Comunicato stampa dell’ on. Jean-Léonard Touadi del Partito Democratico
Sicurezza: Touadi (Pd), ritirare vergognosa circolare su frutterie etniche
“La vicenda delle cosiddette “frutterie etniche”, così come sono state definite nella goffa circolare del vicecomandante della Polizia di Roma Capitale, Antonio Di Maggio, è un’iniziativa inaccettabile sul piano culturale, politico ed amministrativo.
Il sindaco ritiri immediatamente un provvedimento degno di periodi cari forse ad alcuni suoi sostenitori, ma che la città di Roma non vuole più rivivere”. E’ quanto dichiara in una nota l’on. Jean-Leonard Touadi (Pd), deputato del Pd ed ex-assessore capitolino alla Sicurezza.
“Il comandante Antonio Di Maggio, già frustrato sceriffo alla periferia dell’impero, giunto nella stanza dei bottoni si è messo immediatamente ad assecondare con zelo gli ardori xenofobi della sicurezza selettiva adottata dal sindaco e del suo delegato Ciardi. Alemanno, sorta di Robin Hood al contrario, forte con i deboli e debole con i forti, prende un’iniziativa “ad etnia” contro commercianti che lavorano nei quartieri di periferia, mentre sale sulle barricate per difendere gli spazi pubblici occupati abusivamente dagli esercenti del centro storico. La città è stanca della legalità a corrente alternata e delle risposte facilone ed inefficaci sulla sicurezza.
La politica dello stigma sociale, poi, non può e non deve avere diritto di cittadinanza a Roma. La doverosa e sacrosanta repressione dei reati non deve conoscere distinzioni di tipo etnico, religioso o di origine nazionale. Se le licenze non sono in regola vengano revocate; se esistono irregolarità rispetto alla normativa sul lavoro siano punite. Sempre e comunque. Ma non è accettabile il principio della schedatura etnica dei negozi, magari di un colore che il comandante Di Maggio preciserà in una prossima nota di servizio.
E’ un principio dannoso ed un messaggio devastante che cela una deriva che deve essere immediatamente fermata. In attesa del ritiro della circolare da parte di sindaco Alemanno, presenterò immediatamente un’interrogazione parlamentare ed un esposto all’UNAR su questa vergognosa vicenda”.
Roma, 17 gennaio 2012