Quella brutta legge che allontana dai diritti di assistenza

Italia-razzismo    
Saleh Zaghloul

La Corte Costituzionale (sentenza n.329 del 12 dicembre 2011) ha dichiarato l’illegittimità della legge 388/2000 (legge finanziaria 2001), nella parte in cui chiede il possesso della carta di soggiorno per concedere ai minori immigrati «l'indennità di frequenza» per minori invalidi. Si tratta di una indennità concessa ai mutilati e invalidi civili minori di 18 anni «per il ricorso continuo o anche periodico a trattamenti riabilitativi o terapeutici a seguito della loro minorazione».

Tale imposizione, secondo la suprema Corte, priva il minore immigrato disabile, anche regolarmente soggiornante, di diritti fondamentali (istruzione, salute, lavoro) in violazione della Costituzione italiana e della Convenzione europea dei Diritti dell’uomo.
La legge 388/2000, del centrosinistra, è forse il provvedimento normativo più censurato dalla Corte Costituzionale (compete a questo titolo con il pacchetto-sicurezza del centro destra). Numerose sono le sentenze che ne hanno dichiarato l’illegittimità costituzionale nelle parti che richiedono il requisito della carta di soggiorno per l’accesso degli immigrati regolari alle provvidenze ed alle prestazioni, anche economiche, di assistenza sociale (assegno sociale, assegno di invalidità). La carta di soggiorno è rilasciata a chi possiede determinati livelli di reddito, e soggiorna regolarmente da almeno cinque anni. È stata istituita per semplificare il soggiorno di chi vive in Italia da anni e la Suprema corte ha più volte sentenziato che non deve essere usata per escludere gli immigrati dal diritto alle misure di assistenza sociale. Modificando le parti censurate della legge non solo si ristabilisce lo Stato di diritto e si aiuta l’integrazione, ma si alleggeriscono i nostri tribunali, e la stessa Corte, di una grande mole di lavoro.
l'Unità, 27-12-2011

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