Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Quei nuovi clandestini che entrano in Italia con documenti regolari

Osservatorio Italia-razzismo    

La presenza di persone irregolari in Italia era stimata nel rapporto Caritas 2010 intorno alle 500-700 mila unità. Una cifra che probabilmente è variata nel corso dell’ultimo anno per via degli arrivi via mare.
 Ma di quanto? Innanzitutto c’è da dire che la causa di quel mutamento è da attribuirsi all’inefficacia delle misure adottate dal Governo per far fronte all’emergenza degli sbarchi del 2011. Solo alla metà, ad esempio, delle persone giunte via mare in questi mesi, è stato consegnato un permesso di soggiorno; gli altri sono andati incontro a una sorte differente: alla permanenza nei centri e al successivo rimpatrio o al rimpatrio immediato oppure all’attesa infinita per capire se sussista l’idoneità alla protezione internazionale. È evidente a questo punto che, anche se tutti quelli giunti via mare che non hanno ricevuto il documento non avessero lasciato l’Italia, si tratterebbe di una cifra ridotta: circa trentamila persone, che non stravolgerebbe il dato diffuso dalla Caritas. Ciò significa che in tema di arrivi irregolari, non sono quelli via mare a costituire un numero esorbitante e non dovrebbero destare preoccupazioni tali da richiedere provvedimenti costosi come il pattugliamento serrato delle coste. La maggior parte delle persone irregolari entra in Italia con regolari visti d’ingresso, e qui rimane. Lo ha dimostrato la sanatoria del 2009 che, nonostante fosse rivolta esclusivamente a colf e badanti già presenti in Italia (poi, in quell’occasione anche un muratore forzatamente è diventato domestico), ha fatto emergere trecentomila rapporti di lavoro in nero. Forse il censimento, in cui una parte del modello da compilare è dedicata alle persone temporaneamente presenti, completerà il dato della presenza irregolare. Speriamo che ciò porti all’approvazione di nuovi provvedimenti di regolarizzazione più efficaci e meno contraddittori. 
l'Unità, 22-10-2011
 
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