente della Repubblica.
15 novembre 2011

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