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Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Immigrazione, Senato approva la cancellazione del reato di clandestinità

Presentato dal governo un emendamento al ddl sulla depenalizzazione e sulla messa alla prova in discussione al Senato che prevede la sola espulsione in caso di primo ingresso non autorizzato in Italia
ROMA - Con 182 voti a favore 16 contrari e 7 astenuti l'assemblea del Senato ha approvato l'emendamento del governo che cancella il reato di clandestinità e lo trasforma in reato amministrativo.

Via il reato di clandestinità, dunque, eccezion fatta per i casi di recidiva. E' questo il senso di un emendamento presentato oggi dal Governo al disegno di legge sulla depenalizzazione e sulla messa alla prova, all'esame dell'Aula del Senato. Un testo che cerca una sintesi fra le diverse posizioni che si sono registrate all'interno della maggioranza. "Resta il testo base" e si specifica ciò che era contentuo nel secondo comma della norma. "Non è un passo indietro", ha detto in Aula il sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri.
Nel dettaglio il provvedimento prevede che l'immigrazione clandestina non sia più reato e torni a essere un illecito amministrativo, salvo mantenere valenza penale ogni violazione di provvedimenti amministrativi emessi in materia di immigrazione (come il fatto di rientrare in Italia una volta espulsi, ma anche l'obbligo di presentarsi in Questura).
A illustrare l'emendamento al Senato è stato il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri. "Da un lato il reato viene abrogato - ha spiegato - dall'altro viene trasformato in illecito amministrativo". Ciò significa "che chi per la prima volta" entra clandestinamente nel nostro paese "non verrà sottoposto a procedimento penale, ma verrà espulso". Ma, se rientrasse, a quel punto "commetterebbe reato". "Nessun passo indietro", assicura Ferri in Aula, il governo ha semplicemente "voluto specificare espressamente quanto già contenuto nella norma".
la Repubblica.it, 21-01-2014

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