Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

Menù

 

"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri
Settimana di sgomberi
A distanza di poche ore, a Roma e a Eboli, sono stati effettuati due sgomberi ai danni di un campo rom e di una baraccopoli abitata da africani.
Si tratta di situazioni diverse ma accomunate dal un primo effetto: aver lasciato senza un tetto, anche il più misero, circa 1200 persone. L’episodio romano rientra nel piano nomadi dell’amministrazione di centro destra, che consiste nella realizzazione di campi con strutture atte ad accogliere chi si mette in regola con la legge. La premessa è l’eliminazione dei campi abusivi  già esistenti. Qui, per un attimo, non si vuole discutere dell’opportunità e o meno di un simile intervento, in presenza dell’irregolarità delle strutture abitate. Ma si vuole evidenziare l’assenza di tutela legale, la violazione dei diritti dell’infanzia, e il brutale trattamento, denunciato anche da Amnesty International,  con cui si è attuato lo sgombero che, oltretutto,  non era stato notificato. In questo modo la comunità rom non ha potuto rivolgersi alla magistratura per tentare di fermarlo o posticiparlo. A leggere i fatti di Eboli, invece, sembra di rivivere le situazioni raccontate da Carlo Levi oltre 60 anni fa. Vi si trova  la forte presenza del caporalato e la drammatica assenza dello Stato. La prima perché le persone sgomberate sono lavoratori agricoli sprovvisti, la maggior parte, di un regolare titolo di soggiorno e che svolgono il loro lavoro in condizioni semi-schiavistiche. La seconda perché non si è visto, da parte delle istituzioni, nemmeno il tentativo di evitare una simile dimostrazione di forza illegale. La chiave di lettura di questa vicenda non è nuova, ma ogni volta colpisce: all’interno delle moderne economie di mercato possono sopravvivere modi arcaici di produzione.
Share/Save/Bookmark
 


 

Perchè Italia-Razzismo 


SPORTELLO LEGALE PER RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

 

 


 

SOS diritti.
Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
leggi tutto>

Mappamondo
>Parole
>Numeri

Microfono,
la notizia che non c'è.

leggi tutto>

Nero lavoro nero.
leggi tutto>

Leggi razziali.
leggi tutto>

Extra-
comunicare

leggi tutto>

All'ultimo
stadio

leggi tutto>

L'ombelico-
del mondo

Contatti


Links