Il nuovo decreto flussi Sei mesi per le richieste

 

Italia-razzismo
A due anni dall’ultimo decreto flussi, lo scorso 16 ottobre è stato emanato il nuovo. Si tratta di un provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri che permette ai lavoratori non comunitari e residenti in uno Stato estero di presentare la domanda per poter entrare in Italia. Non solo. Il decreto permette anche a molte persone già regolari e in possesso di un permesso di soggiorno per studio o altro, di poterlo convertire in uno per lavoro subordinato o autonomo.
 Il periodo di tempo valido per inviare le richieste ha inizio alle ore 9 del 7 dicembre 2012 e si conclude alle ore 24 del 30 giugno 2013. Le persone che verranno regolarizzate secondo questa procedura saranno 13850. Questa quota è così ripartita, come si legge nella circolare del 26 novembre: “2000 unità per lavoro autonomo riservate a cittadini stranieri residenti all’estero appartenenti a queste categorie: imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana; liberi professionisti riconducibili a professioni vigilate (…) figure societarie di società non cooperative, espressamente previste dalle disposizioni vigenti in materia; artisti di chiara fama internazionale o di alta qualificazione professionale; 100unità per motivi di lavoro non stagionale e di lavoro autonomo per lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado di linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile”. 10500 sono i permessi di soggiorno che verranno convertiti in permessi di soggiorno per lavoro subordinato in questo modo: 4.000 conversioni da lavoro stagionale a lavoro subordinato; 6.000 conversioni da studio, tirocinio o formazione professionale in lavoro subordinato; 500 conversioni da permesso CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciato da altri Stati membri in lavoro subordinato. E altri 1250 saranno convertiti in lavoro autonomo: 1000 da permessi di soggiorno per studio e 250 da permessi di soggiorno di lungo periodo rilasciati da uno Stato membro dell’Unione Europea. Per quanto riguarda la procedura online essa consiste nella compilazione di otto differenti modelli da scegliere a seconda della situazione presentata.
Ma il decreto flussi non è l’unico provvedimento in tema di regolarizzazione. Il 4 dicembre il ministero dell’Interno ha  fatto sapere (circolare n. 7529) che i datori di lavoro che avevano versato 1000 euro per poter regolarizzare la posizione di un proprio dipendente, e che però non erano riusciti a inviare la domanda, lo potranno fare dal 10 dicembre al 31 gennaio 2013. Nella stessa circolare si legge che qualora il datore di lavoro volesse interrompere il rapporto, ciò non potrà avvenire prima che la procedura di regolarizzazione sia conclusa. A questo sono ammesse delle deroghe come nel caso in cui deceda la persona da assistere. Ma anche in questo caso l’estinzione del rapporto di lavoro è subordinata alla disponibilità dei parenti del defunto di farsi carico del completamento della pratica. Insomma, per quanto perfezionabile, a volte confusa e altre davvero molto difficile da interpretare, si può dire che i ministeri competenti una risposta la stanno dando.
l'Unità, 06-12-2012
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