Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

06 marzo 2012

IMMIGRATI: COLDIRETTI, A ROSARNO 100 TRATTORI CONTRO SFRUTTAMENTO
(AGI) - Roma, 6 mar. - Sono oltre cento i trattori degli agricoltori della Coldiretti giunti a Rosarno da tutta la piana di Gioia Tauro per dire "No all'aranciata che spreme agricoltori, lavoratori e inganna i consumatori". Migliaia di agricoltori, lavoratori del comparto con una forte rappresentanza di quelli extra-comunitari, ma anche di cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e nazionali vogliono denunciare nella citta' calabrese le "vere motivazioni dello sfruttamento del lavoro che nasce sugli scaffali dove sono in vendita bevande ingannevoli sul reale contenuto di succo e colpisce imprese agricole e lavoratori, con il pagamento di pochi centesimi per un chilo di arance".
  Per Coldiretti, con le arance sottopagate dalle multinazionali ai produttori agricoli appena 8 centesimi al chilo si alimenta una catena dello sfruttamento che colpisce gli anelli piu' deboli. L'associazione chiede alla multinazionale come la Coca Cola (Fanta) di "spezzare questa catena con il riconoscimento di un giusto prezzo ai produttori ma anche con l'aumento per legge della percentuale irrisoria di arance contenute nelle bevande (appena il 12 per cento) e l'obbligo di indicare l'origine delle arance sulle etichette delle bottiglie". Nella piana di Gioia Tauro - conclude Coldiretti - ci sono 11.500 imprese agricole che producono 440mila tonnellate di arance su 8.800 ettari coltivati con un potenziale occupazionale di 792mila giornate annue di lavoro.

    

A Napoli la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica in ricordo degli immigrati morti sul lavoro.
La cerimonia solenne si è svolta ieri durante il Consiglio comunale.
ImmigrazioneOggi, 06-03-2012
La medaglia d’oro del Presidente della Repubblica donata simbolicamente a tutti gli immigrati morti sul lavoro. È la cerimonia che si è svolta ieri a Napoli dove il sindaco, Luigi De Magistris ha offerto simbolicamente il dono del Capo dello Stato al rappresentante dei lavoratori extracomunitari Mustapha Jamali nel corso di una seduta solenne del Consiglio comunale.
“Un gesto – ha detto il Primo cittadino – in memoria degli uomini e delle donne immigrate morti sul lavoro”. Nel corso di un intervento Jamali ha reso la testimonianza dei lavoratori extracomunitari: una sfida difficile che gli immigrati affrontano quando arrivano in Italia a partire dal lavoro irregolare e dagli alti rischi che questo comporta sul piano della salute e della sicurezza.
Jamali ha anche sottolineato l’importanza di creare una cultura di responsabilità e di pari diritti sulla sicurezza senza discriminazioni.



Rapinavano immigrati: arrestati quattro poliziotti a Bologna
Il Mattino, 05-03-2012
BOLOGNA - La squadra mobile di Bologna ha arrestato questa mattina, su ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Alberto Ziroldi e chiesta dal procuratore aggiunto Valter Giovannini e dal sostituto procuratore Manuela Cavallo, quattro poliziotti in servizio sulle volanti.
Sono accusati di due rapine ai danni di extracomunitari durante controlli. In un caso, secondo l'accusa, una vittima sarebbe stata anche sequestrata e aggredita. I quattro arrestati sono agenti in servizio che componevano due equipaggi.
Gli episodi contestati sono due. In un caso la vittima fu rapinata da un equipaggio. In un altro caso, un nordafricano, dopo la rapina da parte di un equipaggio, fu poi anche picchiato dopo che il secondo equipaggio (quello accusato della prima rapina) aveva raggiunto i colleghi. L'indagine della polizia nei confronti dei quattro agenti è partita lo scorso autunno.
«Le indagini proseguono». Sono le uniche parole di commento arrivate dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, contitolare dell'inchiesta. A quanto si apprende, le indagini continuano infatti su diversi fronti. Gli investigatori vogliono verificare perchè quando lo straniero che fu rapinato e aggredito andò in questura per denunciare l'accaduto, la denuncia non fu presa.
Ma agli atti ci sono anche le denunce di stranieri di altri episodi simili, la cui esigua gravità indiziaria non ha consentito però di chiedere misure cautelari. Infine c'è un'intercettazione in cui un poliziotto chiede ad un collega dettagli sullo stato dell'inchiesta (la cui esistenza era stata rivelata dal Corriere di Bologna a novembre). Bisognerà capire insomma quale sia stato l'esito del tentativo. Infine, in uno dei episodi non contestati, lo straniero vittima dà una descrizione di un poliziotto che potrebbe anche non corrispondere con gli arrestati.



“Mare deserto” la video inchiesta sul mancato intervento dei mezzi Nato nel Mediterraneo.
Un reportage della Televisione Svizzera Italiana sulla vicenda ora all’esame del Consiglio d’Europa.
ImmigrazioneOggi, 06-03-2012
Una video inchiesta, realizzata da Emiliano Bos e Paul Nicol e prodotta dalla Televisione Svizzera Italiana, sul mancato intervento di una nave della Nato ad un barcone di immigrati che chiedeva soccorso a largo della Libia.
La vicenda si riferisce alla fine di marzo dello scorso anno, quando in Libia era appena iniziato l’intervento militare voluto dall’Onu a sostegno dei ribelli anti-Gheddafi. I migranti fuggono dalla guerra. Un barcone – uno dei tanti – salpa da Tripoli verso Lampedusa. Ma non ci arriverà mai, perché il carburante finisce prima. Nessuno li avvista. Com’è possibile, visto che in quel momento il Mediterraneo pullula di navi e velivoli militari della Nato ma non solo? Un elicottero militare getta ai profughi bottiglie d’acqua e un po’ di biscotti. Poi se va e non torna a soccorrerli. Perché? Il gommone resta incredibilmente alla deriva per 15 giorni nel Canale di Sicilia, incrociando almeno un paio di grandi imbarcazioni militari e pescherecci. Dei 72 a bordo, moriranno in 63.
Gli autori hanno rintracciato tutti i 9 superstiti, tra Italia, Tunisia e Norvegia, ascoltando le loro testimonianze. Ora sulla tragedia indaga il Consiglio d’Europa.
La video-inchiesta, rilanciata dal sito dell’Asgi, è disponibile on-line.

















 

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