Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

17 aprile 2013

Boldrini: "Cttadinanza ai figli degli immigrati è una priorità"
"Impegno per arrivare a rapida riforma della legge"
Stranieri in Italia, 17-04-2013
Roma, 17 aprile 2013 - "Quello del riconoscimento della cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia costituisce un tema di prioritaria importanza sul quale il Parlamento dovrebbe cominciare a lavorare il prima possibile".
Ad affermarlo è Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati.
"E' una questione di civilta', un tema su cui dovrebbero convergere tutte le forze politiche perche' chi e' nato e cresciuto nel nostro Paese, ha frequentato le scuole insieme ai nostri figli, deve essere cittadino italiano", scrive Boldrini. "Il doppio canale attualmente esistente deve essere pertanto superato, cosi' come deve essere rivalutata la figura del migrante, in quanto essa rappresenta l'espressione umana della globalizzazione", sottolinea nel messaggio.
 "Desidero assicurare, anche in virtu' della mia carica istituzionale, che mi faro' portavoce delle istanze volte a facilitare il percorso per l'acquisto della cittadinanza italiana, cosi' da arrivare ad una rapida riforma della legge attualmente in vigore", assicura la presidente della Camera.



Mons. Perego, su cittadinanza politica piu' indietro di Paese reale
Roma, 16 apr. (Adnkronos)
 - "Sul tema del riconoscimento della cittadinanza agli stranieri, la politica sembra essere molto piu' indietro rispetto al Paese reale". Lo ha affermato monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della fondazione Migrantes, durante il convegno 'Acquisto della
cittadinanza italiana per i figli di cittadini stranieri nati in Italia', tenutosi oggi a Roma. Un evento, organizzato dal Centro studi eMigrazione al quale hanno preso parte, tra gli altri, Eugenia Serrao, giudice della prima sezione civile del Tribunale di Roma, e Giandomenico Catalano, vicepresidente della sezione romana dell'Associazione Nazionale Forense.
"Mentre la politica sforna proposte di legge contraddittorie se non peggiorative sul tema della cittadinanza, dalla societa' civile e dalla realta' ecclesiale arriva una richiesta di cambiamento", ha sottolineato Perego. Prova ne e' l'indagine condotta un anno fa dall'osservatorio politico Cise (Centro italiano di studi elettorali dell'universita' di Firenze). "Secondo lo studio, nel 2011, il 71% degli italiani si dichiarava molto o abbastanza favorevole all'allargamento della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori
stranieri e l'82% era favorevole all'estensione del diritto di voto", ha rimarcato il direttore della fondazione Migrantes.
"In 20 anni all'allargamento dell'immigrazione non e' corrisposto un allargamento della cittadinanza - ha aggiunto il religioso - Il nostro Paese, con 56mila acquisizioni di cittadinanza da parte di stranieri nel 2011, e' agli ultimi posti in Europa. Nello stesso anno in Gran Bretagna le acquisizioni sono state 195mila, in Francia 150mila, in Germania oltre 100mila". Ecco perche' e' necessaria un'inversione di tendenza. "Oggi la questione della cittadinanza,
oltre che fondamentale per la tutela della dignita' delle persone, e' un tema politico importantissimo per la tutela della nostra democrazia", ha concluso Perego.



39 immigrati bloccati a Leuca, ricerche
'Eravamo in 60, gli scafisti ci hanno buttato in mare'
(ANSA) - LECCE, 16 APR - Trentanove migranti, tra cui 3 minorenni, sono stati bloccati a Santa Maria di Leuca dopo uno sbarco. Si tratta di pakistani, indiani e cingalesi. Gli immigrati hanno raccontato di fare parte di un gruppo di 60 persone che era bordo di un'imbarcazione. A loro dire, vicino alla costa, sarebbero stati scaraventati in mare dagli scafisti.
Molti di loro sono rimasti feriti mentre si arrampicavano sugli scogli. All'appello mancherebbe una ventina di persone. Sono in corso ricerche in mare.



Immigrati: sbarco nella Locride, sono 40 egiziani
la Repubblica.it, 17-04-2013
Un ennesimo sbarco nella Locride. Un barcone carico di disperati con una quarantina fra uomini e donne di nazionalita' egiziana, molti i minori, e' approdato a Capo Bruzzano, nel reggino. I carabinieri della compagnia di Bianco e del commissariato di polizia hanno intercettato un gruppo di giovani che si aggirava sulla spiaggia. I naufraghi ritrovati sono stati intercettati da polizia e carabinieri che hanno subito avviato indagini e provveduto alla loro identificazione. Gli stessi si trovano ricoverati al centro C.o.m.(centro operativo misto) di Bianco. Uno di loro e' stato trasportato al nosocomio di Locri .



Regolarizzazione: 100.000 ancora in attesa, bocciata una domanda su tre
CIRDI; 16-04-2013
Roma –  La maratona della regolarizzazione è arrivata al traguardo per oltre trentacinquemila lavoratori immigrati e per altrettante famiglie o aziende che li occupavano in nero. In un caso su tre, però, è finita male.
Da tempo non si puntano i riflettori sul destino delle 134 mila domande presentate tra il 15 settembre e il 15 ottobre scorso, per rientrare nell’emersione varata dal governo Monti, sui mandato del Parlamento, prima dell’entrata in vigore delle pene più severe per chi impiega lavoratori stranieri irregolari. Eppure, centomila invisibili sono ancora in attesa. Gli immigrati vogliono sapere se potranno finalmente uscire alla luce del sole, scoprire se dopo anni di “nero” potranno firmare un contratto vero e mettersi in tasca un permesso di soggiorno, senza più temere, ogni volta che incrociano una divisa o un lampeggiante, di essere rimandati in patria con un’espulsione. Ma anche i loro datori di lavoro vorrebbero tirare un sospiro di sollievo all’idea di essere in regola, senza più rischiare multe salate e fino a tre anni di reclusione.
A che punto siamo? Un report fornito dal ministero dell’Interno spiega che alla data del 9 aprile 2013 risultavano “lavorate 82.190 domande”. Dove per “lavorate” si intende uno status piuttosto vago, che può corrispondere a diverse tappe del percorso compiuto dalle domande tra gli uffici che se ne stanno occupando: direzioni territoriali del lavoro, questure e sportelli unici per l’Immigrazione. I dati più interessanti sono quelli sulle domande già al traguardo. In 23 mila casi si è arrivati alla firma del contratto di soggiorno e quindi alla richiesta del permesso di soggiorno: vuol dire che il rapporto di lavoro e la permanenza del lavoratore in Italia sono ormai a tutti gli effetti regolari. L’altra faccia della medaglia sono 13 mila domande rigettate, perché non c’erano i requisiti. Per ora non è dato sapere quali sono gli intoppi maggiori, ad esempio il versamento dei contributi arretrati o la prova di presenza in Italia dal 2011, per citare solo due dei tanti paletti di questa regolarizzazione. Conviene tenere d’occhio anche le quasi diecimila domande che risultano “in fase di integrazione”. Potrebbero nascondere infatti molte altre bocciature, che arriveranno se datori e lavoratori non presenteranno la documentazione che gli Sportelli Unici per l’Immigrazione ritengono indispensabile per accettare la domanda. Anche in questi casi, la prova di presenza in Italia potrebbe fare la differenza.
E tutti gli altri ancora in attesa? Si armino di pazienza, perchè ce ne vorrà tanta. “Qui a Milano stanno esaminando ancora le domande arrivate dal 15 al 30 settembre, mentre sappiamo che il grosso è arrivato nei giorni a ridosso del 15 ottobre” spiega Maurizio Bove, responsabile immigrazione della Cisl meneghina. E mentre passa il tempo, crescono tensioni e incertezze. “L’assicurazione che verrà rilasciato un permesso per attesa occupazione se intanto il rapporto di lavoro si interrompe ha calmato molte persone. Rimangono però – sottolinea Bove – le ansie legate alla prova di presenza, riguardo alla quale ci risulta che non ci siano posizioni univoche tra le diverse prefetture: alcune, ad esempio, accettano una dichiarazione del medico della persona badata, altre no”.


Fascismo ellenico
L’Europa chiede ad Atene di mettere fuorilegge Alba Dorata
Il Fatto, 17-04-2013
Rob. Zun.
Oltre duecento attacchi razzisti in un anno sono troppi anche per un'Europa distratta. Nils Muiznieks, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, ieri ha sollecitato “le autorità greche ad agire con risolutezza nei confronti di Alba Dorata arrivando, se necessario, a bandirla”. Dopo un’ispezione in Grecia a fine gennaio, il commissario ha potuto constatare che i militanti di “Alba Dorata sono solo una parte del problema”. Il fatto grave è che il consenso nei confronti del partito neonazista guidato dall’ex militare e pregiudicato Nikólaos Michaloliákos, sarebbe alimentato dalle dichiarazioni contro gli immigrati - ammassati nel Paese anche a causa della mancanza di una sensata politica sull'immigrazione in ambito comunitario- rilasciate pubblicamente da politici e personalità del governo.
MA, SOPRATTUTTO, gli atti di razzismo contro gli immigrati sono frutto del clima di impunità dovuto “all'atteggiamento delle forze dell'ordine”, spiega il rapporto stilato dal Consiglio. Tutti sanno che circa la metà degli elettori di Alba Dorata è costituita da poliziotti e uomini in divisa. L'allarme è giustificato anche dai sondaggi che danno la formazione ancora in crescita. Se si tornasse al voto oggi arriverebbe al 15%, rimanendo il terzo partito dell’arco parlamentare.
Le preoccupazioni del commissario non si basano solo sull'analisi dell’ideologia del partito ma sui tanti raid contro bancarelle e negozi di immigrati. Oltre ai brutali pestaggi di massa realizzati dagli squadristi in maglietta nera, galvanizzati dall'ingresso in Parlamento dove hanno ben 18 seggi.
Nel rapporto il commissario specifica di aver ricevuto lo scorso settembre una lettera firmata da oltre 18mila cittadini greci che chiedevano il suo intervento e inchieste rigorose sulla questione. Muiznieks, a scanso di equivoci, ha sottolineato che mettere fuorilegge Alba Dorata, data la natura del partito e le prove raccolte contro i suoi membri, non costituirebbe una violazione degli standard del Consiglio d’Europa. Prova ne è l'iter intrapreso proprio dalla vituperata Germania per cancellare il partito neonazista locale, l'Npd.
Il governo greco difficilmente prenderà misure simili a breve anche perché tuttora impegnato a tenere a bada gli ispettori della trojka che, appena ripartiti da Atene, hanno dato il via libera alla prossima tranche di aiuti internazionali, a patto che il premier Samaras tenga fede alla sua promessa di licenziare 15mila dipendenti statali, 4mila entro il 2014

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