Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

14 luglio 2011

 

Case all’asta. Unar: "Poste Italiane discrimina gli immigrati"
Elvio Pasca
Stranieri in Italia 13 luglio 2011 
Poste Italiane non può escludere gli immigrati dall’asta dei suoi appartamenti. Inserire tra i requisiti la cittadinanza italiana è una discriminazione.
È il parere dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, che ha chiesto  al gruppo guidato da Massimo Sarmi di tornare sui suoi passi. Per ora è un semplice invito, ma se Poste Italiane non si adegua, aprendo la gara anche agli immigrati, rischia di finire in tribunale.
Il caso riguarda diciassette appartamenti messi all’asta a  Brescia, Ferrara, Novara, Taranto, Vercelli e Verona. Per partecipare, spiega l’avviso di Poste, servono “requisiti previsti dalle norme vigenti per non incorrere nella decadenza dal diritto all’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, ed in particolare cittadinanza italiana”.
A chiedere l’intervento dell’Ufficio Antidiscriminazioni  erano stati l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e la Fondazione Guido Piccini, insieme alla Cgil di Brescia. Anche perché, facevano notare, il Testo Unico sull’Immigrazione dice che gli immigrati regolari con carta di soggiorno o con un permesso biennale sono equiparati agli italiani nell’accesso alla case popolari.
Quella norma viene richiamata anche nel parere firmato il 4 luglio scorso dal consigliere dell’Unar Oriana Calabresi. Secondo l’esperta, l’avviso di  Poste “può essere considerato atto a contenuto discriminatorio” ( quindi illegale), manca una “giustificazione oggettiva e ragionevole” per l’introduzione del requisito della cittadinanza italiana, così come un “rapporto di proporzionalità tra obiettivo e mezzi impiegati”.
Calabresi ricorda che discriminazioni di questo tipo, legate all’accesso alla casa, sono “tutt’altro che isolate”e fa l’esempio del Comune di Milano, che dava più punti agli italiani per l’accesso alle case popolari finchè il tribunale non l’ha obbligato a fare marcia indietro. “Va dunque sollecitato Poste Italiane S.p.a. – conclude l’esperta - ad adeguarsi ai principi di non discriminazione”.
Poste Italiane accoglierà l’invito? Pare di no, a giudicare da una nota che ha inviato ieri sera Stranieriinitalia.it. 
“Il requisito della cittadinanza italiana – sostiene Poste -  è stabilito per legge ed è richiesto da tutti gli enti che vendono alloggi Erp”. “Poste Italiane – aggiunge - rispetta la normativa vigente nella procedura di vendita dei propri immobili”,  per poi concludere con una precisazione scontata, dal retrogusto beffardo: “l’immigrato in possesso della cittadinanza italiana potrà liberamente partecipare all’asta per l’acquisto degli alloggi”.
Muro contro muro, quindi. Si finirà in tribunale?
 
 
Immigrazione: fuga di tunisini da Lampedusa, quattro arresti
(ANSA) - LAMPEDUSA, 13 LUG - Quattro persone accusate di fare parte di una banda che gestiva la fuga di immigrati tunisini dal centro di accoglienza di Lampedusa, prima del loro rimpatrio, in cambio di 3.000 euro a migrante che veniva condotto fino al confine con la Francia, sono state arrestate dalla polizia. Tra loro anche un tunisino mediatore culturale del centro di accoglienza. Il Gip, che ha disposto gli arresti domiciliari, su richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Giacomo Forte, ipotizza il reato di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina. 
 
 
 
Crisi. Ocse: immigrazione internazionale in calo ma presto risalirà
Rapporto Ocse ''2011 international migration outlook'' presentato a Bruxelles
stranieriinitalia.it 13 LUGLIO 2011
BRUXELLES, 13 luglio 2011 -  L'immigrazione internazionale e' calata nel 2009, riflettendo una bassa domanda di lavoro nei paesi membri dell'Ocse, per il secondo anno consecutivo dopo dieci anni di crescita.
E' quanto emerge nel rapporto Ocse ''2011 international migration outlook'', presentato a Bruxelles.
Secondo lo studio, la migrazione nei 34 paesi dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico è calata di circa il 7% nel 2009 a 4,3 milioni di persone, rispetto ai 4,5 milioni del 2008. 
Gli effetti piu' marcati, secondo lo studio dell'Ocse, si avvertono nei paesi asiatici e in cinque paesi europei: Italia, Svizzera, Irlanda, Repubblica Ceca e Spagna. Nettamente in calo anche il flusso migratorio intereuropeo, sceso del 22 per cento nel 2009. Questi dati, che dovrebbero essere confermati anche per quanto riguarda il 2010 e il 2011, non devono comunque far pensare a un trend generale: "L'offerta di lavoro per gli immigrati crescera' di nuovo", ha assicurato il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria, che ha presentato lo studio a Bruxelles assieme ai commissari europei agli Affari sociali e agli Interni Laszlo Andor e Cecilia Malmstrom.
"La globalizzazione e l'invecchiamento delle popolazioni rendono certa questa previsione. I governi pero' devono sviluppare maggiormente canali legali per accogliere gli immigrati nel mercato del lavoro e incoraggiare un utilizzo migliore delle loro specializzazioni". Se il declino del flusso migratorio e' principalmente dovuto al calo delle opportunita' d'impiego, e' ovvio che le vittime principali siano state i giovani immigrati. I settori piu' colpiti, invece, sono stati le costruzioni, i servizi finanziari e la distribuzione. 
Al contrario, e' cresciuta l'occupazione nei campi dell'istruzione, della salute e dei servizi domestici. Il minore tasso di occupazione maschile - osserva lo studio - e' stato parzialmente compensato da un incremento della presenza di donne immigrate nel mercato del lavoro.
 
 
 
Decreto legge n. 89/2011: appello dell’Unhcr ai deputati affinché si introducano “disposizioni più favorevoli alle persone interessate, nel rispetto degli obblighi internazionali sui diritti umani e sull’asilo”.
ImmigrazioneOggi 13 luglio 2011
Oggi riprende l’esame della legge di conversione che si concluderà entro la settimana. Poi il provvedimento andrà al Senato. Il decreto legge e le prospettive di modifiche al centro del seminario di Studio immigrazione trasmesso il 21 luglio in diretta WebTV.
 
Un appello ai deputati affinché si introducano “disposizioni più favorevoli alle persone interessate, nel rispetto degli obblighi internazionali sui diritti umani e sull’asilo”. È la raccomandazione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), inviata alla Camera in occasione della discussione in aula del cosiddetto “decreto rimpatri” (DDL 4499 di conversione del DL 89 contenente disposizioni urgenti per il completamento dell’attuazione della direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione dei cittadini comunitari e per il recepimento della direttiva 2008/115/CE sul rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi irregolari).
Nel documento dell’organismo si legge che “l’Unhcr valuta positivamente l’introduzione nell’ordinamento italiano, nel contesto del recepimento della Direttiva Rimpatri, del rimpatrio volontario assistito cui possono accedere anche persone in situazione irregolare e persone colpite da provvedimento di respingimento o espulsione”.
Per l’Unhcr “desta invece forte preoccupazione l’estensione della durata massima del trattenimento nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) fino a 18 mesi senza che siano previsti un rafforzamento delle garanzie e dei diritti dei soggetti trattenuti, né un adeguamento delle condizioni dei Cie e dei relativi servizi”. Pertanto, l’Unhcr raccomanda di limitare la durata massima del periodo di trattenimento e, in ogni caso, di prevedere maggiori garanzie per le persone trattenute. In particolare, come previsto dalla Direttiva, si sollecita il rilascio immediato nel caso in cui il trattenimento non sia giustificato in assenza di ragionevoli prospettive di eseguire l’allontanamento. Inoltre, prosegue il documento, “l’Alto Commissariato sostiene con forza l’introduzione di un esplicito riferimento al principio di non respingimento (non-refoulement), richiamato dalla Direttiva stessa in diversi punti”.
“Per quanto concerne il divieto di reingresso nel territorio nazionale, applicato al momento dell’avvenuta espulsione, la Direttiva Rimpatri stabilisce che esso non debba pregiudicare per il futuro la possibilità di chiedere asilo” spiega l’Unhcr che pertanto “ritiene essenziale prevedere misure che garantiscano ai richiedenti asilo l’accesso al territorio ed alla relativa procedura di riconoscimento, in particolare nel caso in cui un individuo diventi bisognoso di protezione internazionale a causa di sopravvenuti cambiamenti della situazione personale o del Paese di provenienza”. Infine, “l’Unhcr raccomanda che i principi normativi e le garanzie introdotte dalla Direttiva Rimpatri siano rispettati per qualsiasi provvedimento di allontanamento dal territorio, quindi anche nell’ambito delle procedure di respingimento realizzate in frontiera”.
La discussione del decreto è iniziata in Aula lunedì pomeriggio e si concluderà entro venerdì con la votazione; subito dopo il provvedimento passerà in seconda lettura al Senato.
Il decreto legge e le prospettive di modifiche in sede di conversione saranno al centro del seminario organizzato da Studio immigrazione che sarà trasmesso il 21 luglio in diretta WebTV.
Iscrizioni entro il 16 luglio.
 
 
 
Immigrazione, trovati 35 migranti
Corriere della Sera 12 luglio 2011
Trentasei migranti, afgani, pakistani, e indiani, sono stati bloccati a Lido Pizzo, a 10 chilometri a sud di Gallipoli dagli agenti del commissariato di polizia, impegnati in un servizio di controllo del territorio. Gli immigrati, tutti uomini, hanno raggiunto la costa gallipolina a bordo di una barca a vela, il cui velista, liberatosi del carico umano ha ripreso il largo. Ma poco dopo è stato intercettato dai militari della Guardia Costiera di Gallipoli e dirottato nel porto jonico.
Il natante è stato sequestrato, e lo scafista arrestato. I migranti, rifocillati e sottoposti ai controlli sanitari, sono stati trasferiti in pullman nel centro di prima accoglienza Don Tonino Bello di Otranto, dove sono in corso le operazioni di identificazione.
 
 
Immigrazione: superato tetto 50 mila arrivi nel 2011
 Dal primo gennaio in Italia sono giunti via mare 50.236 migrati, compresi gli ultimi intercettati la notte scorsa nel Siracusano. La crisi nord-africana ha spinto sulle nostre coste 22.752 persone provenienti dalla Tunisia e altre 22.752 tra Libia, Eritrea e Somalia (di questi circa 9 su dieci possono essere considerati profughi) per un totale di 566 sbarchi. Dal 5 aprile scorso dei 3 mila tunisini giunti in Italia oltre la meta' e' stata gia' rimpatriata. Nel 2010 tra gennaio e settembre gli immigrati sbarcati in Italia sono stati 2.868 contro gli 8.292 dello stesso periodo del 2009. (ANSA).
 
 
 
Incidenti domestici, un pericolo da cui difendersi. Ecco il vademecum gratuito
la Stampa 14 luglio 2011
Tradotto in 9 lingue ecco arrivare il vademecum “Casa Sicura” a cura dei Vigili del Fuoco, una guida su come difendersi e comportarsi in caso di incidenti domestici.
La guida è stata presentata ieri alla Prefettura di Firenze. Nata con l’intento di promuovere la cultura della sicurezza e della prevenzione tra gli stranieri, che sono una realtà sempre più presente, il vademecum è stato adottato dal Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, organismo che ha sede in Prefettura e atto promuovere gli interventi finalizzati all’inserimento degli immigrati nel contesto locale.
Scritto in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, russo, cinese e arabo, il vademecum  prende in esame i tipici problemi che possono sorgere nella conduzione di una casa: si va dai pericoli dell’impianto elettrico all’ingerimento di sostanze tossiche; dai pericoli del gas all’acqua e, ovviamente, gli incendi.
Gli incidenti domestici non sono da sottovalutare. Si pensi che solo in Italia ogni anno sono milioni i casi di incidenti domestici, molti dei quali mortali – si parla di quasi 10mila. La maggioranza coinvolge i bambini e gli anziani.
Dietro agli incidenti domestici spesso vi è distrazione, negligenza, poca informazione e anche i casi fortuiti. Comunque sia, è sempre bene mettersi al riparo e sapere come agire o comportarsi, sia per prevenire che quando accade realmente qualcosa.
Il vademecum si può scaricare direttamente dal sito web dei Vigili del Fuoco o cliccando qui.
 
 
 
Spiaggia Lignano, 60 stranieri controllati
Ansa 12 luglio 2011
Sono stati 60 gli stranieri accompagnati oggi al centro interforze di Lignano Sabbiadoro (Udine). E' stato per un controllo delle forze dell'ordine, in abiti civili sul litorale, contro ambulanti abusivi e massaggiatrici sulla spiaggia della cittadina balneare. In 12 sono stati trovati senza documenti e sottoposti a rilievi fotosegnaletici. Sono state contestate inoltre violazioni amministrative per un totale di 14.000 euro e sequestrati oggetti di pelletteria abbandonati da alcuni ambulanti scappati alla vista dei controlli. 
 
 
 
Bloccati dalla polizia dieci scafisti per immigrazione clandestina: 6 libici
CorrieredelMezzogiorno.it 11 luglio 
 Dieci extracomunitari, sei libici, due quali presunti minorenni, e quattro egiziani, sono stati fermati da polizia di Stato e militari della guardia finanza nel centro di accoglienza di Pozzallocon l'accusa di essere stati gli scafisti dello sbarco di 105 immigrati avvenuto il 7 luglio scorso sulle coste ragusane. Secondo la ricostruzione della squadra mobile della questura, quando il natante fu intercettato dalle motovedette italiane, i piloti tentarono ripetutamente di speronarle. L'imbarcazione fu poi bloccata e abbordata. Gli indagati sono tutti privi di documenti e sono stati quindi identificati provvisoriamente soltanto in base alle loro dichiarazioni.
I REATI - Nei loro confronti il reato ipotizzato dal Procuratore capo di Modica, Francesco Puleio, è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Inoltre durante le operazioni di rilievi fotografici e di identificazione di migranti nel centro di accoglienza di Pozzallo è scoppiata una rissa con un gruppo di clandestini che hanno distrutto diverse suppellettili che hanno poi utilizzato come armi improprie contro le forze dell'ordine. Un poliziotto ' rimasto ferito, riportando lesioni giudicate guaribili in 20 giorni. A conclusione di quest'ultimo intervento sono stati arrestati per devastazione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali sette extracomunitari, tre libici, tre egiziani e un palestinese.
 
 
 
Test di lingua solo in italiano per gli immigrati che vivono in Alto Adige.
La risposta del Governo al question time alla Camera alle richieste della Provincia autonoma.
ImmigrazioneOggi 14 luglio 2011
No a un test alternativo in lingua tedesca per il rilascio del permesso di soggiorno agli immigrati. Il Governo, rispondendo a un’interrogazione del deputato delle autonomie Zeller durante il question time alla Camera, ha escluso questa possibilità perché – ha spiegato Elio Vito, ministro dei Rapporti con il Parlamento – il permesso è valido su tutto il territorio nazionale e dunque “è da considerarsi improprio il richiamo alle disposizioni dello Statuto che riconoscono la parificazione italiano-tedesco per tutelare la minoranza italiana di lingua tedesca nella provincia di Bolzano”.
Per il sottosegretario, “nulla esclude che la provincia autonoma di Bolzano per favorire la maggiore integrazione possibile degli stranieri possa organizzare dei percorsi formativi facoltativi di lingua tedesca e accedere ai fondi europei legati a progetti che promuovendo questo tipo di formazione favoriscano la specialità linguistica in quel territorio”.
Su tale questione, il Senato si era espresso in maniera favorevole su un ordine del giorno approvato lo scorso 9 febbraio da Palazzo Madama.
Conseguentemente, il senatore Oskar Peterlini (Svp) aveva sollecitato il ministro dell’Interno Roberto Maroni a una soluzione in via amministrativa, che permettesse all’immigrato la possibilità di scegliere tra italiano e tedesco nel test di lingua, presentando anche un disegno di legge.
 
 
 
ROMA: BELVISO, UFFICIALE IL COMITATO RAPPRESENTANZA NOMADI SALONE
AgenParl 13 lug 
Questa mattina presso l’Assessorato alle Politiche sociali di Roma Capitale sono state ufficializzate le nomine dei cinque rappresentanti del campo nomadi di via di Salone, eletti lo scorso 4 luglio. Jovanovic Miroslav, Lucan Marian, Stevic Slavojub, Husovic Hakija, Halilovic Toma, alla presenza dell’assessore Sveva Belviso e del comitato di garanzia nominato dal Campidoglio, composto dalle Acli, dalla Compagnia delle Opere, dal Centro Astalli, dalla Croce Rossa Italiana, dalla Associazione Camminare Insieme e dal Movimento Cristiani Lavoratori, hanno sottoscritto un atto formale con l’amministrazione capitolina che li impegna a responsabilità e doveri nei confronti di Roma Capitale. I neo eletti hanno ricevuto contestualmente un documento ufficiale che li qualifica come rappresentati del campo e il loro compito sarà quello di attuare tutte le politiche finalizzare all’inclusione e al rispetto delle regole. In particolare l’organo rappresentativo del villaggio dovrà collaborare all’attuazione dei programmi di educazione e formazione, all’inserimento lavorativo, alla tutela sanitaria e sociale. I cinque si impegneranno, inoltre, a partecipare attivamente alla tutela della sicurezza per gli abitanti di Salone, segnalando alle autorità competenti eventuali violazioni di legge, e agli organismi preposti problemi e urgenze degli abitanti del villaggio, nonché fatti che minacciano la dignità degli residenti e dei gruppi presenti nel campo. Infine, dovranno periodicamente riunirsi in assemblee generali per condividere con tutti i residenti eventuali problematiche della comunità. Roma Capitale, a tal proposito, ha predisposto una giornata di formazione, tenuto da un gruppo di volontari, per dotare l’organo di rappresentanza degli strumenti operativi necessari per svolgere le loro funzioni amministrative e di coordinamento.
"La nomina ufficiale del comitato di rappresentanza di Salone segna un ulteriore e fondamentale passo nel voler diffondere e radicare i principi di legalità e trasparenza verso coloro che vivono all’interno dei campi e contestualmente avviare il processo di chiusura degli stessi autorizzati al fine di rendere autonoma e indipendente la comunità rom". Così in una nota l’assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Sveva Belviso. "Il documento sottoscritto dai 5 neo eletti, – aggiunge Belviso – è una novità assoluta rispetto al passato quando l’impegno a rispettare diritti e doveri era sancito con una semplice stretta di mano senza alcun atto ufficiale. L’impegno assunto oggi dai rappresentanti, prima ancora che verso l’amministrazione e la loro comunità, è un impegno formale verso loro stessi a tenere un comportamento degno del vivere civile e democratico. A breve - conclude Belviso - l’iniziativa verrà ripetuta anche all’interno del camping River, per poi estenderla a tutti i campi autorizzati della città, così come previsto dal regolamento prefettizio del Piano Nomadi".
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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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