Immigrazione: 10 proposte al governo che verrà

Italia-razzismo
Dieci sono i punti contenuti nella proposta di “riforma in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza per la prossima legislatura” avanzati dall’Asgi. Si tratta di suggerimenti che, se discussi e accolti, garantirebbero alle persone straniere presenti in Italia di realizzare il loro progetto migratorio in maniera più semplice e lineare. Ecco quali sono gli argomenti segnalati.

1.     DIVERSIFICARE E SEMPLIFICARE GLI INGRESSI con una pubblicazione annuale del decreto flussi che tenga conto della reale necessità di lavoratori stranieri nelle singole regioni e l’accelerazione dello svolgimento delle procedure burocratiche.
2.     INTRODURRE UN MECCANISMO DI REGOLARIZZAZIONE ORDINARIA per chi è già presente in Italia. È necessario inoltre “assicurare la convertibilità di tutti i tipi di permessi di soggiorno”, affidare ai Comuni  la competenza del rinnovo (attualmente se ne occupa la Questura), abolire “l’accordo di integrazione, il contratto di soggiorno, la tassa sul permesso di soggiorno e ogni automatismo preclusivo al mantenimento del titolo di soggiorno”.
3.     RAFFORZARE IL DIRITTO AL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE rendendo meno rigidi i criteri reddituali e abitativi utili per l’accesso alla procedura.
Il punto 4, nonostante sembri vera e propria utopia, è opportuno che diventi  centrale nel dibattito sul tema dell’immigrazione. Si tratta della chiusura dei CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE) affinché ogni forma di privazione della libertà personale sia ordinata da un giudice professionale (e non più dai giudici di pace), così come funziona per tutti i cittadini italiani. E anche perché le condizioni di vita all’interno di questi centri sono inaccettabili sotto molti punti di vista.
5. ASSICURARE L’EFFETTIVO ESERCIZIO DEL DIRITTO D’ASILO; 6. ASSICURARE IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI NON-DISCRIMINAZIONE  istituendo una “Agenzia nazionale antidiscriminazione autonoma e indipendente con eff ettivi poteri di indagine e sanzionatori”. 7. GARANTIRE PARI ACCESSO A PRESTAZIONI SOCIALI E PUBBLICO IMPIEGO per le persone straniere, in modo da far venire meno le condizioni e i requisiti che spesso hanno limitato l’accesso ai servizi sociali e assistenziali, oltre che al pubblico impiego. 8.TUTELARE LE VITTIME DI TRATTA E GRAVE SFRUTTAMENTO prevedendo forme di indennità che possono consistere nel rilascio di un permesso di soggiorno a prescindere dalla collaborazione con l’Autorità giudiziaria. La nona questione riguarda invece l’equità dei processi. Capita spesso, come è stato fatto notare riguardo al trattenimento nei Cie, che le persone straniere vengano processate da giudici di pace e amministrativi su problematiche riguardanti la loro condizione di stranieri. E infine, il decimo punto che è quello di cui più si è discusso negli ultimi due anni. Si tratta della riforma della LEGGE SULLA CITTADINANZA E SUL DIRITTO DI VOTO attualmente molto restrittiva.
Insomma, nonostante la numerazione adottata faccia pensare a una scala di priorità, è importante precisare che così non è. Le questioni elencate sono tutte ugualmente preminenti.
l'Unità, 17-01-2013               

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