Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

28 gennaio 2015

Immigrati, un "tesoro" da 123 miliardi
I dati della Fondazione Leone Moressa sul Pil creato ogni anno dai lavoratori stranieri: è l`8,8% del totale nazionale
Quasi il 50% è prodotto nel settore dei servizi e il 27% è concentrato in Lombardia. Tasso di occupazione al 57%
la Repubblica, 28-01-2015
VLADIMIRO POLCHI

ROMA. E` il tesoro degli immigrati: un flusso di 123 miliardi di euro pompato ogni anno nel sistema circolatorio del Paese. Sì, perché oggi a produrre l`8,8% della ricchezza nazionale sono i 2 milioni e 400mila occupati stranieri che lavorano in Italia. Un esercito di piccoli imprenditori, domestici e operai che cresce all`ombra della crisi.
A calcolare il Pil degli immigrati è la fondazione Leone Moressa. I ricercatori, dopoaver valutato il rapporto costi-benefici  dell`immigrazione (il saldo tra entrate e uscite imputabili agli stranieri è attivo di quasi 4 miliardi di euro), fotografano la ricchezza complessiva creata dai "nuovi italiani". Nel nostro Paese, infatti, lavorano oltre 2,4 milioni di stranieri (dato aggiornato ai primi 9 mesi del 2014), con un tasso di occupazione pari al 57,1% (rispetto al 41,8 degli italiani).Rappresentano il 10,8% dei lavoratori totali, con una crescita di 367mila unità rispetto allo stesso periodo del 2010. Non sono però impermeabili alla crisi, che ha portato il loro tasso di occupazione a una perdita di 5 punti percentuali in 4 anni. Non solo. Osservando la variazione negli anni della crisi (2007-2013 ), la situazione degli stranieri è peggiorata più di quella degli italiani: il tasso di occupazione degli immigrati è infatti diminuito di 9 punti, contro i 3,2 punti degli italiani. Il tasso di disoccupazione degli stranieri è invece aumentato di 9 punti, mentre quello degli italiani di 5,6.
Ma, nonostante la crisi, resta alto il contributo degli immigrati al Pil del Paese: 8,8% del totale. E da dove arriva questo tesoro di 123 miliardi di euro? Quasi la metà proviene dal settore dei servizi (46,6%) è non stupisce, se si pensa che il 45,8% degli immigrati  lavora oggi come domestico o badante. Il secondo settore è quello delle manifatture, con un quinto della ricchezza prodotta dagli stranieri (20,5%), seguono le costruzioni (13,6%), alberghi e ristoranti (8,6D%, commercio (7,5%)..  Ultima, l`agricoltura (3,2%).
Osservando il "Pil dell`immigrazione" da un punto di vista territoriale, salta agli occhi come un quarto della ricchezza  prodotta dagli stranieri si concentri in Lombardia (26,8%). Concentrazione confermata dal fatto che le prime quattro regioni  producono oltre il 60% della ricchezza totale. Altre tre, infatti, superano quota 10%: Lazio (12,8%), Emilia-Romagna (12%) e Veneto (11,1%). Ultime, Basilicata e Molise, dove il contributo alla ricchezza regionaie degli immigrati si ferma a quota 0,2%.
E ancora: sul Pil degli immigrati incidono molto gli imprenditori stranieri, in crescita nonostante la crisi. Le loro 497mila  imprese contribuiscono infatti con 85 miliardi di euro alla ricchezza nazionale. E guardando ai settori, è il commercio a detenere il record di aziende condotte da immigrati (175mila), seguito da costruzioni (126mila) e servizi (104mila).
«Il dibattito sull`immigrazione assume spesso toni ideologici, che portano l`opinione pubblica a essere o "a favore" o "contro" l`immigrazione - scrivono i ricercatori della Moressa - oggi, invece, l`integrazione degli stranieri non è solo un dovere morale, ma una realtà di cui l`Italia non può fare a meno. Da un punto divista strettamente economico non si può infatti sottovalutare l`apporto che il fenomeno migratorio genera in termini di ricchezza e sviluppo. Si consideri, per esempio, che l`invecchiamento della popolazione autoctona rende gli stranieri una risorsa importante per il sistema economico, fiscale e previdenziale e che il loro tasso di occupazione è più elevato di quello degli italiani».



Immigrazione: Castel Volturno, la periferia e le Kalifoo Ground
il fatto quotidiano, 28-01-2015
Enrico Caria
La banlieue più grande d’Europa? A Castel Volturno: 20mila africani quasi tutti musulmani. Come Jussif che viene dalla Costa d’Avorio e tutte le mattine alle 5 si piazza sopra a una rotonda della Domiziana finché non arriva un pulmino che se lo porta a raccogliere la frutta o sopra a un’impalcatura abusiva. 25 euro al giorno per 14 ore.
Che poi le 14 ore al giorno sono sicure ma i 25 euro… magari sono camorristi e se insisti che vuoi essere pagato ti fanno pure una bella mazziata. Per questo gli africani le rotonde sulla Domiziana le hanno battezzate Kalifoo Ground: il nome che si dava alle piazze degli schiavi in Libia. Ma Jussif nessuno l’aveva ancora mazziato perché era uno che non cacava il cazzo. Allora com’è che di punto in bianco s’è beccato una pallottola dentro a una coscia?
E’ il 13 luglio 2014 e Jussif sta cucinando il cous-cous per 12 persone quando gli finisce il gas. E a quest’ora una bombola nuova dove la piglio? si chiede, ed esce dal tugurio dove vive con altri 11 migranti: qua bisogna che qualcuno me la presta, pensa. Così arriva in bicicletta a Pescopagano e lì incontra Nicolas che gli passa la sua di bombola, piena a metà. E Jussif lo invita a cena (pure che con lui in tavola farebbero 13 ma tanto so’ musulmani), quindi si carica la bombola in spalla e pedala verso il povero cous-cous rimasto a mezza cottura. Ma a quel punto s’imbatte in due facce patibolari. Pasquale e Cesare che a Pescopagano li conoscono tutti e tutti li rispettano perché girano armati.
Ma mica per fare i guappi, padre e figlio giustamente girano armati perché sono titolari di un’agenzia di vigilanza privata con sede in una palazzina a due piani. E dato che per questa agenzia di vigilanza privata uno straccio di licenza non lo tengono, li rispettano ancora di più. E oltre a vigilare senza licenza, guarda un po’, Pasquale e Cesare a Pescopagano vendono pure le bombole del gas. E quel negro in bicicletta con la bombola… ma dove cazzo l’hai pigliata che da noi non l’hai comprata… ue’ mariulo! addo’ l’hai rubbata sta bombola?
Se era per lui, la bombola a quei due brutti ceffi Jussif gliela dava pure… ma a quel punto arriva Nicolas che si mette ad alluccare che la bombola è sua e giù le mani dalla bombola mia! Negro di merda!… guappi di merda… PA! PA! due botte dint’ e ccosce sensa sapere ne leggere ne scrivere!
Il resto l’avrete letto sui giornali: dieci minuti e la strada si riempie di una torma di africani che non hanno niente da perdere. La sede della “vigilanza privata” sta lì a meno di 200 metri… pochi minuti e la macchina che si trova di fronte all’ufficio Fuuuh una fiammata! Poi sfondano la saracinesca, la porta, entrano e danno fuoco a tutto… col cortile di dietro pieno di bombole del gas! Il botto danneggia lo stabile e solo per caso si evita la strage. E mentre tutti quei neri inferociti fanno un quarantotto, Jussif e Nicolas se li porta via il 118 e a Pescopagano arriva il 113! Gli africani alzano una barricata sul corso principale con quello che trovano a bordo strada: materassi, divani sfondati, frigoriferi rotti… (qui i rifiuti ingombranti a bordo strada non mancano mai).
Ma come?, li accogliamo, gli diamo da lavorare e questo è il ringraziamento? A quel punto scendono in strada pure gli italiani che di tutti quei negri non ne possono più: altra barricata all’altro capo del corso. E la polizia bloccata in mezzo. A sbloccare la situazione è l’arrivo della stampa e… tutto fa spettacolo: gli africani sradicano qualche segnale stradale e rovesciano cassonetti a beneficio delle telecamere e tra gli italiani c’è chi dice la colpa è tutta di quelli delle associazioni tipo Caritas, Emergency… che difendono i neri e questo è il risultato.
Castel Volturno è una bomba pronta ad esplodere, questo è il mantra che si ripete, si ripete, si ripete… ma il perché, non lo vuole capire nessuno. Jussif invece l’ha capito fin troppo bene: Francia, Germania, Gran Bretagna… in fondo per cuocere un cous-cous come si deve un posto vale l’altro. Basta non sia Castel Volturno.



Trasportava immigrati clandestini fino in Germania, la Finanza gli chiede 25mila euro
Città della Spezia. 28-01-2015
Trasportava immigrati clandestini fino in Germania, la Finanza gli chiede 25mila euro
Cinque Terre - Val di Vara - La giustizia tedesca lo cercava dal marzo dell'anno scorso, dopo aver scoperto che quell'uomo faceva viaggi dall'Italia alla Germania portando con sé immigrati clandestini. Stamattina è scattato il controllo fiscale da parte della Guardia di Finanza di Genova nei confronti di questo cittadino italiano residente a Rapallo.
La sua attività - noleggio con conducente - gli serviva anche anche per svolgere un traffico illegale di clandestini. Grazie anche alla collaborazione con le altre forze di Polizia e sotto l’egida della Corte d’appello di Genova, i finanzieri hanno esaminato dal punto di vista fiscale le risultanze delle indagini svolte e hanno ricostruito i compensi percepiti dal soggetto che aveva trasportato, in diversi viaggi effettuati nei mesi di aprile e maggio 2013, una ventina di cittadini extracomunitari in Germania. Il compenso percepito per il favoreggiamento all’immigrazione clandestina è stato accertato per quasi 25mila euro. Sono già scattate le procedure di recupero della corrispondente evasione fiscale.



Attivo dal 29 gennaio
Assistenza Sanitaria ai migranti, il minivan di Emergency nelle campagne andriesi
Tutti i giovedì dalle 15 alle 20 fino alla fine del mese di febbraio, i medici e gli infermieri di Emergency offriranno assistenza medica gratuita
Andria live.it, 28-01-2015
Emergency e Asl Bt insieme per fornire assistenza sanitaria e orientamento socio sanitario a migranti, lavoratori stagionali e persone in stato di bisogno. Dal  29 gennaio il minivan di Emergency sarà presente nelle campagne di Andria per  portare assistenza ai migranti impiegati come braccianti nell'agricoltura. Tutti i giovedì dalle 15 alle 20 fino alla fine del mese di febbraio, i medici e gli infermieri di Emergency offriranno assistenza medica gratuita. Nel team sono presenti anche mediatori culturali che si occupano dell'accoglienza dei pazienti, garantiscono un servizio di orientamento socio-sanitario e aiutano chi ne ha bisogno ad accedere alle strutture del servizio sanitario pubblico, per esami o visite specialistiche.
Il progetto è realizzato nell’ambito delle convenzione tra Regione Puglia ed Emergency “Prevenzione delle malattie infettive attraverso gli ambulatori mobili” e che ha già visto la presenza del minivan Emegency sul territorio della Asl Bt nel corso del 2014 da gennaio a marzo. In tre mesi ad Andria  sono state effettuate 250 visite di medicina generale. Si sono rivolti al servizio sia migranti extracomunitari che migranti comunitari provenienti da Marocco, Sudan, Tunisia e Senegal. «Come in altre realtà d’Italia – si legge in una nota di Emergency - anche in quest’area abbiamo riscontrato una prevalenza di migranti con regolare permesso di soggiorno, che secondo la normativa nazionale, hanno diritto all’iscrizione al servizi sanitario nazionale e, quindi, alla scelta del proprio medico di famiglia a parità di condizione dei cittadini italiani».
Le principali patologie riscontrate sono legate alle dure condizioni di vita e di lavoro: nella maggior parte dei casi i migranti vivono in condizioni abitative precarie, in case abbandonate o baracche costruite con materiali di fortuna senza energia elettrica, acqua potabile e servizi igienici.
I medici di Emergency potranno prescrivere farmaci, visite specialistiche, indagini diagnostiche, esami di laboratorio: il progetto ha infatti la finalità di assicurare ai lavoratori stagionali, che spesso diventano stanziali sul territorio, i servizi sanitari essenziali.
L’intervento ha come obiettivi principali la prevenzione delle malattie infettive e sessualmente trasmissibili, la comunicazione tempestiva di eventuali focolai epidemici, la somministrazione di cure gratuite e di qualità, il supporto per l’espletamento di pratiche amministrative necessarie all’accesso ai servizi del sistema sanitario pubblico e il sostegno alla conoscenza dei diritti di salute.
«La Regione Puglia da tempo sostiene pratiche di supporto alla salute dei migranti – dice Ottavio Narracci, Commissario Straordinario della Asl Bt – la valenza del progetto realizzato in collaborazione con Emergency è ormai nota e noi abbiamo voluto sostenerlo nel territorio di Andria dove la presenza di migranti è più significativa. Le coltivazioni spesso richiamano un numero consistente di migranti che hanno bisogno di informazioni, orientamento e sostegno anche per le più semplici esigenze di assistenza sanitaria. I numeri registrati nella prima fase progettuale ci dicono che gli interventi sono quanto mai necessari».



Immigrati, Asgi: l'assegno per le "famiglie numerose" va chiesto entro il 31 gennaio
L'associazione ricorda che entro il 31 gennaio 2015 il genitore naturale e/o adottivo e/o preadottivo di almeno tre minori conviventi ed iscritti nella sua stessa scheda anagrafica può presentare la richiesta per ottenere l'assegno, purché in possesso di un permesso di soggiorno
Redattore sociale, 27-01-2015
ROMA - Entro il 31 gennaio 2015 il genitore naturale e/o adottivo e/o preadottivo di almeno tre minori conviventi ed iscritti nella sua stessa scheda anagrafica (stato di famiglia) può presentare la richiesta per ottenere l'assegno per famiglie numerose presso il proprio Comune di residenza. Lo fa sapere l'Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione), spiegando che "a questa prestazione sociale hanno diritto tutti i cittadini stranieri in possesso di un permesso di soggiorno valido per poter lavorare in Italia (ad. esempio un permesso di soggiorno per motivi di lavoro, famiglia o attesa occupazione), oltre a coloro che detengono un permesso di soggiorno per lungosoggiornanti, ai titolari di protezione internazionale e ai familiari di cittadini comunitari che avevano già diritto all'assegno in base alla precedente normativa".
Lo prevede infatti la Direttiva europea 2011/98 che garantisce a tutti i lavoratori non comunitari le medesime prestazioni assistenziali che sono riconosciute ai cittadini dello Stato che li ospita. "Tuttavia l'Italia, nel recepirla nel proprio ordinamento con il Decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 40, in vigore dal 6 aprile 2014, contrariamente a quanto l'Asgi aveva richiesto durante l'iter parlamentare, non ha correttamente adeguato il diritto interno, perché non ha rimosso le clausole di esclusione che impediscono la parità di trattamento in tema di prestazioni sociali ai cittadini di Paesi terzi presenti in Italia regolarmente e con un titolo di soggiorno che li abilita al lavoro".
Tra queste prestazioni - spiega Asgi - vi è anche l'assegno Inps ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, previsto dall'art. 65 L. 448/98 e successive modifiche e che va richiesto dai genitori con almeno 3 figli minori conviventi che hanno i requisiti di reddito previsto al proprio Comune perentoriamente entro il 31 gennaio di ogni anno.
Molti Comuni non accettano le richieste dei cittadini stranieri e si rivolgono all'Asgi. "E' importante presentare la domanda entro la data del 31 gennaio - ricorda Alberto Guariso del Servizio antidiscriminazione dell'Asgi - altrimenti si perde il diritto all'assegno". In caso di rifiuto ad accettare la domanda da parte del Comune, "inviatela all'ente locale con una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno", suggerisce Guariso.
L'Asgi quindi invita "i cittadini stranieri, genitori di almeno 3 o più figli minori a carico e conviventi, verificati gli altri requisiti, a presentare presso il proprio Comune di residenza entro e non oltre il 31 gennaio 2015 la richiesta di assegno per famiglie numerose", invitando poi i Comuni "ad accogliere le richieste".

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