Procedure impossibili per scoraggiare chi vorrebbe integrarsi

l'Unità, 04-01-2011
Italia-razzismo    Osservatorio
È stato pubblicato il decreto flussi 2010-2011 e il 31 gennaio ci sarà il primo “click day” tra i tre previsti. (Si noti: chi non possa accedere a un collegamento internet rimane definitivamente escluso) 98.080 assunzioni così ripartite: 52.080 posti per lavoratori provenienti da paesi che hanno firmato con l'Italia accordi di cooperazione in materia di immigrazione e senza alcuna restrizione sul tipo di attività lavorativa da svolgere; 30.000 posti destinati all'assunzione di colf e badanti non provenienti dai paesi del primo gruppo; 16.000 per richieste di conversione e per ingressi particolari.
Che dire? Palesemente, siamo in presenza di un flusso di dimensioni ben al di sotto delle esigenze del nostro sistema economico, tanto più che gli ultimi ingressi risalgono al 2008. E così evidente risulta lo scarto tra fabbisogno di manodopera ed entità dei flussi che si sono aggiunti 30mila ingressi riservati esclusivamente a quelle figure professionali (colf e badanti) che appaiono, per un verso, “più indispensabili” e, per l'altro verso, meno concorrenziali con la manodopera nazionale. D'altra parte, restano le due fondamentali incongruenze di questo tipo di politica: l'abbandono alla irregolarità di decine e decine di migliaia di lavoratori, esclusi dalla sanatoria del 2009 limitata al solo lavoro domestico; e il fatto che per quanti, tra questi ultimi, oggi irregolari, volessero rientrare nei flussi, sarebbe necessario tornare nel paese di origine e, da qui, ottenere il nulla osta per l'ingresso in Italia. Insomma, come sempre, le procedure relative all'immigrazione si confermano come sistemi macchinosi e pesanti, sempre tesi a scoraggiare e a demotivare, piuttosto che a favorire lineari processi di integrazione.
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