Diciannovenne si dà fuoco a Fiumicino: chiedeva asilo politico ma gli era è stato negato

Valeria Costantini e Carlotta De Leo
ROMA - Gesto di disperazione all'aeroporto «Leonardo da Vinci» di Fiumicino. Un ragazzo di 19 anni della Costa D'Avorio, per evitare l'esplusione si è dato fuoco al Terminal 3. Un atto estremo che il giovane ha messo silenziosamente: nessuna rivendicazione, nessun atto di accusa urlato. Solo una piccola tanica di benzina e un accendino acceso lì davanti a tutti, nella zona partenze e nei pressi del passaggio di servizio.

È stato l'intervento immediato di un agente della Polaria - che ha spento le fiamme ed è rimasto a sua volta ferito a un braccio -a risparmiare la vita all'uomo che ha riportato gravi ustioni ed è ricoverato in codice rosso al centro grandi ustionati del l'ospedali Sant'Eugenio: le sue condizioni sono gravi ma non è in pericolo di vita.
RICHIEDENTE ASILO - A spiegare meglio il caso di questo giovane è il Consiglio italiano rifugiati (Cir), che punta il dito contro il cosiddetto «Regolamento Dublino» che impone a un migrante di richiedere asilo nel paese di primo ingresso. «Il 19enne - afferma il Cir - aveva chiesto protezione in Italia ed era poi andato in Olanda da cui però è stato espulso. Ritornato all'aeroporto Fiumicino, mercoledì sera, gli era stato notificato il rigetto della domanda di protezione internazionale». È stato proprio questo rifiuto a generare il gesto estremo. «Ma il ragazzo aveva ancora tempo per fare ricorso. È stato informato?» si chiedono dal Cir.
IL REGOLAMENTO HA FALLITO - «Siamo di fronte all'ennesima tragedia provocata dal Regolamento Dublino che non prende il considerazione nè volontà della persona nè i suoi legami con i Paesi dell'Unione Europea - spiega Christopher Hein, direttore del Cir - Questo ragazzo chiedeva di essere protetto. Avrà avuto buoni motivi per spostarsi dall'Italia verso l'Olanda e poi è stato rinviato nel nostro Paese. Questo gesto simbolico e ci chiede di aprire gli occhi davanti alla disperazione di richiedenti asilo e rifugiati. È evidente che il sistema europeo di protezione, che compie 10 anni in questi giorni, caso ha fallito: noi ne chiediamo con forza l'abolizione».
FUMO E PAURA - L'episodio, avvenuto intorno alle 10.20, ha provocato momenti di panico nello scalo tra addetti e passeggeri in transito. L'uomo avrebbe premeditato il tragico gesto: aveva infatti in borsa un cartoccio con una piccola tanica di benzina. Si è versato addosso il liquido infiammabile e si è dato fuoco. Il Terminal 3 è stato parzialmente danneggiato dalle fiamme.
IL SALVATAGGIO - Tiziana Guarna, giovane funzionaria della dogana aeroportuale, è stata la prima ad intervenire: ha salvato sia l'immigratro sia il collega poliziotto che è rimasto ferito nel tentativo di impedire all'ivoriano di darsi fuoco. «Ho visto un uomo col braccio in fiamme l'ho aiutato a togliersi la felpa per spegnere il fuoco, poi mi sono girata e ho visto un'altra persona a terra avvolta dalle fiamme - racconta - qualcuno mi ha urlato "spegnilo, spegnilo!", ho preso l'estintore e l'ho attivato». Antonio Del Greco, dirigente V Zona Polizia di Frontiera, ha motivo di tirare un sospiro di sollievo: «Il dispositivo di sicurezza è scattato immediato - sottolinea -, vorrei sottolineare l'interfvento straordinario e tempestivo del poliziotto rimasto ferito e dalla funzionaria della Dogana che ha salvato due vite».
RITARDI AGLI IMBARCHI - L'arrivo dell'ambulanza è stato ritardato dalla presenza di un'auto a noleggio - di un Ncc - che stava scaricando i bagagli di un viaggiatore. Pochi secondi, poi i barellieri sono giunti alla Dogana ed hanno prelevato il giovane africano che è stato subito trasferito nel centro grandi ustionati del Sant'Eugenio. Le fiamme sono state subito spente. Transennata e chiusa inizialmente parte dei check in agli Internazionali - dal banco 313 in poi - ritardate le operazioni di imbarco per alcuni voli. Poi, intorno alle 11.15, l'area imbarchi è stata interamente riaperta ai passeggeri ed è rimasta interdetta soltanto la zona del rogo vicino alle Dogane.
Corriere della sera,14-02-2013

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