Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

Menù

 

"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Non solo Bossi-Fini. Un dossier sull'anno nero per il diritto d'asilo in Italia

Luigi Manconi
Tra il 20 e il 26 giugno, tra la Giornata mondiale del rifugiato e quella contro la tortura (e Dio solo sa quante volte i richiedenti asilo siano stati vittime di “trattamenti inumani e degradanti”, che è difficile chiamare altrimenti), A Buon Diritto Onlus ha discusso con il Ministro Cancellieri e con le associazioni, con il capo della Polizia e quello della Protezione civile, con il Presidente della Camera e con i gruppi parlamentari, Lampedusa non è un’isola.

Profughi e migranti alle porte dell’Italia. È questo il titolo e il sottotitolo di un Rapporto dedicato ai fatti, alle cronache e agli avvenimenti istituzionali accaduti nel 2011 (scaricabile dal sito abuondiritto.it). I dati essenziali sono così riassumibili: circa 60000 arrivi via mare (in gran parte dovuti ai flussi originati dai sommovimenti nord-africani); e poi: 37.350 richieste di protezione internazionale, 2813 minori non accompagnati giunti dalle coste africane e censiti nelle strutture di accoglienza; e, infine, la cifra crudele (imprecisa per difetto) dei 2160 dispersi nel Mediterraneo.

Dalla ricostruzione offerta dal dossier emerge che, come in un gioco di cerchi concentrici, la crisi dello scorso anno si iscrive dentro un indirizzo di politiche per l’immigrazione perseguite in maniera determinata (talora determinata fino alla brutalità) dall’inizio della legislatura, che a sua volta riprende la torsione impressa al Testo Unico dalla “legge Bossi-Fini” (2002). Se il focus è concentrato sulle vicende del 2011, il Rapporto di A Buon Diritto sviluppa un’analisi dettagliata delle forme e degli effetti di una politica compiutamente definita, scientemente perseguita e conseguentemente messa in pratica: una politica sostanzialmente xenofoba (nel suo senso letterale: ovvero fondata sulla paura dello straniero, proposto come nemico). Ne deriva che il 2011 può essere letto come uno stress-test della politica delle “porte chiuse” ai migranti e ai richiedenti asilo. Basti pensare che in quell’anno, delle 25626 istanze esaminate, meno di 11mila hanno dato luogo al riconoscimento di una qualche forma di protezione internazionale, e solo 2.057 persone hanno ottenuto lo status di rifugiato. È stata sancita, così, la relativa marginalità dell’Italia nell’accoglienza in Europa, dove la Germania ospita circa 580mila rifugiati, il Regno Unito 270mila, la Francia 200mila: ne consegue che l’Italia - che avrebbe dovuto subire nello scorso anno un “esodo biblico” e uno “tsunami umanitario” - si trova ad avere 0,7 rifugiati ogni 1000 abitanti (mentre sono 7 ogni 1000 in Germania, quasi 5 nel Regno Unito e 8,8 in Svezia).

A un racconto sintetico degli avvenimenti del 2011, Lampedusa non è un’isola fa seguire una circostanziata cronologia e il censimento degli atti di discriminazione e di violenza contro gli stranieri registrati nel corso dell’anno, e ricavati incrociando fonti istituzionali e fonti non governative. Molti i casi riguardanti giovani e giovanissimi, sia come attori che come vittime. In alcune circostanze, come a Firenze, nel dicembre scorso, dalla violenza razzista è derivata la morte delle vittime. Numerosi (il 27,84% del totale), gli atti di discriminazione direttamente riferibili a responsabilità istituzionali (ordinanze dei sindaci, bandi per concorsi pubblici e altro).

Il quadro politico-istituzionale entro cui tutto ciò si colloca è ricostruito in due approfondimenti dedicati all’evoluzione della legislazione tra il 2008 e il 2011 e alla condizione degli stranieri in carcere. Infine, dalle richieste rivolte all’Italia dalle organizzazioni internazionali (intergovernative, giudiziarie e non governative), e dal dibattito pubblico in corso, sono state tratte alcune Raccomandazioni per il necessario e urgente indirizzo politico in materia, a partire da una riforma della legislazione sulla cittadinanza, da una disciplina organica del diritto d’asilo, da norme e politiche per l’ingresso e la permanenza regolare in Italia. In ultimo, si leggano – ma dovete avere cuore e nervi saldi – le pagine dedicate ai centri per migranti e richiedenti asilo. Si toccherà con mano come la “culla del diritto” possa fare scempio del diritto e dei diritti.

il Foglio 27 giugno 2012

Share/Save/Bookmark
 


 

Perchè Italia-Razzismo 


SPORTELLO LEGALE PER RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

 

 


 

SOS diritti.
Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
leggi tutto>

Mappamondo
>Parole
>Numeri

Microfono,
la notizia che non c'è.

leggi tutto>

Nero lavoro nero.
leggi tutto>

Leggi razziali.
leggi tutto>

Extra-
comunicare

leggi tutto>

All'ultimo
stadio

leggi tutto>

L'ombelico-
del mondo

Contatti


Links