Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Islam: intellettuali musulmani, Corano non obbliga al burqa

(ASCA) - Roma, 6 ott - ''Per vietare il burqa e il niqab in Italia non troviamo opportuno fare riferimento a una presunta affiliazione religiosa islamica, come in alcuni recenti disegni di legge''. Lo afferma, in un comunicato, Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente dell'associazione Intellettuali Musulmani Italiani, consulente per l'immigrazione della Commissione Affari Costituzionali e membro dell'Assemblea Generale della Grande Moschea di Roma.

''La copertura del volto - aggiunge - non fa parte della religione islamica, come chiaramente dichiarato anche da Mohammed Said Tantawi, grande imam dell'universita' egiziana Al Azhar. In realta' basterebbe far rispettare la normativa di sicurezza gia' vigente in Italia fino al 1975, la quale impedisce di coprirsi in pubblico il volto''. ''Secondo la tradizione islamica - continua Vincenzo - coprirsi il volto non ha una valenza religiosa, quindi non rientra in quei 'giustificati motivi' previsti dalla legge. Ci sembra inutile quindi introdurre nuove norme. Basterebbe fare un accordo con istituzioni islamiche nazionali come la Grande Moschea di Roma, in modo di ribadire l'estraneita' dell'Islam a tali pratiche e la necessita' di applicare la normativa vigente''.

''Un tale accordo - conclude il Prof. Vincenzo - non solo rientrerebbe a pieno titolo nella cultura giuridica italiana, basata sul principio di accordi pattizi tra Stato e confessioni religiose, ma avrebbe anche un maggiore valenza morale nello scoraggiare tali pratiche tribali. Ricordiamo infine che non sono questi i veri problemi dell'integrazione: le donne che portano il burqa in Italia sono poche decine, mentre ci sono centinaia di migliaia di musulmani costretti a pregare in garage o altri luoghi di fortuna''.

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