Silvio Di Francia della segreteria del PD di Roma risponde al Sindaco Alemanno intervistato da Le Iene

2 marzo 2011

Roma - (Adnkronos) - Il sindaco: "Non è sempre responsabilità del Comune quando succede qualcosa a Roma. Non abbiamo alcun potere sulle ambasciate, qui siamo su territorio somalo. Non si devono raccontare balle e non si deve speculare sulle persone"


Silvio Di Francia:
"Il Sindaco Alemanno aggiunge risposte imprecise a quelle contraddittorie dei giorni scorsi. Oggi tocca alle Iene.


E' da tempo immemorabile che associazioni umanitarie, comitati per i rifugiati, rappresentanza municipale e, infine, singoli cittadini chiedevano all'amministrazione comunale di intervenire per trovare soluzioni alternative ad una situazione di degrado e di vera e propria emergenza umanitaria  alla quale desideravano sottrarsi gli stessi rifugiati dell’ex ambasciata.

Anche la presunta extraterritorialità invocata dal Sindaco somiglia ad una foglia di fico, visto che lo stesso ambasciatore aveva avanzato la richiesta di poter rientrare in possesso dello stabile, segnalando a sua volta che la  sede non era più operante da anni (chiunque vi poteva entrare in qualsiasi momento).

E' superfluo aggiungere che stiamo parlando della Somalia, una nazione dall'incerta definizione giuridica statuale dove infuria una guerra civile sanguinosa e terribile.

Davvero il Sindaco non poteva emanare alcuna ordinanza (un potere recentemente rafforzato dallo stesso Governo) in ordine ad un'emergenza di carattere sanitario o di pubblica sicurezza? Davvero non poteva ascoltare e rispondere, se non altro, al Municipio locale che pure si stava adoperando per superare l'emergenza e un degrado che aumentava di giorno in giorno? E non è contraddittorio che le poche, seppur positive iniziative, messe in campo negli ultimi giorni, siano arrivate solo alla fine e dopo un terribile fatto di cronaca?

Per non rendere pletoriche e scontate queste domande, riteniamo che ci sia lo spazio per cambiare strada e approccio a un problema che non riguarda oggi a Roma solo l'ex ambasciata somala. Anche perché riteniamo che se da una parte occorre sostenere la richiesta del Sindaco per un impegno del Governo Nazionale, dall’altra siano molti e non secondari gli strumenti a disposizione di un grande comune in ordine ad un’emergenza tutt’altro che imprevedibile e misurabile.”

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