Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

03 aprile 2013

Il Tar di Puglia sospende il diniego della Questura al rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo a un cittadino senegalese che aveva presentato domanda anche per un permesso di soggiorno CE avendo sostenuto il test di italiano.
I giudici della sezione di Lecce del Tar di Puglia “hanno inteso estendere il sistema di tutela rafforzata contro l’allontanamento prevista per i già titolari di permesso di soggiorno della Comunità Europea”.
Immigrazioneoggi, 03-04-2013
È illegittimo il provvedimento di diniego del permesso di soggiorno per lavoro autonomo che applica rigorosamente l’automatismo previsto dall’articolo 26, comma 7 bis del decreto legislativo 286/98, quando sussiste nello stesso tempo un procedimento di rilascio di un permesso di soggiorno della Comunità europea per soggiornanti di lungo periodo. Lo ha stabilito la sezione di Lecce del Tar di Puglia con la sentenza n. 582/13 accogliendo il ricorso di un cittadino senegalese, rappresentato in giudizio dall’avv. Serena Pugliese. Ne dà notizia l’avv. Giovanni D’Agata, fondatore dello Sportello dei diritti.
Il senegalese, residente in Italia da dieci anni, aveva chiesto il rinnovo del titolo di soggiorno per lavoro autonomo ed in concomitanza aveva intrapreso il percorso indicato dalla legge per conseguire il permesso di soggiorno della Comunità Europea a tempo indeterminato. In particolare, lo straniero aveva sostenuto il test d’italiano. “La Questura – scrive D’Agata – avendo rilevato a suo carico una condanna di per sé ostativa al rilascio del titolo di soggiorno per lavoro autonomo, applicando il rigido automatismo reiettivo previsto dall’art. 26 comma 7 bis d.lgs. 286/98, aveva negato il rinnovo richiesto al cittadino extracomunitario, ignorando del tutto il radicamento del soggetto sul territorio italiano”. I giudici della sezione di Lecce del Tar di Puglia “hanno inteso estendere – spiega D’Agata – il sistema di tutela rafforzata contro l’allontanamento, prevista per i già titolari di permesso di soggiorno della Comunità Europea a tempo indeterminato, anche ai soggetti che si trovano sostanzialmente nella condizione di poter richiedere l’anzidetto titolo di soggiorno a tempo indeterminato”.



Cittadinanza, si riparte da zero E già ci sono già 18 proposte
Nella nuova legislatura tornano ad affastellarsi nei cassetti di Camera e Senato le proposte di riforma della vecchia legge sulla cittadinanza. Nessuno dei 48 disegni di legge presentati in Parlamento nella scorsa legislatura ha raccolto i consensi necessari ad andare avanti. Così ancora oggi ci teniamo la legge del 1992, che resta ancorata allo ius sanguinis. Il gruppo più "prolifico" di proposte è quello del Pd
la Repubblica, 03-04-2013
VLADIMIRO POLCHI
ROMA - Si riparte. A poche settimane dall'inizio della nuova legislatura (che minaccia però di avere il fiato corto) tornano ad affastellarsi nei cassetti di Camera e Senato le proposte di riforma della vecchia legge sulla cittadinanza. Il conto per ora si ferma a quota 18 (comprendendo tutti i testi legislativi presentati in questi giorni in materia d'immigrazione).
Un passo indietro. La speranza è che le cose vadano diversamente da come sono andate finora: basta ricordare che nessuno dei 48 disegni di legge presentati in Parlamento nella scorsa legislatura ha raccolto i consensi necessari ad andare avanti. E così ancora oggi ci teniamo una legge del 1992, che resta ancorata allo ius sanguinis, fondato sul principio secondo il quali si acquista la stessa cittadinanza dei genitori e non prevede lo ius soli, che nasce da un principio diverso, quello secondo il quale si è cittadini del Paese dove si nasce.
I 18 progetti nuovi in campo. Il gruppo più "produttivo" è il Pd, con otto proposte. Segue la Lega Nord con tre proposte. Una ciascuna per Sel e Scelta Civica e due di iniziativa popolare. Tre proposte di legge sono infine state annunciate dal Gruppo Misto. A dare una qualche speranza a chi si batte, affinché si riconosca la nazionalità italiana a chi nasce nel nostro Paese sono le parole della neo-presidente della Camera. Laura Boldrini considera infatti una priorità la cittadinanza ai figli degli immigrati: "E' una cosa sulla quale dovremo lavorare prima possibile. Gli amici dei nostri figli non possono non essere italiani. C'è un doppio canale che non è giusto e dovremo adoperarci per cambiare ciò quanto prima". Anche perché - ha aggiunto la presidente della Camera - "i migranti sono l'elemento umano della globalizzazione, sono l'avanguardia del futuro. Non è il poveraccio che viene da noi, ma qualcuno che mette a disposizione la sua esperienza nel Paese dove si trova a risiedere. Sono l'espressione più contemporanea del nostro tempo".



Il Governo apre ai fondi “8 per mille” per i rifugiati, e presenta un testo alle Camere.
Apprezzamento dell’Unhcr: “garantirebbe la possibilità di programmare futuri interventi dando maggiore continuità alle misure in favore dei rifugiati”.
Immigrazioneoggi, 03-04-2012
L’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) accoglie con favore l’intenzione del Governo di modificare il regolamento sull’utilizzo dei fondi dell’otto per mille Irpef devoluti allo Stato.
“Il testo presentato alle Camere per il parere – ricorda infatti l’Unhcr – stabilisce una ripartizione fissa tra le quattro tipologie di intervento individuate dallo stesso Regolamento, tra le quali l’assistenza ai richiedenti asilo e rifugiati”.
Continua l’Unhcr: “Negli ultimi due anni il mancato riconoscimento di una quota dei fondi per i richiedenti asilo e rifugiati ha rappresentato un forte elemento di preoccupazione. In precedenza, infatti, tali risorse erano state utilizzate in maniera significativa per supportare il sistema d’accoglienza e per finanziare importanti progetti d’integrazione per i beneficiari di protezione internazionale”.
Secondo l’Unhcr, “l’approvazione definitiva del nuovo schema di regolamento, nel prevedere una ripartizione fissa del fondo, garantirebbe la possibilità di programmare futuri interventi dando maggiore continuità alle misure in favore dei rifugiati”.



La deputata grillina Marta Grande assiste a un pestaggio e incastra l'aggressore
Ragazzo di 17 anni picchia e insulta un bengalese che vendeva rose. L'accusa: discriminazione razziale
Corriere della sera, 03-04-2013
Rinaldo Frignani
ROMA - La prima volta - l'estate scorsa - se l'era cavata con poco. Aveva preso a pugni un venditore di rose che si aggirava fra i tavoli di un ristorante del centro di Civitavecchia, lasciandolo tramortito a terra. Allora M. R., 17 anni, era stato allontanato da alcuni testimoni, che avevano chiamato polizia e carabinieri. Una serata brava che sembrava finita lì.
Invece la notte di Pasqua il ragazzo, una «testa calda» per gli investigatori, ha fatto di peggio: ha massacrato di botte un collega della prima vittima, un altro ambulante bengalese di 35 anni, mandandolo in ospedale con 30 giorni di prognosi. Questa volta fra i primi soccorritori dell'immigrato c'era anche la neo deputata del Movimento 5 Stelle Marta Grande, che ha chiamato la polizia per raccontare quello che stava avvenendo in via Trieste, sempre nel centro della cittadina. In questo caso il diciassettenne - secondo la ricostruzione degli investigatori- ha minacciato il bengalese cercando di farsi consegnare l'incasso della serata, poche decine di euro in tutto. Al rifiuto del trentenne, l'aggressore lo ha colpito più volte con calci e pugni sia in faccia sia al petto, fuggendo subito dopo con due amici che lo spalleggiavano.
Un pestaggio accompagnato anche da insultirazzisti nei confronti del bengalese che si contorceva a terra per il dolore. Soccorso con un'ambulanza e trasportato all'ospedale San Paolo, l'uomo è stato ricoverato per la frattura del setto nasale e contusioni su tutto il corpo.
Già lunedì mattina la polizia ha individuato il gruppetto dal quale M. R. e i suoi amici si erano staccati. Una comitiva che - sempre per gli investigatori - «già in passato aveva manifestato ostilità nei confronti dello straniero». Il diciassettenne è stato riconosciuto dai testimoni grazie ad alcune fotografie mostrate dai poliziotti ed è stato denunciato alla Procura dei minorenni per tentata rapina e lesioni personali gravi con l'aggravante della discriminazione razziale. Le indagini sul pestaggio sono tuttavia solo all'inizio. Restano infatti da identificare i due complici del diciassettenne.



Rom milionari ma nullatenenti, il Tar: «Resteranno nei campi nomadi»
Respinta la decisione del Comune che aveva deciso di mandare via la coppia che aveva 100mila euro in banca
il Messaggero, 03-04-2013
ROMA - Il Tar del Lazio ha sospeso la decisione di Roma Capitale di allontanare una coppia di nomadi, nullatenenti per il fisco ma in realtà milionari, che abitavano in un campo attrezzato del comune di Roma. I due, marito e moglie, nei giorni scorsi sono finiti nel mirino dei vigili urbani di Roma e si sono rivolti al Tar che ha sospeso la decisione di Roma Capitale e quindi non dovranno abbandonare i loro alloggi nei campi attrezzati.
Radu e Vergina Georgescu avevano depositati in due conti correnti a loro intestati più di 100mila euro: sul conto dell'uomo sono stati trovati quasi 64mila euro mentre su quello della moglie più di 38mila. «Ormai non ci stupiamo più di nulla - ha detto il vicesindaco di Roma Sveva Belviso - Avevamo proceduto nei loro confronti con un decreto di allontamento dal campo in data 25 marzo perchè non ritenute più persone fragili. Ora ci viene notificato dal Tar un decreto di sospensione dell'atto. Per noi è inaccettabile, ci siamo mossi con estrema responsabilità e non possiamo accogliere nei campi persone con conti correnti milionari».
Tra le cause, elencate dalla Belviso, che hanno motivato la sospensione dell'allontanamento: violazione del principio del giusto procedimento per omessa comunicazione dell'avvio del procedimento, mancanza di un adeguata istruttoria del provvedimento (che secondo l'avvocato della coppia sarebbe «carente da punto di vista motivazionale») e il fatto che avere soldi sul conto corrente non è «fattispecie sufficiente per l'amministrazione ad esprimere un decreto di allontamento».
Il blitz dei vigili. Ufficialmente nullatenenti. Nessuna casa o terreno, neanche un'auto di proprietà e, naturalmente, nessuna fonte di reddito dimostrabile. Una condizione che aveva permesso loro di poter usufruire dell'assistenza alloggiativa gratuita nei villaggi attrezzati, prevista dal dipartimento delle politiche sociali di Roma Capitale per questa categoria di soggetti. Ma dietro a quello status di indigenti, (auto)certificato nero su bianco nelle dichiarazioni relative alla situazione patrimoniale e reddituale, si nascondevano anche conti correnti a cinque zeri. Per questo, Roma Capitale aveva deciso di allontanare immediatamente dai villaggi 64 rom, denunciandoli, al tempo stesso, per truffa aggravata e falso in atto pubblico

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