Buone prassi

Osservatorio Italia-razzismo
L’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti nel comune di Livorno (Aamps) ha incontrato, qualche settimana fa, i rappresentanti delle comunità straniere residenti nel territorio comunale. Il motivo era quello di fornire spiegazioni dettagliate sulla raccolta differenziata e sul ciclo di recupero dei rifiuti. Un incontro mirato e concordato tra le istituzioni e le comunità e vissuto, da quest’ultime,  come “un modo per integrarsi maggiormente nel tessuto sociale cittadino”.

L’azienda municipale non è nuova a riunioni con uditori selezionati, che rientrano nel progetto  Differenziamoci: trattiamo i rifiuti con rispetto.  Nel mese di aprile, ad esempio,  aveva convocato gli studenti degli istituti superiori proponendo loro la medesima lezione con una visita guidata alle stazioni ecologiche della zona. Un’altra buona prassi messa in atto dalla regione Umbria (finalmente), riguarda la campagna informativa sulla richiesta di cittadinanza rivolta alle seconde generazioni. Si tratta di un progetto di formazione svolto all’interno delle scuole per rendere nota l’unica via di accesso alla cittadinanza per chi è figlio di cittadini di altri paesi. Il nostro ordinamento in materia prevede che una persona di origine straniera nata in Italia possa richiedere la cittadinanza al compimento di diciotto anni, e solo fino al successivo compleanno. Un’opportunità conosciuta da pochi e, per ovviare a questa carenza divulgativa, già dallo scorso anno una serie di iniziative erano state proposte (e in alcuni casi attivate). Le proposte del Comune di Livorno e della Regione Umbria sono dei veri e propri programmi di integrazione, che rendono giustizia al significato autentico del termine, nel senso di avvicinare (nel primo caso) e di includere (nel secondo) i diversi attori sociali. Speriamo divengano esempi da imitare e studiare, piuttosto che notizie splendide ancorché sporadiche.
14 maggio 2012

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