La loro idea di stampa: il Viminale stavolta respinge i giornalisti

 

Italia-Razzismo 7 giugno 2011
Tempi bui, per il diritto all’informazione. La circolare n. 1305 del 01.04.2011 del ministero dell’Interno, con oggetto «accesso ai centri per immigrati», stabilisce che a seguito degli sbarchi degli ultimi mesi e per «non intralciare le attività» rivolte agli stranieri, l’accesso alle strutture è consentito solo ad alcune organizzazioni umanitarie. 
Ed è successo che, nei mesi scorsi, molti parlamentari e consiglieri regionali non sono stai fatti entrare quando, invece, leggi nazionali e regionali (che in alcun modo possono essere scavalcate da una circolare) prevedono e regolamentano il loro ingresso nei centri. I deputati radicali Perduca e Poretti, da sempre sensibili a questi temi, hanno presentato una interrogazione al ministro Maroni per avere chiarimenti circa il «respingimento» dei loro colleghi dai centri e, solo dopo le pressioni esercitate anche da altri parlamentari, è stato garantito loro l’accesso a tutte le strutture. La cosa preoccupante, adesso, rimane il divieto di accesso per i giornalisti, che non possono più entrare nelle strutture e documentare quanto lì accade, neanche se accompagnati da parlamentari (come avveniva prima della circolare). La preoccupante circostanza viene denunciata da un gruppo di giornalisti, supportati dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Per i giornalisti la «censura non può essere istituita con una circolare del Viminale» e si chiede al governo di «rispettare il diritto di cronaca e l’articolo 21 della Costituzione, che sancisce la libertà di stampa». C’è da chiedersi, in effetti, quali siano le “attività” svolte all’interno dei centri che verrebbero “intralciate” da una libera e corretta informazione. Le ipotesi, ahinoi, non sono certo incoraggianti.
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