Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Permesso di soggiorno a punti, difficile vincere più facile perdere

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il «regolamento che disciplina l’accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato», meglio noto come Permesso di soggiorno a punti.
 Ecco le istruzioni che contiene: al momento della stipula il richiedente il permesso di soggiorno si impegna ad acquisire una adeguata conoscenza dell’italiano parlato (pari al livello A2, secondo i parametri dei corsi di lingua), i fondamentali principi della Costituzione della Repubblica oltre che quelli del funzionamento delle istituzioni pubbliche del Paese e, infine, a garantire l’adempimento dell’obbligo di istruzione per i figli minori. Il raggiungimento di questi tre obiettivi in 24 mesi, è fondamentale per l’ottenimento di altri punti, oltre quelli di partenza. Perché, «vince» chi arriverà almeno a 30 punti. E chi perde, cosa perde? Se il punteggio totalizzato sarà da 1 a 29 verrà concessa una proroga del titolo di soggiorno della durata di un anno, mentre se il risultato sarà 0 (o addirittura inferiore) la regola del «ritorno al via» dei giochi da tavola, è sostituita da «tornatene a casa tua». Ossia dall’espulsione. Insomma chi perde, perde lo status di regolare. L’aspetto che più lascia perplessi è che non venga considerato l’impegno, in termini di attività svolte, e del tempo richiesto per svolgerle al fine di valutare l’integrazione sociale e civile del soggetto. Nonostante queste siano svariate (dall’iscrizione al sistema sanitario alla partecipazione a iniziative di volontariato) non si considera che la maggior parte delle persone che arrivano in Italia si trovano a svolgere lavori faticosi per molte ore al giorno. In altri termini il Permesso di soggiorno a punti sembra destinato a valutare più il livello di conoscenze di studenti dell’Erasmus che quello di migranti da paesi sottosviluppati.
l'Unità, 15-11-2011
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